Lettere contro la guerra
Frasi sul mare
pagina 16
Non ti ho mai promesso un giardino di rose
The Story of the Lost Child

This Side of Paradise by Francis Scott Fitzgerald
Sacred Journey of the Peaceful Warrior
Crystal Gorge

Los barcos se pierden en tierra: Textos y artículos sobre barcos, mares y marinos

con Fabrizio De André
da Genova Blues, n. 9
Il pianoforte non è il mio forte
Origine: "spazzatura" in dialetto genovese

La voce del padrone
Variante: A wonderful summer on a solitary beach, | against the sea, | "Le Grand Hotel Sea-Gull Magique", | mentre lontano un minatore bruno tornava, | Mare, mare, mare, voglio annegare, | | portami lontano a naufragare, | via, via, via da queste sponde, | portami lontano sulle onde. (da Summer on a Solitary Beach, n.1)

da Title?, n. 2 del CD bonus
Hellvisback Platinum Edition
Variante: Innanzitutto credo che siamo tutti soli. Allontanandoci dalla nostra solitudine possiamo interagire con gli altri. Per quanto possiamo espandere la nostra prospettiva personale, la nostra esperienza, la nostra conoscenza, vediamo sempre il mondo con gli stessi due occhi, i nostri occhi. È insieme benedizione e maledizione, prigione e giungla. Tuttavia negli ultimi tempi ci completiamo solo con l’amore di e per qualcun altro, sebbene anche questa concezione stia mutando, evolvendo. Nulla rimane uguale per sempre e nulla è assoluto, tranne il cambiamento. Di modo che ci troviamo sempre in lotta per rimanere sulla superficie della corrente selvaggia, aggrappandoci alle rocce, affannandoci per respirare, ridendo e piangendo e sperando di raggiungere quel grande mare blu che è calmo e infinito… O forse no… Non lo so, non ci sono mai stato. Anche se lo sogno spesso.

da Dannata giornata di pioggia, n. 4
Demo (1998-1999), Ricomincio da Capa
Origine: Da Come convivere con Arbasino, Il Foglio, 22 gennaio 2010; poi in Non incoraggiate il romanzo. Sulla narrativa italiana, Marsilio, 2011.

a John L. Graves, verso il 1856, 186
Lettere

da La Sirena, in I Racconti, Feltrinelli, 2004

da Notte a Nervi, p. 162
Italia
Origine: Mangiar sano, pp. 78-79

Origine: Da «Genova è la città di mare più bella d'Italia» http://www.mentelocale.it/genova/articoli/24473-genova-e-la-citta-di-mare-piu-bella-d-italia.htm, Mentelocale Genova, 5 agosto 2009
“Il dramma del, | l'inquietudine del Mare, | Sempre | sempre | dentro di noi! (da Poema del mare)”
da Poema del mare
Origine: In Antologia da Poesia Negra de Expressão Portuguesa di Mario Andrade, Pierre Jean Oswald, Parigi, citato in Nuova poesia negra, versioni e introduzione di Maria Grazia Leopizzi, Guanda, Parma, 1961, p. 226.

Origine: Da intervista di Virginia Piccolillo, Jeffrey Sachs: abbiamo 30 anni per evitare la fine del pianeta, Corriere della Sera, 12 settembre 2017, p. 6.
Capitolo II – Il mondo antico, p. 37
La storia del mondo in 300 minuti

“Un'Ora è un Mare | fra alcuni, e me – | con Loro sarebbe Porto. (J825 – F898, vv. 1-3)”
Lettere
Variante: Un'Ora è un Mare | fra alcuni, e me – | con Loro sarebbe Porto. (J825 – F898

“La luce che non fu mai, su mare o terra.”
Elegiac Stanzas (v. 15)

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Da un discorso agli studenti etiopi all'estero (Regno Unito), 8 gennaio 1951; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

“Il mare vede soltanto viaggiare: lui non ha mai viaggiato.”
Origine: Mille e una greguería, Greguerías, p. 43

Origine: Da una lettera ad Alfred Le Poittevin del 13 maggio 1845, in L'opera e il suo doppio, p. 27

da Running Against the Grain, n. 1
Ferro Battuto

Origine: Onorina, p. 8

“Un matador che avanza a piccoli passi verso il toro è un uomo che cammina sul mare.”
Origine: Il caos e la notte, p. 99
“Amare è naufragare in due con il mare in tempesta e cedere all’altro il proprio salvagente.”
Dal libro "Ho buttato tutto ciò che potevo per fare più spazio al cuore" di Ferruccio Parrinello - Edizioni Scripsi - 2015
Origine: Da Cinque lettere di un garibaldino lombardo dalla Sicilia, op. cit., p. 707.
Origine: Citato in Giuliana Gargiulo, Napoli è, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, p. 26 https://books.google.it/books?id=Qrj9YPpN-QYC&lpg=PA25&dq=&pg=PA26. ISBN 88-7188-168-0
Gioco secondo
Origine: Citato in Mircea Popescu, Antologia della letteratura romena, in Letteratura universale, a cura di Luigi Santucci, vol. 34, Fratelli Fabbri Editori, Milano, p. 198, traduzione per Ion Barbu di M. Popescu.
Variante: Aflak era un siriano di religione cristiana, un greco-ortodosso, ed era celebre anche per le sue lunghissime immersioni nell'acqua bollente. Mi aspettavo dunque di trovarlo in una vasca da bagno, come Marat: era invece seduto accanto alla finestra e guardava il fiume gonfio delle piogge invernali. Lo scorrere dell'acqua gli suggeriva molte idee: così era anche il corso impetuoso del nazionalismo arabo guidato dal Baas (Rinascimento) verso un'inevitabile unità araba dal Cairo alle sponde del Tigri sulle quali noi ci trovavamo. I vari fiumi non si versano in un unico mare? Aflak era incerto sul dove costruire la capitale del mondo arabo unito. Per evitare un conflitto tra il Cairo, Damasco e Bagdad in concorrenza tra di loro, bisognava crearne una nuova. Ma in quale deserto? Ricordo quell'incontro come uno degli episodi più surrealisti della mia vita professionale.
da La collina del vento, Mondadori, 2012