Frasi su seduta
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“Del collega Cosentino non possiamo che presupporre la buona fede e l'innocenza e contiamo che questa possa emergere, al di là di ogni dubbio, anche in sede processuale. Ma abbiamo il dovere di riconoscere la medesima buona fede anche a quei magistrati, i cui risultati nell'azione di contrasto alla criminalità organizzata tutti quotidianamente celebriamo, anche ascrivendola giustamente al merito dell'azione del governo, soprattutto in quelle aree in cui lo Stato contende alla criminalità organizzata il controllo del territorio e quindi, di fatto, la sovranità politica. Abbiamo ascoltato le parole del collega Cosentino con attenzione e abbiamo apprezzato il suo atteggiamento di fiducia e di sicurezza sulla mancanza, anche in queste intercettazioni, di elementi a suo carico tali da confermare le accuse gravi che gli vengono mosse. L'inconsistenza delle accuse che l'on. Cosentino denuncia, non potrà che emergere ancor più chiaramente, se l'autorità giudiziaria potrà procedere utilizzando tutti i mezzi istruttori che essa ritiene rilevanti.”

Benedetto Della Vedova (1962) politico italiano

Origine: Dalla discussione di una domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni nei confronti del deputato Cosentino (Doc. IV, n. 6-A) durante la Seduta della Camera dei Deputati n. 372 del 22 settembre 2010 http://www.camera.it/412?idSeduta=372&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00050&fase=00020#sed0372.stenografico.tit00050.sub00020.int00040.

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“[Sul Governo Monti] La scelta di questo Governo – un Governo di crisi per togliere l'Italia dal rischio del fallimento – è la scelta più politica che tutti quanti insieme potessimo fare.”

Benedetto Della Vedova (1962) politico italiano

Origine: Dalla discussione sulle comunicazioni del Governo durante la Resoconto stenografico dell'Assemblea, Seduta n. 551 del 18 novembre 2011 http://www.camera.it/412?idSeduta=551&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00020&fase=00010#sed0551.stenografico.tit00020.sub00010.int00460.

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“Così tornai concitato al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi. Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: "Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo né assecondate la carne nelle sue concupiscenze”

Agostino d'Ippona (354–430) filosofo, vescovo, teologo e santo berbero con cittadinanza romana

Lettera ai Romani, 13. 13 s. ]. Non volli leggere oltre, né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono. (12, 30)

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“Vedi, io sono sempre stato un personaggio scomodo, ma mica per niente è la sciatica, io nun riesco a stà seduto.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da L'ottavo nano, episodio 9
Imitazioni, Gianfranco Funari

“Voglio dormire sotto cieli di pace.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Solo seduto sulla panchina del porto guardo le navi partir…, n. 7
Rispetto

“Solo, seduto sulla panchina del porto guardo le navi partir… | A volte resto e a volte parto, e vado via di qui | Perché mi sento preso nella rete e sono in fondo al mare | Trafitto solo da un raggio di luce, che scalda più del sol… | TU.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

da Solo, seduto sulla panchina del porto, p. 50
Musiche Per Viole &... altri Organi D'Amore

“Grazie Modena! Voglio vedervi ballare! Come on! Baila! Eh, si vede che qui la crisi non la sentite ancora… Tutti belli comodi, comodi, comodi, seduti… Tira su, tira su… porco il demonio!”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

dal Discorso al pubblico durante il concerto a Modena, dicembre 2008

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“La legge è uguale per tutti, ma non necessariamente lo è la sua applicazione.”

Niccolò Ghedini (1959) avvocato e politico italiano

citato in Lodo Alfano, seduta sospesa aggiornata la camera di consiglio http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/giustizia-12/alfano-consulta/alfano-consulta.html, la Repubblica, 6 ottobre 2009

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“Il mio spirito è avido soltanto di verdi campi, di sole, di vino; di starmene seduta a non far niente.”

Virginia Woolf (1882–1941) scrittrice, saggista e attivista britannica

Diario

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“Restare seduto e percorrere la regione del mondo spirituale; ho esperimentato questo vantaggio con i libri. Ubriacarsi con un solo bicchiere di vino; ho provato questo piacere bevendo il liquore delle dottrine esoteriche.”

Kamal al-din Esfahani poeta persiano

Origine: Citato in Henry David Thoreau, Walden o Vita nei boschi, traduzione di Piero Sanavio, La Biblioteca ideale Tascabile, Milano, 1995, cap. III, p. 101. ISBN 88-8111-102-0

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“Più Amata diventava grande e più Sethe diventava piccola, più gli occhi di Amata diventavano luminosi e più quegli occhi che non si abbassavano mai diventavano due fessure assonnate. Sethe non si pettina va più, né si rinfrescava la faccia con l'acqua. Stava seduta sulla sedia leccandosi le labbra, come una bambina in castigo, mentre Amata le divorava la vita, la afferrava, se ne gonfiava, la usava per diventare più alta. […] Sethe cercava di rimediare in qualche modo alla sega, Amata gliela faceva pagare. […] Eppure, sapeva che la paura più grande di Sethe era la stessa che Denver aveva avuto all'inizio — che Amata potesse andarsene. […] Il timore che, prima che Sethe riuscisse a farle capire quel che voleva dire — che cosa c'era voluto per muovere i denti di quella sega sotto il suo piccolo mento, sentire il sangue della bambina nella sua mano sgorgare fuori come il petrolio, tenerle la faccia, così la testa sarebbe rimasta su, stringerla a sé così avrebbe potuto assorbire, immobile, gli spasmi mortali che percorrevano veloci quel dolce, adorato corpicino pieno di vita — il timore che Amata potesse andarsene.--> Andarsene prima che Sethe riuscisse a farle capire che peggio ancora di quello — molto peggio — era quello di cui era morta Baby Suggs, quello che Ella conosceva, quello che Stamp Paid aveva visto e quello che aveva fatto tremare Paul D. Che un bianco qualunque potesse prendere tutto l'io di una persona per il primo motivo che gli saltava in mente. Non solo poteva sfruttare, uccidere o mutilare una persona, ma anche sporcarla. Sporcarla al punto da dimenticare chi si è e non poterci più pensare.”

Origine: Amatissima, pp. 362-4

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“Uno studio corrente dice che la media del pubblico italiano rappresenta l'evoluzione mentale di un ragazzo che fa la seconda media e che non sta nemmeno seduto nei primi banchi.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2004
Origine: Dalla presentazione del libro di Bruno Vespa, Storia d'Italia. Da Mussolini a Berlusconi, 9 dicembre 2004 (Video disponibile su Youtube.com http://www.youtube.com/watch?v=P1ELoftD_fw).

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“Sai" disse Ron, i capelli ritti a furia di passarci in mezzo le dita, preso dallo sconforto, "credo che sia ora di ricorrere alle vecchie misure d'emergenza per Divinazione"
"Cosa… dobbiamo inventare?"
"Sì" rispose Ron, spazzando via dal tavolo la gran massa di foglietti scarabocchiati, intingendo la penna nell'inchiostro e cominciando a scrivere.
"Lunedì prossimo" annunciò, "mi verrà la tosse a causa dell'infelice congiunzione di Marte e Giove". Alzò lo sguardo su Harry. "La conosci, no? Dalle un oceano di disgrazie e lei ci sguazzerà!"
"Giusto", disse Harry, appallottolando il suo primo tentativo e lanciandolo nel fuoco, al di sopra delle teste di un gruppo di allievi del secondo anno seduti a chiacchierare. "D'accordo, allora… Lunedì: rischio di… ehm, ustioni".
"Ci puoi giurare" fece Ron cupo, "Lunedì ci toccano di nuovo gli Schiopodi. Okay, martedì, io… ehm…"
"Perderai una cosa preziosa" disse Harry, che sfogliava Svelare il futuro in cerca di spunti.
"Giusto" rispose Ron, prendendo nota. "per colpa di… Mercurio. Perché invece tu non ti fai pugnalare alle spalle da qualcuno che credevi un amico?"
"Sì, dai!" approvò Harry, scrivendo "e sarà perché… Venere è nella dodicesima casa."
"E mercoledì avrò la peggio in una rissa."
"Aah, la rissa la volevo io. No, allora io perdo una scommessa…"
"E certo, perché scommetterai su di me nella rissa!”

Harry e Ron: p. 192-193
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“Ho perso tutte le mie affettuose consolazioni. Sto seduto sulle centinaia di fantasmi… voi tutti, vi prego, amatemi.”

Jack Kerouac (1922–1969) scrittore e poeta statunitense

Origine: Un mondo battuto dal vento, p. 238

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“Raffigura l'ideale della calma con l'immagine di un gatto seduto.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

30 gennaio 1889; Vergani, p. 16
Diario 1887-1910

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“[Su The Counselor - Il procuratore] È stata dura realizzare le scene a letto con Penelope Cruz, non solo per il tipo di scena, ma anche perché suo marito, Javier Bardem, essendo parte del cast si trovava praticamente seduto ai piedi del letto. Inoltre, mi ponevo sempre il problema relativo a come potesse davvero sentirsi lui, se avesse qualche dubbio e se la scena potesse risultare credibile.”

Michael Fassbender (1977) attore irlandese

Origine: Da un'intervista rilasciata a E! Online; citato in Michael Fassbender imbarazzato per le scene di sesso con la Cruz http://www.movietele.it/post/film/13746-michael-fassbender-imbarazzato-per-scene-sesso-con-penelope-cruz, Movietele.it, ottobre 2013.

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“Maria non si stupì affatto della presenza di un angelo. Fu invece l'angelo a stupirsi di lei. Maria vedeva il Creatore in tutte le creature, e vederlo negli occhi di un angelo le sembrava altrettanto sublime che vederlo in quelli di un uomo. Non la stupiva scorgere ovunque il Creatore. Era intenta a normali lavori domestici. Aveva forse un panno in mano o una spazzola di legno che a un certo punto le erano caduti non perché fosse rimasta trasecolata dall'apparizione di Gabriele, ma per lo stesso identico motivo per cui a ciascuno di noi cascano di mano le penne e gli smartphone. Gabriele ha il volto di un giovane molto bello, dai lineamenti molto delicati. Capelli leggermente ondulati, castani. Occhi verdi. Niente ali però, questo no. Solo una veste candida. È lui a stupirsi. Molto, molto più di Maria. Gabriele è un arcangelo eviterno abituato a guardare fisso l'eterno Dio, e sa bene tutta l'opaca caligine che avrebbe trovato arrivando sulla terra. Aveva ancora fresca una certa esperienza con Zaccaria (cfr Lc 1). Proprio per questo si stupì. Di Maria. Si stupì molto. Non si aspettava di vedere il Creatore guardando una creatura. Di vedere una creatura "tutta così piena di Creatore. Così stracolma, così piena di grazia, così kecharitoménê. Devo aver sbagliato strada, pensò Gabriele. Credevo d'esser sceso sulla terra, e guarda un po' sono arrivato in cielo. Si guardava attorno nella stanza mentre Maria curava cose casalinghe impercettibili a un angelo, e quel principe del cielo pensava: «Guarda un po', qui è tutto pieno di cielo. È tutto pieno degli spirituali sorrisi che si sorridono nei cieli, delle trepidanti parole che alitano su da noi nei cieli». Era molto stupito, Gabriele, di fronte a Maria. Era stupefatto. Non aveva mai visto nulla di simile. Con nessuna creatura aveva mai visto Dio comportarsi in simile modo. Gabriele disse «il Signore è con te» (Lc 1, 28) e non lo aveva mai detto a nessuno. Una cosa così non l'aveva mai detta. Era una prima volta, una primizia. Di tutta la creazione, di tutte le creazioni. Mai vista una cosa simile, pensava Gabriele, mentre Maria lo guardava e non si stupiva più di tanto. E lui proprio di questo era stupefatto. Dell'atmosfera famigliare, normale, che lo sguardo di Lei, le sue mani, la sua presenza, creavano. Lei era quasi seduta a terra (forse a filare o a pulire) e lui, che veniva dal più alto dei cieli, era molto affascinato da quelle dita, da quelle mani. E si chiedeva se stesse filando o forse solo pulendo, e si stupiva di essere affascinato da una cosa così semplice e umile.”

Mauro Leonardi (1959) giornalista italiano

Il Signore dei Sogni

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“Oggi siamo seduti, alla vigilia | di Natale, noi gente misera, | in una gelida stanzetta, | il vento corre di fuori, | il vento entra. | Vieni, buon Signore Gesù, da noi, | volgi lo sguardo: | perché Tu ci sei davvero necessario.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Origine: Da Poesie 1918-1933; citato in Gianfranco Ravasi, L'incontro: ritrovarsi nella preghiera, Oscar Mondadori, Milano, 2014, p. 51. ISBN 978-88-04-63591-8

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“Cassandra [rivolgendosi al Capo coro] Aiuto, aiuto! | di nuovo l'angoscia divina in me | fa vorticare la sua tempesta di voci! | Guardate questi ragazzi seduti | davanti al palazzo, ombre di sogno: | sì, sono i figli massacrati dai parenti, | le mani colme di carne, portano in pasto | le loro interiora, le loro viscere, | a un padre che se le porta alla bocca… | Ve lo dico: c'è uno di cui qualcuno vuole | la vendetta, un leone – ma un leone pavido, | nella casa, accucciato sul letto, che aspetta | che ritorni il padrone: padrone anche mio, | se mi trascina nelle catene della schiava. | E il capo della flotta, il distruttore di Troia, | non sa cosa l'atroce cagna, la cui voce | non fa che ridire una gioia ch'è morte, | gli prepara in nome delle vecchie colpe. | È dannata. Femmina assassina del maschio, | solo qualche mostro – Scilla, con le sue | due teste, terrore dei naviganti – forse | potrebbe prestarle il nome che si merita, | madre infuriata, uscita dall'inferno, in guerra | contro tutti i suoi! Ah, il grido di trionfo, | ch'essa ha lanciato, come sul nemico morto! | E doveva essere gioia per un felice ritorno! | Che mi crediate o non mi crediate, che importa? | Tutto si compirà. E tu, pieno di dolore, | vedrai che ho detto soltanto la verità.”

Agamennone
Origine: Da L'Orestiade: Agamennone, traduzione di Pier Paolo Pasolini, Istituto Nazionale del Dramma Antico, 1960.

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“Il riassunto di tutta la mia infanzia: "Sta' seduto, David!"”

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Variante: Il riassunto di tutta la mia preadolescenza: "Ehi, ragazzino, via di qui!".

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“Se noi siamo qui a parlare liberamente in quest'aula, in cui una sciagurata voce [Benito Mussolini] irrise e vilipese venticinque anni fa le istituzioni parlamentari, è perché per venti anni qualcuno ha continuato a credere nella democrazia, e questa sua religione ha testimoniato con la prigionia, l'esilio e la morte.
Io mi domando, onorevoli colleghi, come i nostri posteri tra cento anni giudicheranno questa nostra Assemblea Costituente: se la sentiranno alta e solenne come noi sentiamo oggi alta e solenne la Costituente Romana, dove un secolo fa sedeva e parlava Giuseppe Mazzini. Io credo di sì: credo che i nostri posteri sentiranno più di noi, tra un secolo, che da questa nostra Costituente è nata veramente una nuova storia: e si immagineranno, come sempre avviene che con l'andar dei secoli la storia si trasfiguri nella leggenda, che in questa nostra Assemblea, mentre si discuteva della nuova Costituzione Repubblicana, seduti su questi scranni non siamo stati noi, uomini effimeri di cui i nomi saranno cancellati e dimenticati, ma sia stato tutto un popolo di morti, di quei morti, che noi conosciamo ad uno ad uno, caduti nelle nostre file, nelle prigioni e sui patiboli, sui monti e nelle pianure, nelle steppe russe e nelle sabbie africane, nei mari e nei deserti, da Matteotti a Rosselli, da Amendola a Gramsci, fino ai giovinetti partigiani, fino al sacrificio di Anna-Maria Enriquez e di Tina Lorenzoni, nelle quali l'eroismo è giunto alla soglia della santità.
Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restituire all'Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile; quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte la fede nella giustizia. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole; quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno: di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini, alleati a debellare il dolore.
Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti.
Non dobbiamo tradirli.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

Origine: Discorso pronunciato all'Assemblea Costituente nella seduta del 4 marzo 1947.

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“Centro di figlie uguali, uguali figli, | tutti, tutti in pari grado cari, piccoli, adulti, giovani o vecchi, | robusta, grande, bella, paziente, capace, ricca, | perenne quanto la Terra, la Libertà, la Legge e l'Amore, | sublime, salubre una Madre torreggia seduta, | sull'adamàntino trono del Tempo.”

America, p. 631
Foglie d'erba, Foglie dei settant'anni (primo allegato)
Origine: Nel 2009 la Levi's usò una registrazione, nella quale lo stesso Whitman recitava questa poesia per uno spot commerciale. Questa scelta ha suscitato polemiche negli Stati Uniti, alcuni giornalisti hanno infatti criticato l'utilizzo dei versi e della voce di Whitman a fini di lucro. Matteo Persivale, I versi di Whitman per lo spot dei jeans. Polemica negli Usa https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/ottobre/29/versi_Whitman_per_spot_dei_co_9_091029056.shtml, Corriere della Sera, 29 ottobre 2009, p. 43.

“Alle due e mezzo del mattino XN varcò il confine di Milano. Le notti milanesi, file di luci rosse e bianche delle auto, crocchi di persone lungo i marciapiedi, solitari nottambuli in cerca di una meta. Ad ogni metro di asfalto, le insegne dei locali offrono antidoti alla depressione, cocktail di solitudine a prezzi da boutique. In via Brera, per cinquanta euro, l'uomo barbuto vende un futuro migliore in un mazzo di carte. L'auto di XN arranca davanti al Piccolo Teatro, l'Arena e poi finalmente l'ultima spiaggia di un uomo disperato: negrolandia. Una terra di nessuno, popolata da volti scuri invisibili nella notte, risuona di una lingua babelica, in quelle strade il passaporto con l'italico stellone è un miraggio, un lasciapassare per schiudere le porte dell'inferno. In quelle vie incombono paure ancestrali, leggende, esseri mitologici. XN cercava proprio uno di quegli uomini dal passato epico, un uomo che ha attraversato i mari e la storia di due mondi: Omero. Le luci della pizzeria cinese Mergellina, vedi Shangai e poi muori, illuminavano di un'opaca luce rossa una decina di uomini dai colori esotici. Il gruppetto bivaccava sul marciapiede, individui seduti a terra con le gambe incrociate fumavano sigarette, bevevano vino da scatole di tetrapack, gli occhi fissi verso il cantore. Omero seduto, come sempre, sul gradino della vetrina illuminata narrava leggende. Impartiva lezioni di letteratura avanzata ad individui che non possedevano nemmeno l'idea astratta di libro, insegnava a scrivere e leggere: almeno quanto bastava per compilare i moduli della questura. XN aveva conosciuto il cantore di strada qualche anno prima, un'altra vita, un'era felice e perfetta.”

Senza Ritorno

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“Le sedie incatenanti stavolta erano quattro. I Dissennatori vi spinsero i prigionieri: c'era un uomo grosso che fissò Crouch con occhi vacui, un uomo più magro e nervoso i cui occhi si spostavano rapidi fra il pubblico, una donna con una folta, scura chioma lucente e le palpebre semichiuse, seduta sulla sedia con le catene come una regina su un trono, e un ragazzo sui vent'anni, che sembrava nientemeno che pietrificato. […] Crouch si alzò e guardò i quattro con un'espressione di odio allo stato puro. "Siete stati condotti di fronte al Tribunale della Legge Magica […] perché siate giudicati per un crimine atroce…" "Padre" disse il ragazzo dai capelli color paglia "Padre, ti prego…" "…del quale raramente abbiamo udito il pari in questa corte." Crouch alzò la voce, sovrastando quella del figlio "[…] Siete accusati di aver catturato un Auror – Frank Paciock – e di averlo sottoposto alla Maledizione Cruciatus, convinti che conoscesse l'attuale dimora del vostro signore, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato…" "Padre, non è vero!" strillò il ragazzo in catene. "Non è vero, lo giuro, padre, non rimandarmi dai Dissennatori…" […] "Avete progettato progettato di restaurare il dominio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, e di tornare alla vita di violenza che probabilmente avete condotto quando era potente. Io ora chiedo alla giuria…" "Madre!"[…]"Madre, fermalo, madre, non ho fatto niente, non sono stato io!" "Io ora chiedo alla giuria" gridò Crouch "di alzare la mano se è convinta, come me, che questi crimini meritino una condanna a vita ad Azkaban!" Tutti insieme, maghi e streghe dell'ala destra della segreta, alzarono la mano. La folla disposta lungo le pareti scoppiò in un applauso […], i volti pervasi di selvaggio trionfo. Il ragazzo prese ad urlare. "No! Madre, no! Non ho fatto niente, non ho fatto niente, non sapevo! Non lasciare che mi mandi laggiù, non lasciarglielo fare!" I Dissennatori rientrarono scivolando. I tre compagni del ragazzo si alzarono in silenzio; la donna dalle palpebre pesanti guardò Crouch e gridò: "Il Signore Oscuro risorgerà, Crouch! Gettaci pure ad Azkaban, noi aspetteremo! Risorgerà e verrà a cercarci, e ricompenserà noi più di ogni altro suo seguace! Solo noi siamo fedeli! Solo noi abbiamo cercato di trovarlo!" […] "Portateli via!"”

ruggì [Crouch] ai Dissennatori, sputando saliva. "Portateli via, e che possano marcire laggiù!"
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“Onorevole Berlusconi, quando i voti di Forza Italia e del Polo dovessero superare il cento per cento, ci faccia un fischio: c'è un errore di calcolo.”

Fabio Mussi (1948) politico italiano

dall'intervento alla seduta n. 426 del 23 ottobre 1998 alla Camera dei deputati http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed426/s030.htm

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“Ero seduto nell'Ufficio brevetti a Berna quando all'improvviso mi ritrovai a pensare: se una persona cade liberamente, non avverte il proprio peso. Sobbalzai. Questo pensiero semplice mi colpì profondamente e mi spinse verso una teoria della gravitazione.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dalla Conferenza di Kyoto; citato in J. Ishiwara, Einstein Koen-Roku, Tokyo, 1977.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 126

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“Quando la gotta fa visita a uno dei miei piedi, devo stare per forza seduto. Non riesco a mettermi nemmeno un calzino e non posso appoggiare sullo stesso piede neppure un foglio di carta sottile. Alla fine tutto quello che posso fare è guardarlo, imprecare contro di esso e battere i pugni sulla superficie dura più vicina in attesa che gli antinfiammatori che mi ha prescritto il medico facciano effetto.”

Frank Bruni (1964) giornalista statunitense

Origine: Dal suo blog; citato in Francesco Tortora, L'ex re dei critici gastronomici ha la gotta http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_24/bruni-gastronomia-gotta-americani_63550cd6-75b1-11e1-88c1-0f83f37f268b.shtml, Corriere.it, 24 marzo 2012.

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“[Su Yanis Varoufakis] Potete accusarlo quanto volete per i suoi commenti, il suo progetto politico, il suo cattivo gusto per le camicie e le vacanze a Egina. Ma non potete definirlo un ladro o dire che ha rubato i soldi dei greci, né che aveva un piano segreto per mandare in malora il paese.”

Alexīs Tsipras (1974) politico greco

durante una seduta del parlamento, Atene, 31 luglio 2015
Origine: Citato in Tsipras e le camicie di Varoufakis http://www.ilpost.it/2015/08/01/tsipras-camicie-varoufakis/, IlPost.it, 1° agosto 2015.

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“Una Olimpiade è frutto di anni di lavoro. Non puoi pensare di essere il migliore un anno e andare alle Olimpiadi. Ci si deve qualificare e devi fare la gavetta. Io mi sono allenato quasi tutti i giorni, due sedute da 2 ore, per tutta la mia carriera.”

Roberto Cammarelle (1980) pugile italiano

Origine: Citato in Roberto Cammarelle, leggenda italiana oltre la boxe http://www.tag24.it/143252-roberto-cammarelle/, Tag24.it, 12 gennaio 2016.

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“Mi piace argomentare, mi piace dibattere. Non mi aspetto che le persone stiano tutte lì sedute, d'accordo con me, non è il loro compito.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

1980
Premiership, Primo mandato come primo ministro
Origine: Citato in 14 frasi di Margaret Thatcher http://www.ilpost.it/2013/04/08/frasi-famose-margaret-thatcher/, il Post, 8 aprile 2013.

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“Sono estremamente Sagittario, non riesco a stare seduto molto a lungo.”

Gael García Bernal (1978) attore messicano

2016

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“Sono trascorsi 5 minuti dalle ore 14 di sabato 5 ottobre. Siamo nel 2002 e i professori Francesco Mazzoleni, Cristiano Dominici, Roberto Bracaglia si riuniscono nei locali del dipartimento di Scienze ortopediche, ricostruttive e del lavoro dell'Università degli studi di Firenze. «Dopo lunga, attenta e approfondita discussione nella quale intervengono ripetutamente tutti i presenti, la commissione delibera all'unanimità vincitore della valutazione comparativa Giulia Lo Russo». Ecco il giudizio: «Ottime le qualità e l'impegno scientifico della candidata: è adatta a ricoprire il ruolo di ricercatore universitario». Alle ore 14,30 termina la seduta. Lunga discussione? Ma come: letto, approvato e sottoscritto in 25 minuti per un posto che durerà tutta la vita? Già perché la concorrente era l'unica a partecipare. Un posto per tutta la vita che fa gola solo ad una persona… Giulia Lo Russo è figlia dell'ordinario Domenico Lo Russo. Entrambi lavorano presso l'università di Firenze nella facoltà di Medicina, in Chirurgia plastica. Quindi la candidata era la figlia del prof ed è stata l'unica a presentarsi, altro che valutazione comparativa come scrivono i commissari. Che fortuna! Alla seconda prova scritta è stato "estratto" il seguente tema: «Il lembo di muscolo grande gluteo». Poteva essere estratto, e già questa è una fortuna, anche il muscolo piccolo oppure quello medio. Eppure è uscito il grande. «Che grande colpo di gluteo!»”

Origine: Parentopoli, p. 144

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