Frasi su amaro

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema amaro, vita, essere, dolce.

Frasi su amaro

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“Amaro senza mai addolcire.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da "El Padre"
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“Sogno di abbracciare un amico vero, | che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Una giornata uggiosa, lato B, n. 4
Una giornata uggiosa

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“Ho visto cose riservate ai sognatori | ed ho bevuto il succo amaro del disprezzo | ed ho commesso tutti gli atti miei più puri.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da Tutto l'amore che ho, n. 2
Ora

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“Oggi che fatica che si fa, com'è finta l'allegria, quanto amaro disincanto.”

Renato Zero (1950) cantautore e showman italiano

da Cercami, n. 2
Amore dopo amore

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“Questo cetriolo è amaro? Gettalo! Ci sono rovi nel cammino? Devia! È tutto ciò che occorre.”

Marco Aurelio (121–180) imperatore romano

libro L'arte di conoscere se stessi. Pensieri

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“Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi.”

Salvador Allende (1908–1973) politico cileno

Ultimo discorso del presidente Allende al popolo cileno

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“Il ricordo | penetra | nell'angolo grigio | del cervello, | morde gli intestini, | crea | lacrime e rimpianti, | muti dolori | che muoiono | in un sonno di pietra.”

Riccardo Mannerini (1927–1980) poeta e paroliere italiano

Amaro ricordo, Port Said, 3 giugno 1959; p. 132
Il sogno e l'avventura

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“Dimenticami ora, ma ricordami poi, quando l'amaro si sarà sciolto.”

Vladimir Vladimirovič Nabokov (1899–1977) scrittore, saggista e critico letterario russo

La vera vita di Sebastiano Knight

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“Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

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“Di mezzo al fonte della gioia
sgorga una vena d'amaro che pur nei fiori già duole.”

Tito Lucrezio Caro (-94–-55 a.C.) poeta e filosofo romano

2006

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“Amare senza amaro non si puote.”

Gli Asolani

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“Ora che in tutto il mondo la gente comincia a sentire il gusto amaro dell'epoca postindustriale, il blues del delta ha trovato un pubblico mondiale.”

Alan Lomax (1915–2002) etnomusicologo, antropologo e produttore discografico statunitense

La terra del Blues

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“La vità è cosi amaro…se possiamo ridere dieci minuti ridiamo.”

Antonio Razzi (1948) politico italiano

Origine: A Scherzi a parte, video disponibile su scherzi a parte.mediaset.it http://www.scherziaparte.mediaset.it/video/2015/scherzi/lo-scherzo-ad-antonio-razzi_498.shtml – minuto 01.11

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“Era, il dopoguerra, un tempo in cui tutti pensavano d'essere dei poeti, e tutti pensavano d'essere dei politici; tutti s'immaginavano che si potesse e si dovesse anzi far poesia di tutto, dopo tanti anni in cui era sembrato che il mondo fosse ammutolito e pietrificato e la realtà era stata guardata come di là da un vetro, in una vitrea, cristallina e muta immobilità. Romanzieri e poeti avevano, negli anni del fascismo, digiunato, non essendovi intorno molte parole che fosse consentito usare; e i pochi che ancora avevano usato parole le avevano scelte con ogni cura nel magro patrimonio di briciole che ancora restava. Nel tempo del fascismo, i poeti s'erano trovati ad esprimere solo il mondo arido, chiuso e sibillino dei sogni. Ora c'erano di nuovo molte parole in circolazione, e la realtà di nuovo appariva a portata di mano; perciò quegli antichi digiunatori si diedero a vendemmiarvi con delizia. E la vendemmia fu generale, perché tutti ebbero l'idea di prendervi parte; e si determinò una confusione di linguaggio fra poesia e politica, le quali erano apparse mescolate insieme. Ma poi avvenne che la realtà si rivelò complessa e segreta, indecifrabile e oscura non meno che il mondo dei sogni; e si rivelò ancora situata di là dal vetro, e l'illusione di aver spezzato quel vetro si rivelò effimera. Cosí molti si ritrassero presto sconfortati e scorati; e ripiombarono in un amaro digiuno e in un profondo silenzio. Cosí il dopoguerra fu triste, pieno di sconforto dopo le allegre vendemmie dei primi tempi. Molti si appartarono e si isolarono di nuovo o nel mondo dei loro sogni, o in un lavoro qualsiasi che fruttasse da vivere, un lavoro assunto a caso e in fretta, e che sembrava piccolo e grigio dopo tanto clamore; e comunque tutti scordarono quella breve, illusoria compartecipazione alla vita del prossimo. Certo, per molti anni, nessuno fece piú il proprio mestiere, ma tutti credettero di poterne e doverne fare mille altri insieme; e passò del tempo prima che ciascuno riprendesse sulle sue spalle il proprio mestiere e ne accettasse il peso e la quotidiana fatica, e la quotidiana solitudine, che è l'unico mezzo che noi abbiamo di partecipare alla vita del prossimo, perduto e stretto in una solitudine uguale.”

1963, pp. 165-166
Lessico famigliare

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“Io non sono più il tuo pensiero | non sono più il tuo amore vero | sono il dolce col fondo amaro | che non mangi più.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Confessa, n. 1
Per sempre

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“A volte il fare uno scherzo cattivo lascia un gusto amaro, e Pin si trova solo a girare nei vicoli, con tutti che gli gridano improperii e lo cacciano via. Si avrebbe voglia d’andare con una banda di compagni, allora, compagni cui spiegare il posto dove fanno il nido i ragni, o con cui fare battaglie con le canne, nel fossato. Ma i ragazzi non vogliono bene a Pin: è l’amico dei grandi, Pin, sa dire ai grandi cose che li fanno ridere e arrabbiare, non come loro che non capiscono nulla quando i grandi parlano. Pin alle volte vorrebbe mettersi coi ragazzi della sua età, chiedere che lo lascino giocare a testa e pila, e che gli spieghino la via per un sotterraneo che arriva fino in piazza Mercato.
Ma i ragazzi lo lasciano a parte, e a un certo punto si mettono a picchiarlo; perché Pin ha due braccine smilze smilze ed è il più debole di tutti. Da Pin vanno alle volte a chiedere spiegazioni su cose che succedono tra le donne e gli uomini; ma Pin comincia a canzonarli gridando per il carrugio e le madri richiamano i ragazzi: – Costanzo! Giacomino! Quante volte te l’ho detto che non devi andare con quel ragazzo cosi maleducato! Le madri hanno ragione: Pin non sa che raccontare storie d’uomini e donne nei letti e di uomini ammazzati o messi in prigione, storie insegnategli dai grandi, specie di fiabe che i grandi si raccontano tra loro e che pure sarebbe bello stare a sentire se Pin non le intercalasse di canzonature e di cose che non si capiscono da indovinare. E a Pin non resta che rifugiarsi nel mondo dei grandi, dei grandi che pure gli voltano la schiena, dei grandi che pure sono incomprensibili e distanti per lui come per gli altri ragazzi, ma che sono più facili da prendere in giro, con quella voglia delle donne e quella paura dei carabinieri, finché non si stancano e cominciano a scapaccionarlo. Ora Pin entrerà nell’osteria fumosa e viola, e dirà cose oscene, improperi mai uditi a quegli uomini fino a farli imbestialire e a farsi battere, e canterà canzoni commoventi, struggendosi fino a piangere e a farli piangere, e inventerà scherzi e smorfie cosi nuove da ubriacarsi di risate, tutto per smaltire la nebbia di solitudine che gli si condensa nel petto le sere come quella".”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

The Path to the Spiders' Nests

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“Com'è amaro vedere il tempo nella clessidra! È come bere un bicchiere di deserto.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 46

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“Ch' era al cor picciol fallo amaro morso.”

Torquato Tasso (1544–1595) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Gerusalemme Liberata (1581)

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“Quasi ogni prima passione è di breve durata e lascia dietro di sé un gusto d'amaro.”

Robert Musil (1880–1942) scrittore e drammaturgo austriaco

1991, p. 47
Il giovane Törless

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“O dignitosa coscïenza e netta, | come t'è picciol fallo amaro morso!”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

III, 8-9
Variante: O dignitosa coscïenza, e netta,
come t'è picciol fallo amaro morso!

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“Il diritto spinto all'eccesso diviene torto, e l'arancia troppo strizzata sprizza umore amaro.”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo

Non spingere mai all'estremo né il male né il bene, p. 70
Oracolo manuale e arte di prudenza

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“Amaro e noia | La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

vv. 8-9

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“Ma non questa è la sorte, e ben altro è il destino dello scrittore, che osa evocare alla luce tutto quello che abbiam sempre sott'occhi, e che gli occhi indifferenti non percepiscono: tutto il tremendo, irritante sedimento delle piccole cose che impastoiano la nostra vita, tutta la profondità dei gelidi, frammentari, banali caratteri di cui ribolle, amaro a tratti e tedioso, il nostro viaggio terreno; e colla salda forza dell'implacabile cesello osa prospettarli ben in rilievo e in limpida luce agli occhi del mondo! […] giacché non riconosce, il giudizio contemporaneo, che sono allo stesso titolo mirabili le lenti che contemplano i soli, e quelli che rendono i movimenti degl'invisibili microrganismi; non riconosce, il giudizio contemporaneo, che grande profondità di spirito occorre a illuminare una scena tolta dalla vita vile, ed elevarla a perla della creazione; non riconosce, il giudizio contemporaneo, che l'alto, ispirato riso è degno di stare a paro coll'alto impeto lirico, e che un abisso lo divide dalle smorfie del pagliaccio da fiera! Non riconosce questo, il giudizio contemporaneo, e tutto inscrive a carico e a rampogna del misconosciuto scrittore: senza consensi, senza echi, senza simpatie, egli, come il viaggiatore senza famiglia, si ritrova solo lungo la strada. Aspro è il corso della sua vita, e amaramente egli sente la sua solitudine.”

VII; 1977, pp. 131-132
Le anime morte, Parte prima

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“Sulle cose a tre vorrei dire che, secondo quanto ho visto, in realtà non regna la democrazia secondo me che uno sogna, poiché c'è spesso qualcuno che gode di più attenzioni di un altro. Quindi è un po' come a scopa, c'è l'asso piglia tutto e c'è qualcuno invece che rimane con l'amaro in bocca.”

Immanuel Casto (1983) musicista e cantante italiano

Origine: Dal programma televisivo Loveline, MTV, stagione 9, puntata 5, 24 novembre 2010; disponibile su Mtv.it http://ondemand.mtv.it/serie-tv/loveline/s09/loveline-s09e05.

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“[Hey Jude] Mi ha fatto capire che non ero l'unico ad essere ai margini. Anche papà aveva perso la mamma due volte, a 5 anni quando l'aveva lasciato e a 17, uccisa da un incidente stradale. Solo ora capisco quanto l'abbandono l'abbia reso arrabbiato, amaro, come me.”

Julian Lennon (1963) cantautore e musicista inglese

citato in Julian Lennon: "Mio papà John? L'ho odiato, oggi l'abbraccerei" http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200906articoli/44692girata.asp, La Stampa, 17 giugno 2009

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“Beverei prima il veleno | Che un bicchier che fosse pieno | Dell'amaro e reo caffè.”

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 571
Bacco in Toscana

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“Ciò che chiamiamo «pessimismo» non è altro che l'«arte di vivere», l'arte di assaporare l'amaro in tutto ciò che è.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“[«Prende l'amaro solo se è soddisfatto della sua giornata?»] Esatto. Me lo consento solo se ho adempiuto a tutti i miei doveri. [«E quindi?»] Quindi lo prendo sempre, caro direttore.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2008
Origine: Dall'intervista a Mario Giordano, Il Giornale, 9 aprile 2008; citato in Berlusconi ha detto: (anno 2008) http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=Frasario2008, Corriere.it.

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“Era questo la vita: un sorso amaro.”

Quando si apriva il velario; p. 454
Canzoniere

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