
Frasi sul destino
pagina 4


“Non credo si possa sfuggire al proprio destino: meglio andargli incontro.”
da Lo scudo di Talos

Michel Onfray

1992, p. 120
Il libro dell'inquietudine

“Pegno di un destino non lieto | è questo cuore infelice di poeta.”
da Tu sei così semplice, come tutte
Russia e altre poesie

da Viaggio in Calabria
Citazioni di Alexandre Dumas
Origine: Da Civiltà materiale: secoli XV-XVIII, p. 446.

“Io non ho mai visto un raggio di felicità che rischiarasse l'ombre del mio destino.”
899; p. 106
Il teatro della politica

citato da Platone, Protagora, cioè, Fr. 542.37 Page, come i segg.
Origine: Il tempo dell'odio e della vergogna, p. 13

da De tranquillitate animi

“Il destino comune di ogni monumento è che i cani finiscono per pisciare sul piedistallo.”
L'ultimo dono. Diari 1984-1989

Lo scrittore e i mezzi di diffusione della cultura, pp. 209 ss.

da L'amore e l'occidente, Rizzoli, Milano, 1977

Citazioni di Ciro II
Origine: Parole riportate da Cicerone in Cato Maior de Senectute, XXII.

dall'intervista a 7 Jours del 30 maggio 1992
1992

Origine: Dell'amore e del dolore delle donne, pp. 98-99
Amorgòs

la Repubblica
Origine: Da Irresistibile Djokovic è il tennis più bello, Murray si fa da parte http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/04/25/irresistibile-djokovic-il-tennis-piu-bello-murray.html, la Repubblica, 25 aprile 2008.

“Il tuo sogno è il tuo destino… il Cammino di Gigi D'Agostino.”

“Ah se almeno potessi, | suscitare l'amore | come pendio sicuro al mio destino!”
Ah se almeno potessi
La Terra santa

da Il dono del cervo, n. 6
Alla fiera dell'est
Origine: Testo di Luisa Zappa e Angelo Branduardi.

Citazione un po' troppo lunga: tagliarla
La democrazia in America
Variante: I governi democratici possono diventare violenti e anche crudeli in certi momenti di grande effervescenza e di pericolo, ma queste crisi saranno rare e passeggere.
Quando penso alle piccole passioni degli uomini del nostro tempo […] non temo che essi troveranno fra i loro capi dei tiranni, ma piuttosto dei tutori. Credo, dunque, che la forma d'oppressione da cui sono minacciati i popoli democratici non rassomiglierà a quelle che l'hanno preceduta nel mondo, […] poiché le antiche parole dispotismo e tirannide non le convengono affatto. La cosa è nuova, bisogna tentare di definirla, poiché non è possibile indicarla con un nome.
Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria.
Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all'autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente all'infanzia; ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi. Lavora volentieri al loro benessere, ma vuole esserne l'unico agente e regolatore; provvede alla loro sicurezza e ad assicurare i loro bisogni, facilita i loro piaceri, tratta i loro principali affari, dirige le loro industrie, regola le loro successioni, divide le loro eredità; non potrebbe esso togliere interamente loro la fatica di pensare e la pena di vivere?
Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l'uso del libero arbitrio, restringe l'azione della volontà in più piccolo spazio e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l'uso di se stesso. L'eguaglianza ha preparato gli uomini a tutte queste cose, li ha disposti a sopportarle e spesso anche considerarle come un beneficio. Così, […] il sovrano estende il suo braccio sull'intera società; ne copre la superficie con una rete di piccole regole complicate, minuziose ed uniformi, attraverso le quali anche gli spiriti più originali e vigorosi non saprebbero come mettersi in luce e sollevarsi sopra la massa; esso non spezza le volontà, ma le infiacchisce, le piega e le dirige; raramente costringe ad agire, ma si sforza continuamente di impedire che si agisca; non distrugge, ma impedisce di creare; non tiranneggia direttamente, ma ostacola, comprime, snerva, estingue, riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi ed industriosi, della quale il governo è il pastore.
Ho sempre creduto che questa specie di servitù regolata e tranquilla, che ho descritto, possa combinarsi meglio di quanto si immagini con qualcuna delle forme esteriori della libertà e che non sia impossibile che essa si stabilisca anche all'ombra della sovranità del popolo.
[…] In questo sistema il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito dopo vi rientra.
Anni beati

“Non si può fare nulla contro la fatalità. Il destino non è nelle nostre mani.”
Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 49. ISBN 88-8598-826-2.
“Non sei l'unica a non avere scelta, in questa faccenda. È il destino a sceglierci, non viceversa.”
Hank
Sulle ali di un angelo
Cose che nessuno sa

“Le poesie, sono altresì dei doni – doni per chi sta all'erta. Doni che implicano destino.”
da Lettera a Hans Bender, p. 58
La verità della poesia

da Il blob del 2011. Le migliori frasi http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Altri/30-dicembre-2011/blob-2011-migliori-frasi-804163295835.shtml, Gazzetta.it, 31 dicembre 2011

da Destini peggiori della morte, traduzione di Graziella Civiletti

“La pura poesia è geroglifica: decifrabile solo in chiave di destino.”
Gli imperdonabili
Origine: Da Fiaba e Mistero, Parco dei cervi, p. 145.
Origine: Dall'angolo della posta dei capitoli 598-599, volume 61.

da The Enfranchisement of Women, 1851; traduzione di M. Reichlin in Sull'eguaglianza e l'emancipazione femminile, a cura di N. Urbinati, Einaudi, Torino, 2001, p. 52

Addio, Fantasia, pp. 677-678
Foglie d'erba, Addio, fantasia (secondo allegato)

“Credimi, nel tuo cuore brilla la stella del tuo destino.”

“La consapevolezza, o se volete, l’autocoscienza, è una qualità che distingue le persone.”
libro L'amore, la sfida, il destino
“Non ci è permesso scegliere la cornice del nostro destino. Ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro.”
Shantaram