Frasi su fondo
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“Perché il freddo, quello vero, sa essere qui, in fondo al mio cuore di sbarbo.”

Andrea Pazienza (1956–1988) fumettista e pittore italiano

da Giallo Scolastico

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“[Su Luigi Pirandello] E voglio finire con un aneddoto che riguarda il Pirandello siciliano e che, nella dilagante stupidità di oggi, che tende a relegare la Sicilia in una particolare etnia (si ha il pudore di non usare la parola "razza": ma soltanto di non usarla), assume un grande significato. Nel 1932 Emilio Cecchi, che dirigeva la Cines, comunica a Pirandello l'intenzione di trarre un film dalla novella Lontano. Ma ha uno scrupolo: "nella novella come sta scritta, il marinaio norvegese si sente irresistibilmente attratto da una vita più vasta, e dai ricordi della patria, per il fatto di trovarsi legato, con il matrimonio, ad un ambiente meno che meschino; in fondo è in lui l'insofferenza dell'uomo appartenente a civiltà più energiche e libere, naufragato in un'isola abitata da gente ristretta, fra la quale egli sente mancarsi il fiato". Cecchi, scrittore che tuttora amo, era affetto da una invincibile idiosincrasia nei riguardi della Sicilia, dei siciliani: e la si può più immediatamente riscontrare nei suoi Taccuini, oltre che in questa sua lettura della novella Lontano. La novella non sta scritta come lui la leggeva; e Pirandello infatti così risponde: "Caro Cecchi, il contrasto non è tra due civiltà; ma tra due vite naturalmente diverse, quella di un uomo del Nord e quella di una donna del Sud; e il dramma che ne nasce, il dramma di restar "lontano" tra i vicini più vicini: la propria donna, il proprio figlio. Non c'è dunque da farsi scrupoli sulla natura di quelli a cui Lei mi accenna. Tutt'altro! Non era, né poteva essere nelle mie intenzioni di rappresentar barbara o di civiltà inferiore la Sicilia…"”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Naturalmente, il film non si fece. Ma queste parole di Pirandello restano, ci restano.

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“Se fossi stato, | ma non sono mai stato così; | insomma dai | adesso sono qui! | Vuoi che dica anche se | soddisfatto di me | in fondo in fondo non sono mai stato.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Liberi... liberi, n. 6
Liberi liberi
Origine: Testo di Vasco Rossi e Tullio Ferro.

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“I sax spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga.”

Paolo Conte (1937) cantautore, paroliere e polistrumentista italiano

da Boogie, n. 8
Paris milonga

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“Notte raminga e fuggitiva lanciata veloce lungo le strade d’Emilia a spolmonare quel che ho dentro, notte solitaria e vagabonda a pensierare in auto verso la prateria, lasciare che le storie riempiano la testa che così poi si riposa, come stare sulle piazze a spiare la gente che passeggia e fa salotto e guarda in aria, tante fantasie una sopra e sotto all’altra, però non s’affatica nulla. Correre allora, la macchina va dove vuole, svolta su e giù dalla via Emilia incontro alle colline e alle montagne oppure verso i fiumi e le bonifiche e i canneti. Poi tra Reggio e Parma lasciare andare il tiramento di testa e provare a indovinare il numero dei bar, compresi quelli all’interno delle discoteche e dei dancing all’aperto ora che è agosto e hanno alzato persino le verande per godersi meglio le zanzare e il puzzo della campagna grassa e concimata. Lungo la via Emilia ne incontro le indicazioni luminose e intermittenti, i parcheggi ampi e infine le strutture di cemento e neon violacei e spot arancioni e grandifari allo iodio che si alzano dritti e oscillano avanti e indietro così che i coni di luce si intrecciano alti nel cielo e pare allora di stare a Broadway o nel Sunset Boulevard in una notte di quelle buone con dive magnati produttori e grandi miti. Ne immagino ventuno ma prima di entrare in Parma sono già trentatré, la scommessa va a puttane, pazienza, in fondo non importa granché.”

Camere separate

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“Alì dagli Occhi Azzurri
uno dei tanti figli di figli,
scenderà da Algeri, su navi
a vela e a remi. Saranno
con lui migliaia di uomini
coi corpicini e gli occhi
di poveri cani dei padri

sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini,
e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua.
Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali.

Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,
a milioni, vestiti di stracci
asiatici, e di camicie americane.
Subito i Calabresi diranno,
come da malandrini a malandrini:
«Ecco i vecchi fratelli,
coi figli e il pane e formaggio!»
Da Crotone o Palmi saliranno
a Napoli, e da lì a Barcellona,
a Salonicco e a Marsiglia,
nelle Città della Malavita.
Anime e angeli, topi e pidocchi,
col germe della Storia Antica
voleranno davanti alle willaye.

Essi sempre umili
Essi sempre deboli
essi sempre timidi
essi sempre infimi
essi sempre colpevoli
essi sempre sudditi
essi sempre piccoli,

essi che non vollero mai sapere, essi che ebbero occhi solo per implorare,
essi che vissero come assassini sotto terra, essi che vissero come banditi
in fondo al mare, essi che vissero come pazzi in mezzo al cielo,

essi che si costruirono
leggi fuori dalla legge,
essi che si adattarono
a un mondo sotto il mondo
essi che credettero
in un Dio servo di Dio,
essi che cantavano
ai massacri dei re,
essi che ballavano
alle guerre borghesi,
essi che pregavano
alle lotte operaie…

… deponendo l’onestà
delle religioni contadine,
dimenticando l’onore
della malavita,
tradendo il candore
dei popoli barbari,
dietro ai loro Alì

dagli Occhi Azzurri - usciranno da sotto la terra per uccidere –
usciranno dal fondo del mare per aggredire - scenderanno
dall’alto del cielo per derubare - e prima di giungere a Parigi

per insegnare la gioia di vivere,
prima di giungere a Londra
per insegnare a essere liberi,
prima di giungere a New York,
per insegnare come si è fratelli
- distruggeranno Roma
e sulle sue rovine
deporranno il germe
della Storia Antica.
Poi col Papa e ogni sacramento
andranno su come zingari
verso nord-ovest
con le bandiere rosse
di Trotzky al vento…”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Alì dagli occhi azzurri

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“Il mare oggi mi vede, il mondo gira con i suoi pianeti e stelle cosmiche accese da luci laser e scie di fuoco in un cielo spento da fontane di acqua di luce senza limiti nell'infinito eterno. Un giorno vicino mi guarderai ma io non riuscirò più a vederti perché sarò anni luce da te. Le prospettive dei progetti e cantieri eretti da palazzi vetrati di specchi creano cloni di individui che si riproducono di continuo e nuovi mondi si formano con città, mari, soli artificiali. Passato presente futuro Il centro del mondo con melodie di note vibrano lungo le orbite dell'infinito, accompagnati da scie di cavalli dorati e trasparenti delfini pesci, balene, elefanti sospesi nell'aria che galleggiano nel cielo in folli corse Rivedo tutti dappertutto e alzo gli occhi al cielo portando in alto la terra e formano un paradiso gigante. Volo leggero e non vedo più nulla e il pensiero volge è affonda tra i tuoi magnifici occhi che in rilievo manifestano gioia e sorrisi, un bagno caldo di emozioni spensieratezza tra la luce del tuo dolce sguardo che conquista ed attrae, perché spaziale e le tue orbite di energia fulminante corrono attorno ad emozioni trasparenti illuminando il desiderio. Mi inondi di amore con tua aurea di pace e benessere sento i brividi quando il tuo sguardo mi scalda e lievito in alto proteggendo e assaporando la tua freschezza delicata che mi inebria Sento vibrare la tua voce quando ti lascio e i sorrisi contagiosi che mi esaltano dentro quegli occhi profondi c'è un oceano di saggezza che corre via e mi sfuggono. Onde pacifiche di piacere da assaporare dolcemente senza fine e gustare il tuo profumo che si scioglie tra le mie labbra pallide Tu plachi la mia sete come neve che si scioglie in bocca, con un sussurro, un suono che sale dentro me, fino in fondo per sentire la tua musica così soave attraversare il mio animo che inebriano il respiro fondendo il cuore con passione”

Dani67

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“Così ragionano tutti i pesci, […] ciò di cui essi non toccano il fondo, è senza-fondo.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Il canto della danza

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“La passione ci consacra alla sofferenza, giacché, in fondo, essa è la ricerca di un impossibile.”

Georges Bataille (1897–1962) scrittore, antropologo e filosofo francese

introduzione
L'erotismo

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“Non sarà mai vinto colui che saprà essere saggio e valutare a fondo le cose anche nei momenti di euforia.”

XXX, 42; 1997
[E]o invictum esse quod in secundis rebus sapere et consulere meminerit.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

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“Tutti gli uomini, da Adamo in giù fino al calzolaio che ci fa i begli stivali, hanno nel fondo dell'anima una tendenza alla poesia.”

Giovanni Berchet (1783–1851) poeta italiano

dalla Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo

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“Tu che sei venuto dal niente, sai che in fondo basta niente, non costa niente la felicità.”

Raf (1959) cantautore italiano

da L'era del gigante
Metamorfosi

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“In fondo si scrive per colmare qualcosa che non abbiamo, e più si scrive d'amore e meno ne sappiamo; d'altronde anche i cani vanno a ululare alla luna perché non capiscono cosa sia.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

dall'intervista a Che tempo che fa, 2005[giorno e mese?]
Citazioni tratte da programmi televisivi

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“Non giocare mai con l'insurrezione. Ma quando la si inizia, mettersi bene in testa che bisogna andare sino in fondo.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Da Consigli di un assente.

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“Perdono, perdono. Tu mi perdoni padre mio, non è vero? Tu mi perdoni, in fondo mi conosci.”

Carmelo Bene (1937–2002) attore, drammaturgo e regista italiano

"Amleto" televisivo di C. Bene, Rai 1977

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“Non lamentatevi. Lavorate più duramente. Non cedete. L'oro migliore è quello che giace in fondo ai barili di merda.”

Randy Pausch (1960–2008) informatico statunitense

da Randy Pausch Last Lecture: Achieving Your Childhood Dreams
Citazioni tratte da The Last Lecture (2007)

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“[Sul nuoto] Fare una corsia, toccare il fondo della piscina e ritornare indietro senza avere uno scontro tra uomo e uomo… ho lasciato perdere: amo la competizione.”

Cesare Rubini (1923–2011) pallanuotista, cestista e allenatore di pallacanestro italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 77. ISBN 88-8598-826-2.

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“Amo la Sicilia, come una terra a cui appartengo. Amo la sua luce, soffro per i suoi problemi, amo la sua gente, le sue architetture, i suoi sapori e in fondo il mio primo lavoro in un' istituzione lirica è stato proprio per un festival lirico a Trapani a 17 anni.”

Ezio Bosso (1971) contrabbassista, compositore e direttore d'orchestra italiano

Origine: Citato in Concerto di Ezio Bosso al Teatro Antico di Taormina: “Amo la Sicilia, amo la sua luce, amo la sua gente” http://www.strettoweb.com/2016/08/concerto-di-ezio-bosso-al-teatro-antico-di-taormina-amo-la-sicilia-amo-la-sua-luce-amo-la-sua-gente/443282/, Strettoweb.com, 3 agosto 2016.

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