
da La dottrina del fascismo, con Luigi Contu, Hoepli, 1936
Una raccolta di frasi e citazioni sul tema tirannia, tiranno, essere, liberto.
da La dottrina del fascismo, con Luigi Contu, Hoepli, 1936
Origine: Da De Maistre, un'utopia al negativo, Il Giorno, 29 agosto 2000.
Di questa malattia profonda di cui tutti siamo stati infetti, il fascismo non è stato che un sintomo acuto: e la Resistenza è stata la crisi benefica che ci ha guariti, col ferro e col fuoco, da questo universale deperimento dello spirito.
Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Ottobre 1946
da Scritti attuali, a cura di Umberto Calosso, Capriotti
cap. XI; 1973, p. 448
Il fu Mattia Pascal
Variante: Tu non le sai, povero ubriaco filosofo, queste cose; non ti passano neppure per la mente. Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’essere uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà.
da Introduzione ai princìpi della morale e della legislazione, seconda edizione, 1823, capitolo 17, nota
“La folla è madre dei tiranni.”
citato in Diogene Laerzio, Vita di Diogene, Mondadori
Considerazioni sulle cause della grandezza e decadenza dei Romani
Sulla nostra pelle
Origine: Da Gloria mundi http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1071&ID_sezione=56, La Stampa.it, 21 ottobre 2011.
“Tutti gli uomini sarebbero dei tiranni se potessero.”
da The Kentish Petition, 1712-1713
“[Ciò] che implica tristezza, esprime un tiranno.”
da Spinoza e il problema dell'espressione
“[Al protagonista] Si diventa lebbrosi come si diventa tiranni: ereditarietà o contagio.”
Il dottore: IV, 5; 2000, p. 130
Tempo di uccidere
“La conoscenza di diverse letterature è il modo migliore di liberarsi dalla tirannia di una sola.”
da Oscar Wilde
Pericle; atto II, scena III
Pericle, il principe di Tiro
“Ah, è cosa eccellente possedere la forza d'un gigante, ma usarla da gigante, è tirannia!”
Isabella: atto II, scena II; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Misura per misura
Origine: Citato in epigrafe a Donald Rayfield, Stalin e i suoi boia: una analisi del regime e della psicologia stalinisti, traduzione di Stefania De Franco, Garzanti, Milano, 2005. ISBN 88-11-69386-1.
Medical%20marijuana%20grower) Un coltivatore di marijuana medicinale], 16 novembre 2005
“Chi vuol senza giustizia governare | Si dimostra Tiranno.”
Timone
dall'intervista a Trouw http://www.trouw.nl/deverdieping/dossiers/article7566.ece/Ayaan+Hirsi+Ali, gennaio 2003
da La cultura che ha fallito, Punto interrogativo, gennaio-febbraio, 1977
Origine: Ora in Omaggio a Piazzolla: vol. 1 http://issuu.com/fondazionemarinopiazzolla/docs/omaggio_a_piazzolla_vol_1, a cura di Velio Carratoni, Fondazione Marino Piazzolla, Roma, p. 320
“Senza pianto una zolla e senza fiori | Terrà chi invan sfidò numi e tiranni.”
citato in Commentario Rapisardiano
Citazioni tratte da poesie
Citazione un po' troppo lunga: tagliarla
La democrazia in America
Variante: I governi democratici possono diventare violenti e anche crudeli in certi momenti di grande effervescenza e di pericolo, ma queste crisi saranno rare e passeggere.
Quando penso alle piccole passioni degli uomini del nostro tempo […] non temo che essi troveranno fra i loro capi dei tiranni, ma piuttosto dei tutori. Credo, dunque, che la forma d'oppressione da cui sono minacciati i popoli democratici non rassomiglierà a quelle che l'hanno preceduta nel mondo, […] poiché le antiche parole dispotismo e tirannide non le convengono affatto. La cosa è nuova, bisogna tentare di definirla, poiché non è possibile indicarla con un nome.
Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria.
Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all'autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente all'infanzia; ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi. Lavora volentieri al loro benessere, ma vuole esserne l'unico agente e regolatore; provvede alla loro sicurezza e ad assicurare i loro bisogni, facilita i loro piaceri, tratta i loro principali affari, dirige le loro industrie, regola le loro successioni, divide le loro eredità; non potrebbe esso togliere interamente loro la fatica di pensare e la pena di vivere?
Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l'uso del libero arbitrio, restringe l'azione della volontà in più piccolo spazio e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l'uso di se stesso. L'eguaglianza ha preparato gli uomini a tutte queste cose, li ha disposti a sopportarle e spesso anche considerarle come un beneficio. Così, […] il sovrano estende il suo braccio sull'intera società; ne copre la superficie con una rete di piccole regole complicate, minuziose ed uniformi, attraverso le quali anche gli spiriti più originali e vigorosi non saprebbero come mettersi in luce e sollevarsi sopra la massa; esso non spezza le volontà, ma le infiacchisce, le piega e le dirige; raramente costringe ad agire, ma si sforza continuamente di impedire che si agisca; non distrugge, ma impedisce di creare; non tiranneggia direttamente, ma ostacola, comprime, snerva, estingue, riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi ed industriosi, della quale il governo è il pastore.
Ho sempre creduto che questa specie di servitù regolata e tranquilla, che ho descritto, possa combinarsi meglio di quanto si immagini con qualcuna delle forme esteriori della libertà e che non sia impossibile che essa si stabilisca anche all'ombra della sovranità del popolo.
[…] In questo sistema il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito dopo vi rientra.
“Se ne avessi il potere, sarei tiranno, farei fermare il Colosseo durante i miei soggiorni a Roma!”
pagina?
Passeggiate romane
da La battaglia per le riforme vinta a Berlino, persa a Roma, 30 luglio 2014
Lettere al Corriere, Corriere della sera
“[…] sia pure inclemente e tiranno, il lavoro strappa ai lunghi soliloqui nocivi.”
Sogni a prestito
XIV, 109; vol. IV pag. 323
Biblioteca storica, Libro XIV
1787; citato in Furio Colombo, Cittadini ancora uno sforzo – l'Unità, 4 giugno 2006
Origine: Citato in Michael J. Gelb, Il genio che c'è in te.
da una lettera a William Stevens Smith, 13 novembre 1787; citato in Adriano Sofri, Tiranno: quando si mette a morte il despota, la Repubblica, 7 novembre 2006, p. 53
Origine: La vita delle tèrmiti, p. 93
Origine: Da Il preludio, 1805, libro X; citato in Robert Fisk, Cronache mediorientali, traduzione di Enrico Basaglia et. al., il Saggiatore, Milano, 2011, [//books.google.it/books?id=EUm19hxHZzoC&pg=PA131 p. 131].
epigramma; p. 223
Confessioni e battaglie, Serie seconda