Frasi sul mare
pagina 5

Andrzej Towiański photo
Marco Travaglio photo

“Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch'io. […] Se dobbiamo difendere il crocifisso come "arredo", tanto vale staccarlo subito. Gesù in croce non è nemmeno il simbolo di una "tradizione" (come Santa Klaus o la zucca di Halloween) o della presunta "civiltà ebraico-cristiana" (furbesco gingillo dei Pera, dei Ferrara e altri ateoclericali che poi non dicono una parola sulle leggi razziali contro i bambini rom e sui profughi respinti in alto mare). Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. È, da duemila anni, uno "scandalo" sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione. L'immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all'ingiustizia, ma soprattutto di laicità ("date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio") e gratuità ("Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno"). Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all'asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu proprio l'ideologia più pagana della storia, il nazismo – l'ha ricordato Antonio Socci – a scatenare la guerra ai crocifissi. È significativo che oggi nessun politico né la Chiesa riescano a trovare le parole giuste per raccontarlo. […] Basterebbe raccontarlo a tanti ignorantissimi genitori, insegnanti, ragazzi: e nessuno – ateo, cristiano, islamico, ebreo, buddista che sia – si sentirebbe minimamente offeso dal crocifisso. Ma, all'uscita della sentenza europea, nessun uomo di Chiesa è riuscito a farlo. Forse la gerarchia è troppo occupata a fare spot per l'8 per mille, a batter cassa per le scuole private e le esenzioni fiscali, a combattere Dan Brown e Halloween, e le manca il tempo per quell'uomo in croce. Anzi, le mancano proprio le parole. Oggi i peggiori nemici del crocifisso sono proprio i chierici. E i clericali.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Ma io difendo quella croce, 5 novembre 2009
Il Fatto Quotidiano

John Steinbeck photo
Charles Baudelaire photo
Albert Einstein photo
Carlo Levi photo
Luigi Tenco photo
Alberto Sordi photo
Umberto Saba photo
Walt Whitman photo
Romain Rolland photo
Gabriel García Márquez photo
Luis Sepúlveda photo
Plutarco photo

“Sia i giovani nelle palestre, sia gli anziani nelle botteghe o seduti nei luoghi di ritrovo disegnavano carte geografiche della Sicilia e del mare che la circonda con i porti e i punti della costa dell’isola che guarda l’Africa.”

da Nicia, 12,1-2, introduzione di Luciano Canfora, traduzione e note di Daniela Manetti, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1987
Vite parallele

Alan Lomax photo
Vittorio Giovanni Rossi photo

“Non c'è nulla di più piacevole, quando si ha tempo da perdere, che farsi uno spunti, la mattina, di fronte al mare.”

Jean-Claude Izzo (1945–2000) scrittore, giornalista e poeta francese

Chourmo Il cuore di Marsiglia

Strabone photo
Mauro Corona photo
Eugenio Scalfari photo

“La saggezza vera dell’uomo consiste nell’accettare le cose come sono e quanto al resto andargli incontro con fiducia.”

Eugenio Scalfari (1924) giornalista, scrittore e politico italiano

libro Per l'alto mare aperto

Ildefonso Falcones photo
Raymond Carver photo
Ali Smith photo
Dino Buzzati photo
Rainer Maria Rilke photo

“Bisognerebbe saper attendere, raccogliere, per una vita intera e possibilmente lunga, senso e dolcezza, e poi, proprio alla fine, si potrebbero forse scrivere dieci righe valide. Perché i versi non sono, come crede la gente, sentimenti (che si acquistano precocemente), sono esperienze. Per scrivere un verso bisogna vedere molte città, uomini e cose, bisogna conoscere gli animali, bisogna capire il volo degli uccelli e comprendere il gesto con cui i piccoli fiori si aprono al mattino. Bisogna saper ripensare a itinerari in regioni sconosciute, a incontri inaspettati e congedi previsti da tempo, a giorni dell'infanzia ancora indecifrati, ai genitori che eravamo costretti a ferire quando portavano una gioia e non la comprendevamo (era una gioia per qualcun altro), a malattie infantili che cominciavano in modo così strano con tante profonde e grevi trasformazioni, a giorni in stanze silenziose e raccolte e a mattine sul mare, al mare sopratutto, a mari, a notti di viaggio che passavano con un alto fruscio e volavano assieme alle stelle - e ancora non è sufficiente poter pensare a tutto questo. Bisogna avere ricordi di molte notti d'amore, nessuna uguale all'altra, di grida di partorienti e di lievi, bianche puerpere addormentate che si rimarginano. Ma bisogna anche essere stati accanto ad agonizzanti, bisogna essere rimasti vicino ai morti nella stanza con la finestra aperta e i rumori intermittenti. E non basta ancora avere ricordi. Bisogna saperli dimenticare, quando sono troppi, e avere la grande pazienza di attendere che ritornino. Perché i ricordi in sé ancora non sono. Solo quando diventano sangue in noi, sguardo e gesto, anonimi e non più distinguibili da noi stessi, soltanto allora può accadere che in un momento eccezionale si levi dal loro centro e sgorghi la prima parola di un verso.”

The Notebooks of Malte Laurids Brigge

Stefano Benni photo
Stefano Benni photo
Howard Phillips Lovecraft photo
Victor Hugo photo
Giovanni Verga photo
Valerio Evangelisti photo
Hermann Hesse photo
Fiorella Mannoia photo
Dante Alighieri photo
Luciano Ligabue photo

“Portami ovunque, portami al mare, | portami dove non serve sognare. | Chiedimi il cambio solo se devi: | sei brava a guidare?”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il centro del mondo, n. 1
Secondo Tempo

Francesco Petrarca photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Augusto photo
Questa frasi in attesa di revisione.
Jim Morrison photo

“Conosco il mare impossibile, quando latrano i cani.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Tempesta Elettrica

Stalin photo
Jean Cocteau photo

“Il Giappone esce dal mare. Il mare l'ha respinto come una conchiglia di madreperla. Il mare conserva il diritto di distruggerlo e di riprenderselo.”

Jean Cocteau (1889–1963) poeta, saggista e drammaturgo francese

Origine: Il mio primo viaggio, p. 150

Gesualdo Bufalino photo
José Saramago photo
Rabindranath Tagore photo
Gabriele d'Annunzio photo
Samuel Taylor Coleridge photo
William Cowper photo
Dante Alighieri photo
Charles Bukowski photo
James Russell Lowell photo

“Non c'è niente di più disperatamente monotono del mare; non mi stupisco della ferocia dei pirati.”

James Russell Lowell (1819–1891) poeta, scrittore, critico

da Fireside Travels, At Sea, 1864

Giovanni Papini photo
Cesare Pavese photo
Gustave Flaubert photo
Isaac Bashevis Singer photo
Valerio Massimo Manfredi photo
Helen Keller photo
Jean Paul Sartre photo
Ernest Hemingway photo

“Era considerata una virtù non parlare se non in caso di necessità, sul mare.”

It was considered a virtue not to talk unnecessarily at sea.
Il vecchio e il mare

Aristippo photo
George Sand photo

“L'arte non è lo studio della realtà positiva, ma la ricerca della verità ideale.”

George Sand (1804–1876) scrittrice e drammaturga francese

da La Mare au diable

Alexandr Alexandrovič Blok photo
Arthur Rimbaud photo
Arthur Rimbaud photo

“È ritrovata. | Che? – L'Eternità. | È il mare andato via | Col sole.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da L'Eternità, vv. 1-4, 1992

Ramakrishna photo
Vladimir Vladimirovič Nabokov photo
Publio Virgilio Marone photo

“O Benaco, che gonfi le tue onde e fremi come il mare.”

II, 160
Fluctibuset fremitu adsurgens, Benace, marino.
Georgiche

Jonathan Safran Foer photo
Alessandro Baricco photo
Alessandro Baricco photo
Carlo Gnocchi photo
Alain de Benoist photo