Frasi su segno
pagina 2

Antonio Bello photo

“Accogliere talvolta è segno di rassegnazione. Attendere è sempre segno di speranza.”

Antonio Bello (1935–1993) vescovo cattolico italiano

Maria donna dei nostri giorni

Andrea Bocelli photo
Guido De Ruggiero photo
Elisa photo
Romano Battaglia photo

“Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo.”

Romano Battaglia (1933–2012) scrittore italiano

Origine: Ho incontrato la vita in un filo d'erba, p. 58

Nino Frassica photo

“Sotto il segno dell'ariete è nata una delle Gemelle Kessler […] sotto il segno del Cancro è nata l'altra Gemella Kesler”

Nino Frassica (1950) attore, comico e personaggio televisivo italiano

Un due tre stella, Mago Acirfass

Bettino Craxi photo
Trilussa photo
Oreste Benzi photo
Antonello Venditti photo

“Tutto quel che voglio, pensavo, è solamente amore, ed unita per noi che meritiamo un'altra vita, più giusta e libera, se vuoi.”

Antonello Venditti (1949) cantautore italiano

da Sotto il segno dei pesci, n. 1
Sotto il segno dei pesci

Umberto Galimberti photo
Gigi D'Agostino photo

“Scambiatevi un segno di pace…”

Gigi D'Agostino (1967) disc jockey e produttore discografico italiano
Wilfred Bion photo
Benedetto Croce photo
Mircea Eliade photo

“Confesso d'aver letto ciascuno dei 30 volumi di Papini almeno tre volte (e lo confesso pur sapendo che certi idioti di spirito torneranno a gridare al mio "papinismo"). Continuo ad amare tutto quanto Papini, così com'è. Credo che non vi sia miglior elogio che si possa fare a uno scrittore che quello di confessare d'amarlo interamente anche se da lui ci separano le idee, il temperamento e i princìpi religiosi o morali. Dietro quei 30 volumi c'è un uomo maledettamente vivo e integro. Le migliaia di libri che ha letto non l'hanno cambiato. Le idee che ha promosso e abbandonato una dopo l'altra non l'hanno inaridito. La vastità della sua opera non è riuscita a bloccarlo, a paralizzarlo, a consegnarlo completamente alla storia morta. Nessuno nel nostro secolo, neppure André Gide, ha affrontato tante esperienze e lottato su tanti fronti. E mentre Gide non poteva mai astenersi da quel concetto di malintesa "gratuità", Papini si immedesimava tutto in quello che faceva al momento. Amava e odiava con passione, con ogni fibra del suo corpo, a riprova di una vitalità e di uno spessore spirituale rari. Oggi che un'intera classe di uomini pratica il compromesso per paura di esporsi, l'esempio di Papini può ridiventare attuale. È un uomo che non si vergogna dei suoi errori. Un vero segno del genio. Solo gli sterili e i mediocri si preoccupano della perfetta coerenza dei propri pensieri, e sono ossessionati dalla paura di sbagliare. Papini ha sbagliato, si è furiosamente contraddetto e compromesso. Eppure della sua opera è rimasto più di ogni "opera" perfettamente delineata, messa a punto e corretta dalla prima all'ultima pagina.”

Mircea Eliade (1907–1986) storico delle religioni e scrittore rumeno

da L'isola di Euthanasius, Scritti letterari

Beppe Severgnini photo
Vittorio Sgarbi photo

“[Parlando dellAnnunciata di Palermo] È il velo di una donna libera, un segno di pudore e fierezza. È idiota pensare oggi di togliere il velo alle donne musulmane. Dovremmo farlo allora anche con le nostre suore. Le religioni vanno rispettate.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

Citazioni di altro tipo
Origine: Citato in Salvo Toscano, "Cristiani e arabi insieme? Palermo dimostra che si può" http://livesicilia.it/2015/11/18/cristiani-e-arabi-insieme-palermo-dimostra-che-si-puo_686769/, Live Sicilia.it, 18 novembre 2015.

Natalia Ginzburg photo

“Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre, e possiamo essere atei, laici, quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto «ama il prossimo come te stesso». Erano parole scritte già nell'Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Sono il contrario di tutte le guerre. Il contrario degli aerei che gettano bombe sulla gente indifesa. Il contrario degli stupri e dell'indifferenza che tanto spesso circonda le donne violentate nelle strade. Si parla tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace, oltre a queste semplici parole? Sono l'esatto contrario del modo come oggi siamo e viviamo. Ci pensiamo sempre, trovando estremamente difficile amare noi stessi e amare il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente impossibile, e tuttavia sentendo che là è la chiave di tutto. Il crocifisso queste parole non le evoca, perché siamo così abituati a vedere quel piccolo segno appeso, e tante volte ci sembra non altro che una parte del muro. Ma se ci avviene di pensare che a dirle è stato Cristo, ci dispiace troppo che debba sparire dal muro quel piccolo segno. Cristo ha detto anche: «Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati.»”

Natalia Ginzburg (1916–1991) scrittrice italiana

Quando e dove saranno saziati? In cielo, dicono i credenti. Gli altri invece non sanno né quando né dove, ma queste parole fanno, chissà perché, sentire la fame e la sete di giustizia più severe, più ardenti e più forti.

Gilbert Keith Chesterton photo
Léopold Sédar Senghor photo
Nina Nikolaevna Berberova photo
Italo Calvino photo

“Mettere al mondo un figlio ha un senso solo se questo figlio è voluto, coscientemente e liberamente dai due genitori. Se no è un atto animalesco e criminoso. Un essere umano diventa tale non per il casuale verificarsi di certe condizioni biologiche, ma per un atto di volontà e d’amore da parte degli altri. Se no, l’umanità diventa – come in larga parte già è – una stalla di conigli. Ma non si tratta più della stalla «agreste», ma d’un allevamento «in batteria» nelle condizioni d’artificialità in cui vive a luce artificiale e con mangime chimico.
Solo chi – uomo e donna – è convinto al cento per cento d’avere la possibilità morale e materiale non solo d’allevare un figlio ma d’accoglierlo come una presenza benvenuta e amata, ha il diritto di procreare; se no, deve per prima cosa far tutto il possibile per non concepire e se concepisce (dato che il margine d’imprevedibilità continua a essere alto) abortire non è soltanto una triste necessità, ma una decisione altamente morale da prendere in piena libertà di coscienza «…».
Nell’aborto chi viene massacrato, fisicamente e moralmente, è la donna; anche per un uomo cosciente ogni aborto è una prova morale che lascia il segno, ma certo qui la sorte della donna è in tali sproporzionate condizioni di disfavore in confronto a quella dell’uomo, che ogni uomo prima di parlare di queste cose deve mordersi la lingua tre volte.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano
Italo Svevo photo
Brandon Sanderson photo
Natalia Ginzburg photo
Anna Maria Ortese photo
Gianni Mura photo
Massimo Recalcati photo
Massimo Scaligero photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Roger Scruton photo
Prevale photo

“Criticare senza avere la minima competenza su un argomento è il primo segno di immaturità di una persona.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

Alberto Sordi photo
Jim Morrison photo
John Henry Newman photo
Simone Weil photo
Gesualdo Bufalino photo

“Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Settembre, p. 97

Ludovico Ariosto photo
Alberto Moravia photo
Friedrich Hölderlin photo
William Seward Burroughs photo
Ernst Jünger photo
Ernest Hemingway photo
Dylan Thomas photo
Aristofane photo
Mária Margita Alacoque photo
Fernando Pessoa photo

“A volte, quando alzo la testa stanca dai libri nei quali segno i conti altrui e l'assenza di una vita mia, avverto una sorta di nausea fisica che forse deriva dalla posizione curva, ma che trascende i numeri e la delusione. La vita mi disgusta come una medicina inutile.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

da Il libro dell'inquietudine, a cura di Maria José de Lancastre, prefazione di Antonio Tabucchi, Feltrinelli, Milano 1987, p. 55
Il poeta è un fingitore

Alexandr Alexandrovič Blok photo
Teresa di Lisieux photo
Jacques Derrida photo

“La tolleranza è innanzitutto carità. […] La tolleranza è sempre la "ragione del più forte", è un segno della sovranità; è il buon viso della sovranità che, dalla sua altezza, fa capire all'altro: non sei insopportabile, ti lascio un posticino a casa mia, ma non dimenticarlo, sei a casa mia…”

Jacques Derrida (1930–2004) filosofo francese

Origine: Da Decostruire il terrorismo, in G. Borradori, Filosofia del terrore. Dialoghi con Jurgen Habermas e Jacques Derrida, Laterza, Roma-Bari, 2003, p. 137.

Francesco Carofiglio photo
Carlo Gnocchi photo
Papa Benedetto XVI photo

“In effetti, gli esseri umani vivono la procreazione non come mero atto riproduttivo, ma ne percepiscono la ricchezza, intuiscono che ogni creatura umana che si affaccia sulla terra è il "segno" per eccellenza del Creatore e Padre che è nei cieli.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

26 dicembre 2010 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/angelus/2010/documents/hf_ben-xvi_ang_20101226_santa-famiglia_it.html
Angelus, Regina Coeli

Jonathan Franzen photo
Leonardo Sciascia photo
Larry Bird photo

“Ai miei tempi si giocava con l'idea di squadra, cioè nel modo in cui lo sport stesso è stato concepito. Successivamente il gioco individuale è stato più enfatizzato, il che, se per i tifosi era più entusiasmante, ha cambiato il modo di giocare. Oggi però mi pare che il gioco di squadra stia tornando di moda: buon segno…”

Larry Bird (1956) cestista, allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo statunitense

Origine: Citato in Roberto De Ponti, Larry Bird https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/febbraio/28/Larry_Bird_co_9_110228093.shtml, Corriere della Sera, 28 febbraio 2008.

Anassagora photo

“Definiamo arcobaleno il riflesso del sole nelle nubi. È dunque segno di temporale, poiché l'acqua che si riversa dalla nube produce tutt'intorno vento o fa cadere la pioggia.”

Anassagora (-500–-428 a.C.) filosofo greco antico

frammento 19
Frammenti di Sulla natura (titolo convenzionale)

Jean Daniélou photo
Jean Daniélou photo
Archibald Joseph Cronin photo
Mahátma Gándhí photo
Andrea Poltronieri photo
Indro Montanelli photo

“C'è che se si mettono a raffronto i due rivali come faccia, come presenza, come eloquio, come cordialità, insomma come simpatia umana, non c'è dubbio che Albertini ne ispira molto meno di Fumagalli, anzi diciamo la verità tutta intera: non ne ispira punta. Ed io, cittadino ed elettore milanese, proprio di questo sentivo il bisogno: di un sindaco antipatico, di faccia arcigna e poco invogliante alla pacca sulla spalla, al confidenziale "tu" e al pappecciccia coi sottoposti, e poco, anzi punto disponibile a quelle benevolenze, condiscendenze e indulgenze che rappresentano le supposte di glicerina di tutte le corruzioni. […] Con Albertini ho parlato una sola volta. Ma mi è bastata per capire che, per rendersi antipatico, non ha bisogno di fare sforzi. Basta che si mostri com'è e come spero che rimanga: una specie di Molotov di Palazzo Marino, chiuso nei suoi caparbi niet, diffidente, scostante e culdipietra. Che abbia una compagna fermamente decisa a non partecipare alla vita pubblica del compagno, anche questo ci va bene. Quella di Molotov, quando pretese esercitarvi qualche interferenza, Stalin la fece rinchiudere in un lager senza nemmeno informarne il marito che, seguitando a fare il suo ministro degli Esteri, non ebbe mai il coraggio di chiedergli dove l'aveva mandata e perché. Ma questa è un'altra storia che non ha nulla a che fare con Albertini, cui volevamo soltanto ricordare che il voto l'abbiamo dato a lui, non al Polo. E che gliel'abbiamo dato come segno e pegno di antipatia, nella speranza che a noi e a tutti la ricambi e che ne dia subito una prova levandosi di torno, anche a costo di qualche spintone, certi figuri che, al momento della proclamazione, si sono affrettati a gettargli sulle spalle il loro mantello di protettori e a sventolargli sulla testa le loro bandiere. Si ricordi, signor Sindaco, che noi abbiamo votato per lei, non per questi papponi.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Sì, ho tradito l' Ulivo. 13 maggio 1997, p. 1

Gustavo Zagrebelsky photo
Eve Ensler photo
Gianni Agnelli photo
Roger Federer photo
Nesli photo

“Quali che siano stati i nostri conflitti e i nostri trionfi, per quanto indelebile sia il segno che questi abbiano potuto lasciare su di noi, finiscono sempre per stemperarsi come una tinta ad acquerello su un foglio di carta.”

Memorie di una geisha
Variante: Quali siano stati i nostri conflitti e i nostri trionfi, per quanto indelebile sia il segno che questi abbiano potuto lasciare su di noi, finiscono sempre per stemperarsi come una tinta ad acquerello su un foglio di carta.

Anthony Kiedis photo
Stanley Kubrick photo
Demetrio Albertini photo
Kazuo Ishiguro photo
Jonathan Swift photo
Denis Diderot photo

“Bello è un termine che noi applichiamo a innumerevoli esseri; ma per quanta sia la differenza tra questi esseri, bisogna concludere o che noi facciamo una falsa applicazione del termine bello, o che in tutti questi esseri c'è una qualità di cui il termine bello è il segno.
Questa qualità non può rientrare nel numero di quelle che costituiscono la loro differenza specifica; poiché in questo caso non ci sarebbe che un solo essere bello, o tutt'al più una sola specie bella di esseri.
Ma fra le qualità comuni a tutti gli esseri che chiamiamo belli, quale sceglieremo per identificare la cosa di cui il termine bello è il segno? Quale? È evidente, mi sembra, che dovrà essere quella la cui presenza li rende tutti belli; la cui maggiore o minore intensità (se essa è suscettibile di maggiore o minore intensità) li rende più o meno belli; la cui assenza rende impossibile che siano belli; che non può cambiare natura senza che il bello cambi specie, e la cui qualità opposta renderebbe sgradevoli e brutti i più belli; in una parola, quella grazie alla quale la bellezza comincia, aumenta, varia all'infinito, declina e scompare. Ora, non c'è che la nozione di rapporti che abbia questa virtù.
Chiamo dunque bello fuori di me tutto ciò che contiene in sé qualcosa che possa risvegliare nel mio intelletto l'idea di rapporti; e bello per me tutto ciò che risveglia quest'idea.
Quando dico tutto, escludo però le qualità relative al gusto e all'odorato; benché queste qualità possano risvegliare in noi l'idea di rapporti, non si chiamano belli gli oggetti in cui esse risiedono, quando li si considera dal punto di vista di queste qualità. Diremo un cibo eccellente, un odore delizioso, ma non un bel cibo, un bell'odore. Dunque, quando diciamo questo è un bel pesce, questa è una bella rosa, consideriamo nella rosa e nel pesce qualità diverse da quelle relative ai sensi del gusto e dell'odorato.
Se faccio distinzione tra tutto ciò che contiene in sé qualcosa che possa risvegliare nel mio intelletto l'idea di rapporti, e tutto ciò che risveglia questa idea, è perché bisogna ben distinguere le forme che sono negli oggetti dalla nozione che io ne ho. Il mio intelletto non mette nulla nelle cose e non ne toglie nulla. Che io pensi o non pensi alla facciata del Louvre, tutte le parti che la compongono hanno ugualmente questa o quella forma e questa o quella rispondenza tra loro: che ci siano degli uomini o meno, essa è bella ugualmente, ma soltanto per possibili esseri costituiti di corpo e di spirito come noi; poiché per altri essa potrebbe non essere né bella né brutta, o anzi essere brutta. Ne consegue che, benché non ci sia un bello assoluto, ci sono due specie di bello per noi, un bello reale e un bello percepito.”

Denis Diderot (1713–1784) filosofo, enciclopedista, scrittore e critico d'arte francese

2001, pp. 39-41
Trattato sul bello

Vittorio Messori photo

“Perché è la Madonna che appare? Perché a Lourdes (come a rue du Bac, a La Salette, a Pontmain, a Beauraing, a Fatima, per stare solo all'ultimo secolo e mezzo e a fatti approvati dalla Chiesa) non si è manifestato Gesù stesso o qualche santo canonizzato? Ma è perché – risponde la teologia, meditata dai mistici –, stando al Credo cattolico «l'Immacolata Madre di Dio, sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». Così, le parole del dogma dell'Assunzione, definito e proclamato da Pio XII solo nel 1950 ma creduto, nel suo oggetto, sin dai tempi dei Padri della Chiesa sia in Oriente che in Occidente (la festa della Dormizione, che ha in nuce l'Assunzione della Vergine Madre, è probabilmente la più antica delle feste mariane che uniscono la Chiesa universale).
Maria, insomma, avendo portato nel suo ventre Colui che disse: «Io sono la risurrezione e la vita» (Gv 11, 25), ha seguito il Figlio nel suo destino eterno prima di ogni altra creatura umana; è colei che tutti ci ha preceduti, già accolta nell'eternità «in anima e corpo». Dunque, se è lei ad apparire ai mortali, è anche per ricordare che ciò che ella già è, anche noi saremo. Il segno e il pegno, insomma, nella sua persona stessa, di quella salvezza di cui dicevamo e che ci darà la vera salute: la visione del corpo di Maria già «salvato» è garanzia che quello di tutti lo sarà.”

Origine: Ipotesi su Maria, pp. 61-62

Andrea Camilleri photo
J. K. Rowling photo
Adrienne von Speyr photo
Michele Serra photo
Richard Bach photo
Jean Baudrillard photo
Benito Mussolini photo