Frasi su visto
pagina 3

Giovanni Climaco photo
Jeff Hanneman photo
Quentin Tarantino photo
Carlo Ancelotti photo
Lucio Battisti photo
Federico II di Prussia photo
Gene Gnocchi photo

“Un operaio della FIAT di Torino è morto senza avere mai visto un gufo.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 40

Roque Dalton photo
Leonardo Nascimento de Araújo photo
Licio Gelli photo
Gianni Brera photo
Rocco Siffredi photo
Dj Gruff photo

“E il Papa compra mutande di seta | lui viaggia va non ha meta.”

Dj Gruff (1968) disc jockey, beatmaker e rapper italiano

da Ho Visto Un Prete
La Rapadopa

Ashley Montagu photo
Fabri Fibra photo
Roy Dupuis photo
Gianni Morandi photo
Dino Risi photo
Roger Federer photo
Bernadetta Soubirous photo

“Non vi obbligo a credermi, ma non posso che rispondervi dicendo quello che ho visto e udito.”

Bernadetta Soubirous (1844–1879) religiosa e mistica francese

Le parole di Bernadette

Dario Fo photo
Giulio Giorello photo

“In questi giorni ho visto la fotografia della regina Elisabetta e del Papa che si sono incontrati. Erano l'immagine di due resti. La monarchia dentro la chiesa e la monarchia dentro lo Stato.”

Giulio Giorello (1945) filosofo e matematico italiano

Origine: Citato in Dino Cofrancesco, Elogio di Giulio Giorello e delle differenze (tra noi e lui) http://www.loccidentale.it/node/96197, loccidentale.it, 26 Settembre 2010.

“Il castello di Nocera è posto in una terra assai fertile e dall'aria salubre: infatti, il suolo di essa produce un ottimo vino bianco e rosso, grano, segale e altri ottimi frutti in grande abbondanza. C'è una bella pianura con intorno alti monti e sorgenti abbondanti ed amene, e gli abitanti di questa valle amena seminano quattro volte all'anno; i campi producono svariati raccolti, dalle viti stese sopra gli olmi si ricava il vino in abbondanza e così l'olio dagli olivi. Le montagne sono coperte d'alberi, soprattutto enormi castagni, su cui crescono le castagne più grandi che io abbia mai visto. Dalla base dei monti dal lato verso la città di Amalfi, fino alla strada che dal castello va a Salerno, vi è una piantagione di noci o noccioli della lunghezza di 3-4 miglia e della larghezza di un miglio, e questi alberi di noci danno ogni anno tanta copia di frutti che basterebbero a molte regioni, se le raccogliessero: ma se ne nutrono i maiali, le cui carni, sia salate che fresche, si mantengono a lungo e sono ottime e saporite e non ho mai visto capponi più grandi e grassi e a buon mercato di quelli che si trovano in questa piana. Perciò i Curiali, finché furono sicuri, vi soggiornarono più volentieri che in qualsiasi altra parte del Regno di Sicilia. Dall'altro lato, verso il castello di Torre, sorge quel fertilissimo monte che chiamano volgarmente Somma, estremamente fruttifero, assai alto e dalla circonferenza assai ampia. Dista otto miglia dal castello di Nocera alla quale somiglia per ubertosità… Vi si producono ottimi vini greci, di almeno tre qualità, grande, mediocre e minore, che vengono portati nei vari luoghi e paesi. Ho sentito ripetere che i loro dazi ammontano ogni anno a più di 200 fiorini. Ogni anno, al tempo della vendemmia, si possono vedere oltre centomila recipienti costruiti dagli abitanti di questa zona con legno dei castagni di quei monti: ognuno di essi ha la capacità di otto barili secondo la misura romana; vi sono inoltre infiniti altri recipienti detti caratelli, che contengono di solito ognuno quattro barili. Il mosto raccolto dalle vigne di questo monte viene riposto in tali recipienti, e poi trasportato nei luoghi di mare, a Napoli, e nei vari paesi del mondo dai mercanti, attraverso il mare che dista dal monte tre miglia italiche. In molte località esso vien venduto come malvasia o altro vino di pregio.”

Teodorico di Nieheim (1340–1418) storico tedesco

libro I, cap. XXXVIII
De schismate libri III

Clint Eastwood photo

“Siamo tutti il prodotto di ciò che abbiamo visto nella vita.”

Clint Eastwood (1930) attore, regista, compositore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Dall'intervista al Charlie Rose Show per il film Mystic River.

Raoul Follereau photo
Luigi Tenco photo
Suzanne Collins photo
Elton John photo
Steven Gerrard photo
Jovanotti photo

“*Ho visto causa ed effetto che si scambiavano il ruolo. | E ho visto grandi orchestrali crollare dentro un assolo.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da Un buco nella tasca
Buon sangue

Paolo Conte photo

“[Vieni via con me] È la proposta di una fuga d'amore. Probabilmente accolta, visto che spunta un accappatoio azzurro.”

Paolo Conte (1937) cantautore, paroliere e polistrumentista italiano

Variante: È la proposta di una fuga d'amore. Probabilmente accolta, visto che spunta un accappatoio azzurro.

Charles Baudelaire photo
Andrzej Sapkowski photo

“Il borgomastro batté la mano sul tavolo. "Geralt, non rovinare l'idea che mi sono fatto degli strighi! La cosa va avanti da più di sei anni! La strige fa fuori fino a cinquecento persone l'anno… adesso un po' meno, perché tutti si tengono alla larga dal castello. No, amico mio, io credo agli incantesimi, ho visto tante cose e credo, fino a un certo punto, si capisce, nella perizia di maghi e strighi. Ma questa faccenda di liberare la strige dall'incantesimo è una frottola ideata da quel vecchio gobbo bavoso, rimbecillito dal cibo da eremita, una frottola cui non crede nessuno. A parte Foltest. No, Geralt, Adda ha partorito una strige perché è andata a letto con suo fratello, questa è la verità, e nessun incantesimo potrà farci niente. La strige, come tutte le sue simili, divora la gente e va uccisa, tutto qui. Ascolta, due anni fa certi montanari di un villaggio sperduto di Mahakam hanno affrontato compatti un drago che mangiava le loro pecore, lo hanno ammazzato a colpi di stanghe e non hanno neanche ritenuto opportuno vantarsene più di tanto. E noi di Wyzima invece siamo qui ad aspettare un miracolo e a ogni luna piena spranghiamo le porte o leghiamo i criminali a un palo davanti al maniero, fiduciosi che il mostro li divorerà e tornerà nella sua bara."
Lo strigo sorrise. "Niente male come metodo. La criminalità è diminuita?"”

"Neanche un po'."
Il guardiano degli innocenti

Caparezza photo
Theodore Roosevelt photo

“Il lupo è un lottatore feroce. Può decimare un branco di segugi attraverso i rapidi morsi delle sue fauci, senza intanto subire ferite. Nemmeno i comuni cani grossi, apparentemente allevati per la lotta, sono in grado di abbatterlo senza addestramento speciale. So di un lupo che ha ucciso con un solo morso un bulldog che l'aveva avventato, e di un altro che, dopo essersi infiltrato nell'orto d'una fattoria in Montana, uccise rapidamente in successione i due grossi mastini che lo attaccarono. L'immensa agilità e ferocia di questa bestia selvaggia, il terribile morso delle sue fauci zannute, e la vita dura che passa, gli sono di grande vantaggio contro i cani, più grassi, dai denti più piccoli, e dalla pelle morbida, sebbene siano nominamente delle razze selezionate per il combattimento. Considerando il modo in cui i tornei del sollevamento dei pesi sono organizzati oggi, questo è solo naturale, siccome non c'è motivo di produrre cani da combattimento degni quando i premi sono distribuiti a base di punti tecnici che sono totalmente non pertinenti all'utilità del cane. Un mastino o un bulldog che ha vinto premi potrebbe essere quasi inutile per gli scopi per cui la sua razza è stata sviluppata. Se ben addestrato o di taglia sufficentemente grossa, un mastino potrebbe avere la meglio contro un lupo del Texas giovane o nano, ma non ho mai visto un cane di questa categoria che giudicherei un degno avversario per uno dei grossi lupi del Montana occidentale. Anche se il cane fosse il più pesante dei due, i suoi denti e artigli sarebbero molto più piccoli, e la sua pelle meno dura.”

Theodore Roosevelt (1858–1919) 26º presidente degli Stati Uniti d'America
Vittorio Alfieri photo

“Il sipario si alza; ascolto attenta questi bei versi concisi e fermi che comprendo più facilmente della lingua parlata: è scultura greca e romana. Nei drammi di Alfieri, che chiamerei volentieri stoici, a forza di sobrietà nell'azione e di laconicità nel linguaggio, la commozione vi coglie, per così dire, senza che ve ne rendiate conto, s'impone a grandi tratti attraverso alcune figure che personificano con semplicità sentimenti eterni. Nell'Oreste, è prima di tutto Elettra che s'impossessa della nostra anima. Il suo lutto filiale, la sua angoscia incessante per un fratello che ritrova, ma che il trionfante assassino del loro padre cerca bramosamente e minaccia, sostengono l'azione fino al quarto Atto. Allora l'azione prorompe spaventosa e sublime; essa vi associa a tutti i combattimenti e a tutte le lacerazioni delle passioni umane: è come una mischia sconvolgente di istinti e dolori contrari […] Questo quarto atto dellOreste di Alfieri è una delle cose più belle che abbia visto a teatro: ascoltandolo pensavo alle puerili dispute di scuola, alle ingiustizie e agli accecamenti reciproci dei due campi che rinchiudono il sublime in uno stampo arbitrariamente prescritto. Il sublime piomba su noi come un uccello divino; si abbatte dall'alto, ci rapisce sulle sue ali che fremono e planano; noi ci abbandoniamo alla sua imperiosa ascesa, incuranti della forma e del colore delle sue penne: così fece la folla quella sera.”

Louise Colet
Oreste, Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>Oreste

Guido Bertolaso photo

“Sapete tutti che l'unico rammarico che avrò, che avremo sarà quello che purtroppo tra Napoli e i Campi Flegrei non è successo niente… visto che è l'unica che ci manca. […] Inutile che vi grattate. Non vi grattate. Da buon leghista vi dico che non sarebbe quella [l'eruzione del Vesuvio] grande disgrazia.”

Guido Bertolaso (1950) funzionario e medico italiano

Origine: Da una dichiarazione di fronte a funzionari e dipendenti del Dipartimento di Protezione civile, 15 ottobre 2010; citato in Gimmo Cuomo, Bertolaso: «Se il Vesuvio erutta non è una gran disgrazia» http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/1-novembre-2010/bertolaso-se-vesuvio-erutta-non-gran-disgrazia--1804067632154.shtml, Corriere.it, 31 ottobre 2010.

Robert Sarah photo
George Carlin photo
Fabiola Gianotti photo
Marco Aurelio photo
Duiliu Zamfirescu photo
Luigi Pirandello photo
Antoine de Saint-Exupéry photo

“A proposito di creatività. Visto quel titolo apparso su un quotidiano sportivo "Immenso Medel"? Da chiedersi cos'erano mai – che so?”

Danilo Sarugia (1939) giornalista italiano

Matthaeus e Baggio.
Origine: Da Inter in corsa per il terzo posto https://www.pressreader.com/italy/il-gazzettino-treviso/20160313/281981786696791, Il Gazzettino, 13 marzo 2016.

Henry Miller photo
Zdeněk Zeman photo
Eugenio Montale photo

“[Sergio Solmi] Il suo dono naturale è di vedere senza essere visto e di essere presente come può esserlo un fatto o meglio un dono di natura.”

Eugenio Montale (1896–1981) poeta, giornalista e critico musicale italiano

Origine: Citato in Corriere della Sera, 19 dicembre 1999.

Giovanni Sartori photo
Borja Cobeaga photo
Pablo Picasso photo
Fred Uhlman photo
Michel Houellebecq photo
Michael Ende photo

“«Le strade di Fantàsia», disse Graogramàn, «le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri. E ogni volta puoi procedere soltanto da un desiderio al successivo. Quello che non desideri ti rimane inaccessibile. Questo è ciò che qui significano le parole 'vicino' e 'lontano'. E non basta volere soltanto andar via da un luogo. Devi desiderarne un altro. Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri.»
«Ma io non desidero affatto andarmene da qui», ribatté Bastiano.
«Dovrai trovare il tuo prossimo desiderio», replicò Graogramàn in tono quasi severo.
«E quando l'avrò trovato», fece Bastiano di rimando, «come potrò andarmene da qui?»
«Ascolta, mio signore», disse Graogramàn a voce bassa, «in Fantàsia c'è un luogo che conduce ovunque e al quale si può giungere da ogni parte. Viene chiamato il Tempio delle Mille Porte. Nessuno lo ha visto dall'esterno, perché non ha un esterno. Il suo interno consiste in un labirinto di porte. Chi lo vuole conoscere deve avere il coraggio di inoltrarsi in quel labirinto.»
«Ma come è possibile, se non ci si può avvicinare dall'esterno?»
«Ogni porta», continuò il leone, «ogni porta in tutta Fantàsia, persino una comunissima porta di cucina o di stalla, sicuro, persino l'anta di un armadio, può in un determinato momento diventare la porta d'ingresso al Tempio delle Mille Porte. Passato quell'attimo, torna a essere quello che era, una porta qualsiasi. Perciò nessuno
può passare per più di una volta dalla stessa porta. E nessuna delle mille porte riconduce là da dove si è venuti. Non esiste ritorno.»
«Ma una volta che si è dentro», domandò Bastiano, «si può uscirne?»
«Sicuro», rispose il leone, «però non è così facile come nei soliti edifici. Perché attraverso il labirinto delle Mille Porte ti può guidare solo un vero desiderio. Chi non lo ha è costretto a continuare a vagarci dentro fino a quando sa esattamente che cosa desidera. E questo talvolta richiede molto tempo.»
«E come si fa a trovare la porta d'ingresso?»
«Bisogna desiderarlo.»
Bastiano rifletté a lungo e poi disse:
«È strano che non si possa semplicemente desiderare quello che si vuole. Ma, per la verità, da dove ci vengono i desideri? E che cos'è un desiderio?»
Graogramàn guardò il ragazzo a occhi spalancati, ma non rispose.

Qualche giorno più tardi ebbero un altro colloquio molto importante.
Bastiano aveva mostrato al leone la scritta sul rovescio dell'amuleto. «Che cosa può significare?» domandò. «FA' CIO' CHE VUOI, questo vuol dire che posso fare tutto quello che mi pare, non credi?»
Il volto di Graogramàn assunse d'improvviso un'espressione di terribile serietà e i suoi occhi divennero fiammanti.
«No», esclamò con quella sua voce profonda e tonante, «vuol dire che devi fare quel che è la tua vera volontà. E nulla è più difficile.»
«La mia vera volontà?» ripeté Bastiano impressionato. «E che cosa sarebbe?»
«È il tuo più profondo segreto, quello che tu non conosci.»
«E come posso arrivare a conoscerlo?»
«Camminando nella strada dei desideri, dall'uno all'altro, e fino all'ultimo. L'ultimo ti condurrà alla tua vera volontà.»
«Ma questo non mi pare tanto difficile.»
«Di tutte le strade è la più pericolosa», replicò il leone.
«Perché?» domandò Bastiano. «Io non ho paura.»
«Non è di questo che si tratta», ruggì Graogramàn, «ciò richiede la massima sincerità e attenzione, perché non c'è altra strada su cui sia tanto facile perdersi definitivamente.»”

Michael Ende (1929–1995) scrittore tedesco
Khaled Hosseini photo
Cesare Pavese photo
Malala Yousafzai photo
Fiorella Mannoia photo
Luigi Gui photo
Francesco Petrarca photo
Snorri Sturluson photo
George Harrison photo
Frank Sinatra photo

“Un giorno, là sopra ci sarò io.”

Frank Sinatra (1915–1998) cantante, attore e conduttore televisivo statunitense

dopo aver visto Bing Crosby nel 1935

Barbra Streisand photo
John Ruskin photo
Benjamin Disraeli photo

“Come tutti i grandi viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto.”

Benjamin Disraeli (1804–1881) politico e scrittore britannico

da Vivian Grey

Raniero Cantalamessa photo
Walt Disney photo

“Credevo che Disneyland fosse unica al mondo, invece ora ho visto l'originale.”

Walt Disney (1901–1966) imprenditore, fumettista (creatore di cartoni animati)

in visita al Tivoli di Copenaghen; citato in James Stewart-Gordon, La Danimarca, Paese felice

Luciano De Crescenzo photo
Orson Welles photo
Stephen King photo
Rabindranath Tagore photo
Italo Svevo photo
Miguel de Cervantes photo
Aldous Huxley photo
Rainer Maria Rilke photo
Rainer Maria Rilke photo

“Oggi ti vorrei raccontare un poco di Cézanne. Per quanto riguarda il lavoro, così afferma, ha vissuto da bohémien fino a quarant'anni. Solo più tardi, con la conoscenza di Pissarro, ha preso gusto al lavoro. Ma, allora, fino al punto di passare gli ultimi trent'anni della sua vita non facendo altro che lavorare. Senza gioia invero, come sembra, con una rabbia incessante, in conflitto con ogni sua singola opera, perché nessuna di esse gli sembrava raggiungere ciò che egli riteneva essere la cosa più indispensabile. La chiamava la réalisation, e la trovava nei "veneziani" che aveva visto e rivisto al Louvre e apprezzava incodizionalmente. Il convincente, il farsi cosa. La realtà sublimata fino a divenire indistruttibile attraverso la propria esperienza dell'oggetto, era questo che gli pareva l'intento più intimo del suo lavoro; vecchio, malandato, ogni sera consunto fino allo spasimo dal regolare lavoro giornaliero (tanto che spesso andava a dormire alle sei, all'imbrunire, dopo una cena mandata giù distrattamente), arrabbiato, diffidente, deriso ogni qual volta si recava al suo atelier, schernito, maltrattato… sperava un giorno, di raggiungere quel compimento che egli sentiva come l'unico essenziale. In tal modo […] egli aveva esacerbato le difficoltà del suo lavoro nella maniera più ostinata… si muoveva avanti e indietro nel suo studio, che aveva la luce sbagliata, in quanto il capomastro non aveva ritenuto necessario dare ascolto a quel vecchio bizzarro che ad Aix erano tutti d'accordo nel non prendere sul serio […].”

Rainer Maria Rilke (1875–1926) scrittore, poeta e drammaturgo austriaco

Lettera a Clara, 9 ottobre 1907
Lettere su Cézanne

Percy Bysshe Shelley photo
George Santayana photo

“Solo i morti hanno visto la fine della guerra.”

George Santayana (1863–1952) filosofo, scrittore e poeta spagnolo

da Soliliquies in England, 1924
Origine: Questa citazione è stata erroneamente attribuita a Platone nell'incipit del film Black Hawk Down. Cfr. Luigi Mascheroni, Mai dette, ma le ripetiamo sempre. Ecco le frasi fantasma della storia http://www.ilgiornale.it/news/mai-dette-ripetiamo-sempre-ecco-frasi-fantasma-storia.html, Il Giornale, 21 marzo 2009, p. 22.

Friedrich Nietzsche photo

“Si è stati cattivi spettatori della vita se non si è visto anche la mano che delicatamente – uccide.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

69; 2007

Cesare Pavese photo
Arthur Conan Doyle photo
Samuel Beckett photo
Phil Brooks photo
Bertrand Russell photo
Marcello Mastroianni photo
Napoleone Bonaparte photo

“Bisogna non vedere, ma quando si è visto, è necessario saper punire.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Appendice

Fernando Pessoa photo

“La morte è la curva della strada, | morire è solo non essere visto.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

da Mietitrice, pag. 167

Fernando Pessoa photo
Colette photo
Charles M. Schulz photo
Charles M. Schulz photo
Charles M. Schulz photo
Margaret Thatcher photo

“Da un dibattito alla camera dei comuni del 2 luglio 2003, colonna 407 e dal dibattito alla camera dei comuni del 15 giugno 2004, colonna 697. Come risulta da una lettera per il Daily Telegraph inviata da Alistair Cooke il 2 novembre 2006, questa citazione risulta invece di Loelia Ponsonby, una delle mogli di Hugh Grosvenor, secondo duca di Westminster che disse: "Chi viene visto in un autobus dopo i 30 anni di età è un fallito.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

EN) Anybody seen in a bus over the age of 30 has been a failure in life. In una lettera pubblicata il giorno seguente sempre nel Daily Telegraph, Hugo Vickers afferma che Loelia Ponsonby ammette essere una frase che lei stessa ha "preso in prestito" dal poeta Brian Howard.