Frasi su carne

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema carne, essere, vita, animale.

Frasi su carne

Leonardo Da Vinci photo
Leonardo Da Vinci photo
Léon Degrelle photo
Gesù photo
Sigmund Freud photo
Massimo Recalcati photo
Pif photo

“Io sono nato e cresciuto a Palermo, e a Palermo c’è la mafia, e se la mafia non si è completamente impossessata della città, se comunque abbiamo avuto un barlume di civiltà e di speranza, è grazie ad un gruppo di persone che si è opposto. Lo sapete perché queste persone mi mettono in crisi? Perché non erano dei santi, erano fatti di carne e ossa, esattamente come me, avevano dei pregi e sicuramente dei difetti, esattamente come me. Io spesso incontro gente che è sotto scorta, perché è nel mirino della mafia e può capitare che queste persone siano egocentriche, paranoiche, noiose, vanitose, fissate col sesso, testarde, ritardatarie, egoiste, presuntuose, ingrate, stronze, insomma può capitare che abbiano tutti o qualcuno dei difetti che posso avere io ed è questo che mi mette in crisi, che sono esattamente come me, che quello che hanno fatto loro potrei farlo anche io. Quanto farebbe bene alla mia coscienza se fossero dei santi del paradiso? Ma nonostante siano come me, loro sono quelli che fanno il lavoro sporco, al posto mio. Pensare che una persona in prima fila nel combattere la mafia debba necessariamente avere anche il carattere di San Francesco forse è da ingenui. Se un giornalista scrive di mafia io non mi chiedo perché scriva di mafia, non mi chiedo se così abbia avuto più successo con le ragazze, non mi chiedo se così si sia arricchito, io mi chiedo se quello che scrive sia vero, mi chiedo se quello che scrive dia fastidio alla mafia, mi chiedo se, leggendolo, la mia conoscenza e la mia coscienza siano migliorate; io mi sono rotto i coglioni di aspettare che una persona venga ammazzata per rivalutarla; sarò ingenuo, ma ho visto troppa gente a casa mia disprezzata in vita e apprezzata in morte e così, ingenuamente, sosterrò tutti coloro che credono che la Mafia, la Camorra, la 'Ndrangheta, la Sacra Corona Unita e la Stidda, debbano essere non tollerate, ma sconfitte e, per fare questo, mettono in gioco la loro vita. E li ascolterò anche se eventualmente saranno egocentriche, paranoiche, noiose, vanitose, fissate col sesso, testarde, ritardatarie, egoiste, presuntuose, ingrate, stronze.”

Pif (1972) conduttore televisivo e scrittore italiano
Anaïs Nin photo
Gesù photo

“Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole.”

Gesù (-7–30 a.C.) fondatore del Cristianesimo

14, 38
Nuovo Testamento, Vangelo secondo Marco

Carlos Ruiz Zafón photo
Platone photo
Robert Baden-Powell photo
Giovanni Crisostomo photo
Fabrizio De André photo
Caparezza photo
Gesù photo
Charles Baudelaire photo
Margherita Hack photo
Pierpaolo Lauriola photo
Alda Merini photo
Liliana Segre photo

“Nei campi di sterminio rimasi sola, e non rividi più mio padre. Chi è stato ad Auschwitz ha sentito per anni l’odore di carne bruciata: non te lo togli più di dosso. E poi rimani sempre quel numero.”

Liliana Segre (1930) reduce dell'olocausto e senatrice a vita italiana

Origine: Citato in L’appello di Liliana Segre da Verbania: “Non portate i bimbi in gita premio ad Auschwitz” http://www.lastampa.it/2018/10/23/verbania/lappello-di-liliana-segre-da-verbania-non-portare-i-bimbi-in-gita-premio-ad-auschwitz-EhKT58eXnLWOu4lRnwjmFI/pagina.html, La Stampa.it, 23 ottobre 2018.

Victor Hugo photo
Giuliano Sangiorgi photo
Umberto Veronesi photo
Pierpaolo Lauriola photo
Anaïs Nin photo
Pierpaolo Lauriola photo
Tom Regan photo
Giuseppe Moscati photo
Pierpaolo Lauriola photo

“E il tempo è polvere e la polvere è la carne del tempo. L'amore in fin dei conti è ciò che rende privato l'infinito.”

Pierpaolo Lauriola (1975) cantautore italiano

da La Carne Del Tempo, n. 2
Polvere. (scritto con il punto finale)

Karl Marx photo

“Uno Statuto del suo primo anno di regno, del 1547, stabilisce che qualora una persona, si rifiuti di lavorare deve essere data come schiavo a colui che ne ha denunciato l'accattonaggio. Il padrone deve nutrire il suo schiavo con pane e acqua, con bevande leggere e con i resti della carne che riterrà opportuno dargli. Ha il diritto di obbligarlo a qualsiasi lavoro, anche il più ripugnante, con la frusta e con la catena. Qualora lo schiavo s'assenti per 14 giorni, è condannato alla schiavitù perpetua e marchiato a fuoco sulla fronte o sulla guancia con la lettera S; se fugge per la terza volta, lo si deve giustiziare in quanto traditore dello Stato. Il padrone ha facoltà di venderlo, lasciarlo in eredità, affittarlo a terzi come schiavo, al pari di ogni altro bene mobile o animale. Se gli schiavi si rivoltano al padrone, anche in questo caso saranno giustiziati. I giudici di pace debbono, dietro denuncia, far cercare i farabutti. Se si trova che un vagabondo se ne è stato in ozio per tre giorni, sarà portato alla sua città natale, marchiato a fuoco con la lettera V sul petto e, dopo essere stato incatenato, sarà impiegato nella pulizia delle strade o in altri servizi. Qualora il vagabondo fornisca un luogo di nascita falso, sarà punito con la schiavitù perpetua in quel luogo, proprietà dei suoi abitanti o della sua corporazione, e sarà bollato con il segno S. Tutte le persone hanno il diritto di portar via ai vagabondi i loro figli e di tenerli come apprendisti, i maschi fino ai 24 anni, le femmine fino ai 20. Se cercano di fuggire, diverranno schiavi fino a questa età dei maestri artigiani, che hanno facoltà di incatenarli, frustarli, ecc. a piacere. Ogni padrone è libero di mettere al collo, alle braccia o alle gambe del suo schiavo un anello di ferro per poterlo riconoscere e per non correre rischi. L'ultima parte di questo statuto contempla che certi poveri debbano essere impiegati da persone o da località che siano disposti a dar loro da mangiare e da bere e a farli lavorare. Questa sorta di "schiavitù della parrocchia" s'è perpetuata in Inghilterra fino al XIX secolo avanzato con il nome di roundsmen.”

Libro I, settima sezione, cap. 24, p. 529
Il Capitale
Origine: Edoardo VI (1537-1553) Re d'Inghilterra, salì al trono nel 1547 dopo il padre Enrico VIII noto per aver voluto lo scisma dal papato romano.

Bernardo di Chiaravalle photo

“[I quattro gradi dell'amore]
[…] bisogna che il nostro amore cominci dalla carne. Se poi è diretto secondo un giusto ordine, […] sotto l'ispirazione della Grazia, sarà infine perfezionato dallo spirito. Infatti non viene prima lo spirituale, ma ciò che è animale precede ciò che è spirituale. […] Perciò prima l'uomo ama sé stesso per sé […]. Vedendo poi che da solo non può sussistere, comincia a cercare Dio per mezzo della fede, come un essere necessario e Lo ama.
Nel secondo grado, quindi, ama Dio, ma per sé, non per Lui. Cominciando però a frequentare Dio e ad onorarlo in rapporto alle proprie necessità, viene a conoscerlo a poco a poco con la lettura, con la riflessione, con la preghiera, con l'obbedienza; cosí gli si avvicina quasi insensibilmente attraverso una certa familiarità e gusta pura quanto sia soave.
Dopo aver assaporato questa soavità l'anima passa al terzo grado, amando Dio non per sé, ma per Lui. In questo grado ci si ferma a lungo, anzi, non so se in questa vita sia possibile raggiungere il quarto grado.
Quello cioè in cui l'uomo ama sé stesso solo per Dio. […] Allora, sarà mirabilmente quasi dimentico di sé, quasi abbandonerà sé stesso per tendere tutto a Dio, tanto da essere uno spirito solo con Lui. Io credo che provasse questo il profeta, quando diceva: "-Entrerò nella potenza del Signore e mi ricorderò solo della Tua giustizia-".”

Bernardo di Chiaravalle (1090–1153) religioso, abate e teologo francese

[…]
cap. XV
De diligendo Deo

Pitagora photo
Francesco De Gregori photo
Jean Jacques Rousseau photo
Woody Allen photo

“Perché la carne di maiale sia proibita dalla legge ebraica è tuttora poco chiaro e alcuni studiosi ritengono che la Torah suggerisca semplicemente di non mangiarla in certi ristoranti.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Rivincite (Getting Even), Racconti Hassidici

Gabriele d'Annunzio photo

“E l'avvenire mi apparve spaventoso, senza speranza. L'immagine indeterminata del nascituro crebbe, si dilatò, come quelle orribili cose informi che vediamo talvolta negli incubi ed occupò tutto il campo. Non si trattava d'un rimpianto, d'un rimorso, d'un ricordo indistruttibile, ma di un essere vivente. Il mio avvenire era legato a un essere vivente d'una vita tenace e malefica; era legato a un estraneo, a un intruso, a una creatura abominevole contro cui non soltanto la mia anima ma la mia carne, tutto il mio sangue e le mie fibre provavano un'avversione bruta, feroce, implacabile fino alla morte, oltre la morte. Pensavo: "chi avrebbe mai potuto immaginare un supplizio peggiore per torturarmi insieme l'anima e la carne? Il più ingegnosamente efferato dei tiranni non saprebbe concepire certe crudeltà ironiche… Non erano ancora manifesti nella persona di Giuliana i segni esterni: l'allargamento dei fianchi, l'aumento del volume del ventre. Ella si trovava dunque ancora ai primi mesi: forse al terzo, forse al principio del quarto. Le aderenze che univano il feto alla matrice dovevano esser deboli. L'aborto doveva essere facilissimo. Come mai le violente commozioni della giornata di Villalilla e di quella notte, gli sforzi, gli spasmi, le contratture, non l'avevano provocato? Tutto m'era avverso, tutti i casi congiuravano contro di me. E la mia ostilità diveniva più acre. Impedire che il figlio nascesse divenne il mio segreto proposito. Tutto l'orrore della nostra condizione veniva dall'antiveggenza di quella natività, dalla minaccia dell'intruso. Come mai Giuliana, al primo sospetto, non aveva tentato ogni mezzo per distruggere il concepimento infame? Era stata ella trattenuta dal pregiudizio, dalla paura, dalla ripugnanza istintiva di madre? Aveva ella un senso materno anche per il feto adulterino?”

Gabriele d'Annunzio (1863–1938) scrittore, poeta e drammaturgo italiano

da L'innocente, 1891

Charles Bukowski photo
Tom Regan photo
Tom Regan photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo
Plutarco photo

“Per un boccone di carne prendiamo a un animale il sole e la luce e quel poco di vita e di tempo, gioire dei quali sarebbe stata la sua destinazione.”

Plutarco (46–127) biografo, scrittore e filosofo greco antico

citato in Karlheinz Deschner, Sopra di noi... niente, Ariele, 2008

Aldo Capitini photo
Carmelo Bene photo
Umberto Veronesi photo
Roger Federer photo
Dalai Lama photo

“Non vedo ragione per cui si dovrebbero uccidere gli animali e farli diventare cibo per l'uomo, quando esistono tanti altri alimenti che sostituiscono la carne. Dopo tutto, l'uomo può vivere senza carne…”

Dalai Lama (1935) 14º Dalai Lama e Premio Nobel per la Pace 1989

Origine: Citato in Steven Rosen, Il vegetarianesimo e le religioni del mondo, traduzione di Giulia Amici, Gruppo Futura – Jackson Libri, 1995, p. 131. ISBN 88-256-0826-8

Thich Nhat Hanh photo
Marguerite Yourcenar photo
Leonard Cohen photo
Paul Verlaine photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo
Alain Daniélou photo
Antonin Artaud photo

“Ecco l'angoscia umana in cui lo spettatore dovrà trovarsi uscendo dal nostro teatro. Egli sarà scosso e sconvolto dal dinamismo interno dello spettacolo che si svolgerà sotto i suoi occhi. E tale dinamismo sarà in diretta relazione con le angosce e le preoccupazioni di tutta la sua vita. Tale è la fatalità che noi evochiamo, e lo spettacolo sarà questa stessa fatalità. L'illusione che cerchiamo di suscitare non si fonderà sulla maggiore o minore verosimiglianza dell'azione, ma sulla forza comunicativa e la realtà di questa azione. Ogni spettacolo diventerà in questo modo una sorta di avvenimento. Bisogna che lo spettatore abbia la sensazione che davanti a lui si rappresenta una scena della sua stessa esistenza, una scena veramente capitale. Chiediamo insomma al nostro pubblico un'adesione intima e profonda. La discrezione non fa per noi. Ad ogni allestimento di spettacolo è per noi in gioco una partita grave. Se non saremo decisi a portare fino alle ultime conseguenze i nostri principi, penseremo che non varrà la pena di giocare la partita. Lo spettatore che viene da noi saprà di venire a sottoporsi ad una vera e propria operazione, dove non solo è in gioco il suo spirito, ma i suoi sensi e la sua carne. Se non fossimo persuasi di colpirlo il più gravemente possibile, ci riterremmo impari al nostro compito più assoluto.”

Antonin Artaud (1896–1948) commediografo, attore teatrale e scrittore francese

da Il teatro e il suo doppio

Peter Singer photo
Marcello Fois photo
Luise Rinser photo
Giuliano Sangiorgi photo
Dj Gruff photo
Luigi Maria Grignion de Montfort photo
Haruki Murakami photo
Giulio Giorello photo
Yukio Mishima photo
Charlie Chaplin photo
Mac Danzig photo
Papa Francesco photo

“A cosa servono alla Chiesa i conventi chiusi? I conventi dovrebbero servire alla carne di Cristo e i rifugiati sono la carne di Cristo.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Citato in Papa Francesco: "Dare i conventi chiusi ai rifugiati" http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/10/immigrazione-papa-francesco-dare-conventi-chiusi-ai-rifugiati/707814/, Ilfattoquotidiano.it, 10 settembre 2013.

Oscar Wilde photo
J-Ax photo
Giorgio Almirante photo
Alphonse De Lamartine photo
Isaac Bashevis Singer photo
Albert Schweitzer photo

“Veramente morale non è che colui che soccorre ogni vita alla quale egli può portare aiuto e si astiene di far torto ad ogni creatura che ha vita. La vita in se stessa è sacrosanta. Io mi rendo ben conto che il costume di mangiar carne non è in accordo con i sentimenti più elevati.”

Albert Schweitzer (1875–1965) medico, teologo, musicista e missionario luterano tedesco, di origine francese alsaziana

Origine: Citato in Edmondo Marcucci, Che cos'è il vegetarismo, AVI, 1966, pp. 22-23.

Jean Paul Sartre photo
Giovanni Boccaccio photo

“E così stando, essendo Rustico più che mai nel suo disidero acceso per lo vederla così bella, venne la resurrezion della carne.”

Giovanni Boccaccio (1313–1375) scrittore e poeta italiano

III giornata, novella X
Decameron

Alessandro Bergonzoni photo
Tom Regan photo
Jean Meslier photo
Jonathan Safran Foer photo
Margaret Atwood photo
Peter Singer photo
Marta Robin photo
Fëdor Dostoevskij photo
Giuseppe Marotta (scrittore) photo
Fabrizio De André photo
Zarathuštra photo

“Chi si astiene dal mangiare la carne martoriata degli animali uccisi avrà lo spirito santo e la verità.”

Zarathuštra profeta e mistico iranico

Origine: Citato in Manco 1999, p. 203.

Donato Carrisi photo
Origene di Alessandria photo

“[…] credo che i sacrifici animali siano stati inventati dall'uomo come pretesto per mangiare carne.”

Origene di Alessandria (185–254) scrittore, religioso, teologo (catechista)

Origine: Da Stromata, "Sui sacrifici", libro VII; citato in Steven Rosen, Il vegetarismo e le religioni del mondo, traduzione di Giulia Amici, Gruppo Futura – Jackson Libri, 1995, p. 26. ISBN 88-256-0826-8

“Scopo del pentimento non è che noi siamo giustificati davanti a Dio per mezzo del rimorso e la repressione esterna del peccato mediante atti di penitenza e di mortificazione della carne; scopo del pentimento è invece che noi siamo santificati interiormente dallo Spirito di Cristo – "perché sia distrutto il corpo del peccato”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Rm 6,6) – e liberati dal peccato stesso nel profondo della coscienza, che il potere e la paura del peccato svaniscano e che la grazia possa essere di guida agli impulsi della coscienza, possa tenere a freno le azioni della carne, controllare l'insorgere dei pensieri, disciplinare l'ascesi, mescolarsi all'austerità e addolcire il dolore.