Frasi su fatto
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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Il coronavirus, il virus che solo nel mese di marzo 2020 ha devastato e ucciso intere generazioni di tutta Italia. Un mostro invisibile ed aberrante che ha messo in ginocchio il mondo intero. Ogni giorno un bollettino di guerra, in ogni paese e in ogni città si piangono morti di ogni ceto sociale dal più povero al più abbiente. Dal più giovane al più anziano senza nessuna distinzione di sesso. Un virus orribile e cruento che ha fatto chiudere i battenti a milioni di esercizi pubblici, fabbriche, piccoli e grandi imprenditori, dando lavoro in modo continuativo ed esasperante ma instancabilmente e sempre col cuore ai medici, paramedici, infermieri, personale dei supermercati, autotrasportatori, addetti alle pulizie e operatori ecologici, senza dimenticare le Forze dell'ordine così efficienti e umani in questo periodo così delicato e drammatico, che sta attraversando il nostro Paese. Un Paese irriconoscibile e deserto di cui possono uscire poche persone solo per il fabbisogno famigliare muniti di guanti e mascherine. Siamo tutti sottoposti alla quarantena ordinata dal Governo. Ora la nostra casa non è solo un rifugio ma è la nostra salvezza. Purtroppo non per tutti in quanto l'obbligo di vivere insieme costantemente tra le mura domestiche fanno emergere i lati peggiori degli esseri umani dando sfogo all'aggressività, l'intolleranza, l'esasperazione rendendo la convivenza forzata difficoltosa e ingestibile con la preoccupazione costante di ammalarsi anche a livello psicologico e mentale, danneggiando inevitabilmente e drasticamente i rapporti con la famiglia. In futuro ci saranno strascichi di persone che ne usciranno fragili e vulnerabili psicologicamente e fisicamente. Ma. Andrà tutto bene.”

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“È forza confessare che il voler trattare le quistioni naturali senza geometria è un tentar di fare quello che è impossibile ad esser fatto.”

Galileo Galilei (1564–1642) scienziato italiano

Giornata seconda
Dialogo sopra i due massimi sistemi

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“Il fatto che ogni amore abbia la sua profonda tragicità non è un buon motivo per amare più.”

Hermann Hesse (1877–1962) scrittore, poeta e aforista tedesco

Origine: Sull'amore, p. 50

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“Se un uomo mi tiene a distanza, la mia consolazione è il fatto che tiene a distanza anche se stesso.”

Jonathan Swift (1667–1745) scrittore e poeta irlandese

da Pensieri su vari argomenti
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“Meglio morire che vivere con la consapevolezza di aver fatto qualcosa che ha bisogno del perdono altrui.”

Yarpen Zigrin, cap. 4
Il sangue degli elfi
Variante: «Meglio morire che vivere con la consapevolezza di aver fatto qualcosa che ha bisogno del perdono altrui.»

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“I gatti, come categoria, non hanno mai completamente superato il complesso di superiorità dovuto al fatto che, nell'antico Egitto, erano adorati come dei.”

Pelham Grenville Wodehouse (1881–1975) scrittore inglese

Origine: Citato in Rachael Hale, Centouno cataclismi. Per amore dei gatti, Contrasto, 2004, p. 24.

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“Sono fatto così: voglio sempre capire.”

Richard Feynman (1918–1988) fisico statunitense

frase finale del capitolo Certo, Mr. Big!

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“Io sono fatto per combattere il crimine, non per governarlo. Non è ancora giunto il tempo in cui gli uomini onesti possono servire impunemente la patria. I difensori della libertà saranno sempre dei proscritti finché la masnada dei furfanti dominerà.”

Maximilien Robespierre (1758–1794) politico, avvocato e rivoluzionario francese

Origine: Da Ouvres de Maximilien Robespierre, X, pp. 566-576, Société des études roberspierristes; citato in Rudé.

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“Non potevo credere, sebbene ne avessi il desiderio, in un Dio che non era migliore di un comune uomo come si deve. I monaci mi dicevano che Dio aveva creato il mondo per la sua gloria. Ma a me non sembrava uno scopo molto nobile. Beethoven creò forse le sue sinfonie per la propria gloria? Non credo. Le creò, piuttosto, perché la musica che aveva nell'anima cercava un mezzo d'espressione, e non si curò d'altro, poi, che di renderle quanto più perfette poteva.
«Quando i monaci ripetevano il Pater noster mi domandavo come potessero continuare a chiedere con fiducia al loro Padre celeste il pane quotidiano. I figli chiedono forse al loro padre terreno di sostenerli? Si aspettano che egli li mantenga e non provano riconoscenza per lui. Non sarebbe nemmeno giusto che ne provassero. Un uomo che metta al mondo dei figli quando non può o non vuole provvedere a loro, merita solo biasimo. Mi sembra che se un Creatore onnipotente non era disposto a provvedere alle necessità materiali e spirituali delle proprie creature, avrebbe fatto meglio a non crearle.»
«Caro Larry», dissi, «lei ha fatto bene a non nascere nel medioevo. L'avrebbero certamente bruciato vivo.»
Sorrise.
«Lei ha molto successo come autore», proseguì. «Le piace sentirsi lodare?»
«M'imbarazza soltanto.»
«Lo sospettavo. Ebbene, mi sembrava che anche a Dio non dovesse piacere. Nell'aviazione non stimavamo molto quelli che riuscivano a strappare incarichi comodi ai loro superiori, lisciandoli. Poteva mai Dio stimare chi cercava di strappargli la salvezza con basse adulazioni? Secondo me, la forma di culto che doveva essergli più gradita era che ognuno si comportasse meglio che poteva, secondo i propri lumi.”

cap. VI, 3
Il filo del rasoio
Variante: «Non potevo credere, sebbene ne avessi il desiderio, in un Dio che non era migliore di un comune uomo come si deve. I monaci mi dicevano che Dio aveva creato il mondo per la sua gloria. Ma a me non sembrava uno scopo molto nobile. Beethoven creò forse le sue sinfonie per la propria gloria? Non credo. Le creò, piuttosto, perché la musica che aveva nell'anima cercava un mezzo d'espressione, e non si curò d'altro, poi, che di renderle quanto più perfette poteva. «Quando i monaci ripetevano il Pater noster mi domandavo come potessero continuare a chiedere con fiducia al loro Padre celeste il pane quotidiano. I figli chiedono forse al loro padre terreno di sostenerli? Si aspettano che egli li mantenga e non provano riconoscenza per lui. Non sarebbe nemmeno giusto che ne provassero. Un uomo che metta al mondo dei figli quando non può o non vuole provvedere a loro, merita solo biasimo. Mi sembra che se un Creatore onnipotente non era disposto a provvedere alle necessità materiali e spirituali delle proprie creature, avrebbe fatto meglio a non crearle.»«Caro Larry», dissi, «lei ha fatto bene a non nascere nel medioevo. L'avrebbero certamente bruciato vivo.»Sorrise.«Lei ha molto successo come autore», proseguì. «Le piace sentirsi lodare?»«M'imbarazza soltanto.»«Lo sospettavo. Ebbene, mi sembrava che anche a Dio non dovesse piacere. Nell'aviazione non stimavamo molto quelli che riuscivano a strappare incarichi comodi ai loro superiori, lisciandoli. Poteva mai Dio stimare chi cercava di strappargli la salvezza con basse adulazioni? Secondo me, la forma di culto che doveva essergli più gradita era che ognuno si comportasse meglio che poteva, secondo i propri lumi.»

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“Son dunque un mago per il fatto d'esser un poeta?”

Apuleio (125–170) scrittore e filosofo romano

Origine: Sulla magia e in sua difesa, p. 194

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“Nei parchi tedeschi, ci sono panchine speciali, che portano la scritta 'soltanto per adulti', e il bambino tedesco, anche se ha voglia di sedersi, leggendo quel cartello passa oltre a va a caccia di una panchina sulla quale ai bambini sia permesso di riposare; là siede stando ben attento a non toccare il legno con le scarpe infangate. Ve l'immaginate una panchina in Regent's Park su cui spiccasse la scritta 'Soltanto per adulti'?… Tutti i bambini per un raggio di cinque chilometri arriverebbero di corsa per occuparla, e cercherebbero di sloggiare gli altri che vi fossero già seduti. E nessun adulto riuscirebbe mai ad arrivare nemmeno in vista della panchina a causa della gran folla di bambini. Il bambino tedesco che, senza rendersene conto, si sieda su una di quelle panchine, salta su con un balzo, non appena qualcuno gli fa notare il suo errore, e se ne va a capo chino, arrossendo sino alla radice dei capelli, per la vergogna e il rimorso. in Germania, le strade di campagna sono fiancheggiate da alberi da frutta. Non c'è niente che impedisca ai ragazzi di raccogliere e mangiare la frutta, eccetto la voce della coscienza. In Inghilerra un simile stato di cose provocherebbe l'indignazione generale; i bambini morirebbero di colera a centinaia per le conseguenze di un'eccessiva ingestione di mele agre e noci acerbe. L'opinione pubblica reclamerebbe che gli alberi venissero recintati e, in tal modo, resi innocui. Ma in Germania un ragazzo è capace di percorrere chilometri e chilometri per una strada solitaria fiancheggiata da alberi da frutta per andare a comprarsi un soldo di pere al paese situato in fondo la strada. In Germania non è permesso mettersi in maschera per le strade. Uno scozzese di mia conoscenza che era andato a passare l'inverno a Dresda, sprecò i primi giorni della sua permanenza in discussioni con le autorità. Gli domandarono perché andasse vestito a quel modo. Lo scozzese non era un tipo cordiale, e rispose che non poteva circolare nudo. I funzionari vollero sapere perché andasse vestito così. Rispose che lo faceva per stare caldo e coperto. Gli dissero francamente che non gli credevano, e lo rimandarono a casa con una carrozza chiusa. Adesso in genere hanno fatto l'abitudine al turista inglese; però a un signore del Leicesteshiere, invitato un giorno alla caccia da alcuni ufficiali tedeschi, capitò, apparendo sulla porta dell'albergo, di essere prontamente acciuffato e condotto in questura, affinché desse spiegazioni sulla frivolezza della propria tenuta.”

Jerome Klapka Jerome (1859–1927) scrittore e giornalista britannico
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“La croce di Cristo abbracciata con amore non porta mai alla tristezza, ma alla gioia, alla gioia di essere salvati e di fare un pochettino quel che ha fatto Lui nel giorno della sua morte.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Omelie, Omelia nella solennità della Domenica delle Palme http://www.vatican.va/holy_father/francesco/homilies/2013/documents/papa-francesco_20130324_palme_it.html, Piazza San Pietro, 24 marzo 2013

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“Gran professione quella dell'ingegnere!
Con l'aiuto della scienza ha il fascino di trasformare un pensiero in linee di un progetto per realizzarlo poi in pietra o metallo o energia. Quindi creare lavoro e case per gli uomini elevando il tenore di vita e aggiungendone conforto.
Questo è il grande privilegio dell'ingegnere e anche il grande rischio perché le sue opere, a confronto di quelle di altri uomini e professionisti, sono all'aperto, sotto lo sguardo di tutti.
I suoi atti – passo, passo – sono di dura materia.
L'ingegnere non può seppellire i suoi errori nella tomba come i medici; né può trasformarli in aria sottile o darne colpa ai giudici come gli avvocati. Egli non può coprire i suoi insuccessi con alberi o rampicanti come gli architetti, né, come i politici, riversare gli errori sugli oppositori sperando che la gente dimentichi. L'ingegnere, semplicemente, non può negare quello che ha fatto e viene condannato se l'opera non regge.
D'altra parte, in contrasto con quella dei medici, la sua non è vita in mezzo ai deboli, né la distruzione è il suo scopo, come per i militari, e le contese non sono il suo pane quotidiano come per l'avvocato.
All'ingegnere compete rivestire di vita, conforto e speranza lo scheletro della scienza.
Con il passare degli anni senza dubbio la gente, se mai lo ha saputo, dimentica l'ingegnere che ha costruito. Qualche politico avrà posto il suo nome o quella sarà stata attribuita a qualche promotore che ha fatto uso del denaro altrui.
L'ingegnere, con una soddisfazione che poche professioni conoscono, gode dei benefici senza fine che scaturiscono dai suoi successi: il verdetto dei suoi colleghi è il solo titolo d'onore che egli desidera. (da The Memoirs of Herbert Hoover: Years of Adventure, 1874-1929”

Herbert Hoover (1874–1964) 31º presidente degli Stati Uniti d'America

1951), cap. 11, "The Profession of Engineering"

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“Anche i fatti diventano immaginari senza un modo adeguato di vedere "i fatti". Non abbiamo bisogno di tante teorie ma dell'esperienza, madre di ogni teoria. Non restiamo soddisfatti con la fede, nel senso di una ipotesi non plausibile irrazionalmente presa come punto di riferimento: noi chiediamo all'esperienza l'"evidenza".
Possiamo vedere il comportamento delle altre persone, ma non la loro esperienza. Ciò ha portato alcune persone a focalizzarsi sul fatto che la psicologia non ha nulla a che fare con l'esperienza della persona, ma solo con il suo comportamento.
Il comportamento dell'altra persona è una delle mie esperienze. Il mio comportamento è un'esperienza dell'altro. Il compito della fenomenologia sociale è quello di relazionare la mia esperienza del comportamento dell'altro all'esperienza dell'altro riguardo al mio comportamento. Essa si occupa della relazione tra esperienza ed esperienza: il vero oggetto di studio è l'inter-esperienza.
Even facts become fictions without adequate ways of seeing "the facts."”

Ronald Laing (1927–1989) psichiatra scozzese

We do not need theories so much as the experience that is the source of the theory. We are not satisfied with faith, in the sense of an implausible hypothesis irrationally held: we demand to experience the "evidence".
We can see other people"s behaviour, but not their experience. This has led some people to insist that psychology has nothing to do with the other person"s experience, but only with his behaviour.
The other person"s behaviour is an experience of mine. My behaviour is an experience of the other. The task of social phenomenology is to relate my experience of the other"s behaviour to the other"s experience of my behaviour. Its study is the relation between experience and experience: its true field is inter-experience.
Origine: Da The Politics of Experience, Routledge & Kegan Paul, 1967, capitolo 1, Persons and Experience.

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“[Sul mondo del calcio] È fatto di unità lavorative scadenti, dove ognuno pensa di fregare l'altro, dove non si parla di responsabilità sociale. E dove i campioni non capiscono che fare delle cose eccezionali nello sport non ti dà diritti speciali o privilegi nella vita.”

Pietro Mennea (1952–2013) atleta e politico italiano

Origine: Citato in Emanuela Audisio, Il monaco della velocità http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/03/22/il-monaco-della-velocita.html, la Repubblica, 22 marzo 2013.

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“[Riferito alla scelta di LeBron di andare agli Heat] Io non lo avrei mai fatto. Non avrei mai chiamato Larry Bird e Magic Johnson per proporgli di giocare nella stessa squadra. Capisco che i tempi sono forse cambiati, non è necessariamente una cosa negativa, ma, onestamente, se fossi stato in lui avrei cercato di battere Wade e Bosh invece di giocarci assieme.”

Michael Jordan (1963) cestista statunitense

Origine: Citato in Massimo Oriani, Anche Jordan sgrida LeBron http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/luglio/20/Anche_Jordan_sgrida_LeBron_ga_3_100720009.shtml, Gazzetta dello Sport, 20 luglio 2010.

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“Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, guardatevi le rose dell'Inter di Mancini e della Juve di Capello, che hanno fatto meno punti di noi. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario soprattutto considerando da dove venivamo, ovvero da due settimi posti. Il resto sono chiacchiere. Ma si sa: quando il lupo non arriva all'uva dice che è amara…”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Conte: "Noi meglio dell'Inter di Mancini: guardate le rose!" Poi sbaglia il proverbio http://www.fcinter1908.it/?action=read&idnotizia=70021, Fcinter1908.it, 22 dicembre 2012.

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“Il male che si riceve, a volte ti rimette sotto gli occhi il male fatto anche se dimenticato.”

Andrea Santoro (1945–2006) presbitero italiano

Lettere dalla Turchia

“Se la Chiesa è stata, a volte, contro la scienza, la causa risiede nella cattiva lettura che ha fatto della Bibbia.”

Jean Guitton (1901–1999) filosofo e scrittore francese

Quello che credeva al cielo e quello che non ci credeva

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“Colui che non mantiene fede quando è dovuta, difficilmente potrà ottenerla quando non è dovuta.”

Maria Stuarda (1542–1587) regina di Scozia, Francia e d'Inghilterra

Maria avvertiva il fratellastro e reggente Moray che se il popolo si era ribellato a lei, nata regina, avrebbe probabilmente fatto lo stesso con lui, un bastardo
Origine: Citato in Antonia Fraser, Maria Stuart: La tragedia di una regina, p. 385.

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“Karin Ebnet: Raccontaci del tuo passato, quando a Londra dividevi l'appartamento con il tuo amico Tom Sturridge [co-protagonista in La fiera delle vanità].
Robert Pattinson: Era un periodo molto difficile. Non era facile trovare lavoro e i soldi scarseggiavano. Un po' per scaldarci, un po' per tirarci su, per un anno abbiamo passato ogni sera ad ubriacarci. A salvarmi è stato Harry Potter…
Karin Ebnet: La stampa britannica ti ha definito il nuovo Jude Law: ti ci ritrovi in questa definizione?
Robert Pattinson: A dire il vero non vedo una gran somiglianza anche se da ragazzino ho fatto anch'io il fotomodello. Almeno finché ho smesso di sembrare una bambina…
Karin Ebnet: Qual è stata la scena di Twilight più impegnativa da girare?
Robert Pattinson: Sembrerà strano ma è quella in cui mi mostro per la prima volta a Bella alla luce del sole. È stato difficilissimo rendere il modo in cui la pelle reagisce alla luce. Abbiamo provato ad utilizzare su di me dei sali minerali che riflettono la luce, poi abbiamo testato una tinta bluastra sulla faccia di un assistente di produzione ma non ha funzionato molto bene…
Karin Ebnet: Imparare a volare è stato quindi più semplice…
Robert Pattinson: Non proprio. Sembra facile: tu stai lì tranquillo e aspetti di essere sollevato coi cavi. Ma è molto difficile mantenere il baricentro e l'equilibrio e, al contempo restare abbastanza "sciolti" per farsi trasportare qua e là.
Karin Ebnet: Come definiresti Edward?
Robert Pattinson: È un vampiro ma non vorrebbe esserlo, è pieno di conflitti interiori. È un poeta, una persona molto profonda e straordinariamente inquieta.
Karin Ebnet: Come ti sei preparato al ruolo?
Robert Pattinson: Nel libro la storia è raccontata dalla prospettiva di Bella, così ho letto alcuni capitoli del romanzo scritto dal punto di vista di Edward (Midnight Sun, ancora inedito). Inoltre, ho cercato di sviluppare i pettorali ma è stata un'impresa impossibile!”

Robert Pattinson (1986) attore britannico
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“Sono invalido civile. Sì, ho via un testicolo, l'ho levato io; quando l'ho fatto non pensavo venisse buono.”

Maurizio Milani (1961) comico, scrittore e attore teatrale italiano

Animale da fosso

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“[Dopo lo scandalo] Sono profondamente consapevole della delusione e del dolore che la mia infedeltà ha causato a così tante persone e soprattutto a mia moglie e ai miei figli. Voglio dire a tutti che mi dispiace e chiedo perdono. Forse non sarà possibile riparare il danno che ho fatto, ma voglio fare di tutto per provarvi.”

Tiger Woods (1975) golfista statunitense

Origine: Citato in Paolo Valentino, Tiger sconfitto dalla moglie «Lascio il golf, ho sbagliato» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/dicembre/13/Tiger_sconfitto_dalla_moglie_Lascio_co_8_091213043.shtml, Corriere della sera, 13 dicembre 2009.

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“[Parlando dei Black Sabbath] Nessuno di noi pensava più alla musica. Ricordo che ogni singolo giorno ero fatto o ubriaco.”

Ozzy Osbourne (1948) cantante, compositore e attore britannico

Origine: http://www.rockol.it/intervista.php?idartista=2598