Frasi su assente

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema assente, essere, presente, tempo.

Frasi su assente

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“Il passato non passò per niente, il futuro non fu neanche dopo, ed il presente è sempre assente.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Titoli di coda
Io sono qui

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“Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell'abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri… Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l'ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all'altro può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo.”

citato in Umberto Eco, Considerazioni attuali, L'espresso, n. 20, anno LIV, 22 maggio 2008, p. 222
La democrazia in America

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“Uno Statuto del suo primo anno di regno, del 1547, stabilisce che qualora una persona, si rifiuti di lavorare deve essere data come schiavo a colui che ne ha denunciato l'accattonaggio. Il padrone deve nutrire il suo schiavo con pane e acqua, con bevande leggere e con i resti della carne che riterrà opportuno dargli. Ha il diritto di obbligarlo a qualsiasi lavoro, anche il più ripugnante, con la frusta e con la catena. Qualora lo schiavo s'assenti per 14 giorni, è condannato alla schiavitù perpetua e marchiato a fuoco sulla fronte o sulla guancia con la lettera S; se fugge per la terza volta, lo si deve giustiziare in quanto traditore dello Stato. Il padrone ha facoltà di venderlo, lasciarlo in eredità, affittarlo a terzi come schiavo, al pari di ogni altro bene mobile o animale. Se gli schiavi si rivoltano al padrone, anche in questo caso saranno giustiziati. I giudici di pace debbono, dietro denuncia, far cercare i farabutti. Se si trova che un vagabondo se ne è stato in ozio per tre giorni, sarà portato alla sua città natale, marchiato a fuoco con la lettera V sul petto e, dopo essere stato incatenato, sarà impiegato nella pulizia delle strade o in altri servizi. Qualora il vagabondo fornisca un luogo di nascita falso, sarà punito con la schiavitù perpetua in quel luogo, proprietà dei suoi abitanti o della sua corporazione, e sarà bollato con il segno S. Tutte le persone hanno il diritto di portar via ai vagabondi i loro figli e di tenerli come apprendisti, i maschi fino ai 24 anni, le femmine fino ai 20. Se cercano di fuggire, diverranno schiavi fino a questa età dei maestri artigiani, che hanno facoltà di incatenarli, frustarli, ecc. a piacere. Ogni padrone è libero di mettere al collo, alle braccia o alle gambe del suo schiavo un anello di ferro per poterlo riconoscere e per non correre rischi. L'ultima parte di questo statuto contempla che certi poveri debbano essere impiegati da persone o da località che siano disposti a dar loro da mangiare e da bere e a farli lavorare. Questa sorta di "schiavitù della parrocchia" s'è perpetuata in Inghilterra fino al XIX secolo avanzato con il nome di roundsmen.”

Libro I, settima sezione, cap. 24, p. 529
Il Capitale
Origine: Edoardo VI (1537-1553) Re d'Inghilterra, salì al trono nel 1547 dopo il padre Enrico VIII noto per aver voluto lo scisma dal papato romano.

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“La mia parte assente si identificava con l'umidità.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Arabian song, n. 2, lato B
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“Il desiderio di pace è certamente un sentimento comune a tutti, e non vi è alcuno che non la invochi ardentemente. La pace, tuttavia, una volta che si rinneghi la Divinità è assurdamente invocata: dove è assente Dio, la giustizia è esiliata; e tolta di mezzo la giustizia, invano si nutre la speranza della pace.”

Papa Pio X (1835–1914) 257° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dall'enciclica E supremi, 4 ottobre 1903; disponibile su Vatican.va http://w2.vatican.va/content/pius-x/it/encyclicals/documents/hf_p-x_enc_04101903_e-supremi.html

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“Non giocare mai con l'insurrezione. Ma quando la si inizia, mettersi bene in testa che bisogna andare sino in fondo.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Da Consigli di un assente.

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“Gli uomini di devozione e di austerità aborrono ogni cosa perché sono assenti da Dio; se lo vedessero in ogni cosa, non aborrirebbero da alcuna cosa.”

Ibn Arabi (1165–1240) filosofo, mistico e poeta arabo

Origine: Citato in M.M. Moreno, Antologia della mistica arabo-persiana, Laterza, Bari, 1951, p. 232.

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“E cosi, coll'imagine tua o coll'amor tuo, tu, benché assente, mi sei ognora presente, poiché non puoi allontanarti oltre il confine de' miei pensieri ed io sono ognora con essi, ed essi con te.”

da Sonetto XLVII, in William Shakespeare, Gabriele Baldini, Sonetti, traduzione di Lucifero Darchini, Feltrinelli Editore, 1994. ISBN 8807820536

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“Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico. […] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti […] C'è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata […] E c'è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori. Ad esempio Franz.”

L'insostenibile leggerezza dell'essere
Variante: Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un publico. La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti. C'è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata. E c'è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori.

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“Io sono assente perché sono il narratore.”

Edmond Jabès (1912–1991) poeta francese

da Il libro delle interrogazioni

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“Dove è assente Dio, la giustizia è esiliata.”

Papa Pio X (1835–1914) 257° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica
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“[Ospite di Maxim Gorky presso Mosca nel 1934] Bevo alla salute di un assente la cui presenza si fa oggi sentire qui a ogni istante: Lev Davidovic Trotsky.”

André Malraux (1901–1976) scrittore e politico francese

citato da Marco Cicala sul Il Venerdi di Repubblica, 14 marzo 2008

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“Gli assenti hanno una volta torto ma novantanove volte ragione.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Agosto, p. 93

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“I presenti […] rendono cari gli assenti.”

Charles Lamb (1775–1834) scrittore, poeta e drammaturgo inglese

da A Dissertation upon Roast Pig, in Essays of Elia

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“Amore è misero se il suo amore è assente.”

Origine: Musica da camera, p. 43

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“Possa Gesù concedermi sempre di capire che solo lui è la felicità perfetta anche quando egli stesso sembra assente.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

a suor Agnese di Gesù, 7 gennaio 1889
Lettere

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“Una sera hai riunito da te il fior fiore della letteratura francese. Certo, George Sand non poteva essere assente. Ritornando a casa, Chopin mi disse: – Che donna antipatica quella Sand… E poi è proprio una donna?… Son pronto a dubitarne…”

Ferdinand Hiller (1811–1885) compositore, direttore d'orchestra e critico musicale tedesco

da una lettera a Franz Liszt; citato in Nino Salvaneschi, Il tormento di Chopin, dall'Oglio Editore, 1934

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“Ingiuria un assente chi litiga con un ubriaco!”
Absentem laedit, cum ebrio qui litigat.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“Ora che cammino un po' assente, tra i rumori e la gente.”

Raf (1959) cantautore italiano

da Stai con me
Cannibali

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“La coppia è per definizione un insieme di tre persone di cui momentaneamente una è assente.”

David Riondino (1952) cantautore, attore e regista italiano

da Rombi e milonghe: João Mesquinho e altre canzoni, Feltrinelli, 1993

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“L'assente ha sempre ragione.”

Giuseppe Pontiggia (1934–2003) scrittore italiano

Le sabbie immobili

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“Quando voi non siete, il Divino si manifesta. Quando voi siete, il Divino è assente.”

Osho Rajneesh (1931–1990) filosofo indiano

La dottrina suprema

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“I compiti di ogni generazione sono compiti dai quali la Provvidenza di Dio non è assente.”

Georges Marie Martin Cottier (1922–2016) cardinale, arcivescovo cattolico e teologo svizzero

La politica, la morale e il peccato originale

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“Tocqueville diceva che «è nel sonno della pubblica coscienza che maturano le dittature.»”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da La platea resta assente https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/13/platea_resta_assente_co_0_9601133631.shtml, 13 gennaio 1996, p. 1
Corriere della Sera

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“Ci ho giocato contro un sacco di volte e spesso sembra un po' addormentato, diciamo pure assente dal gioco. In realtà, Michael vigila. Quando avverte l'attimo giusto, si sveglia: a quel punto, qualsiasi cosa cerchi di fare, non è possibile fermarlo.”

Sam Cassell (1969) cestista e allenatore di pallacanestro statunitense

Origine: Citato in Riccardo Romani, Macché ritiro, Jordan è sempre una macchina da canestri https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/marzo/31/Macche_ritiro_Jordan_sempre_una_co_0_02033110826.shtml, Corriere della Sera, 31 marzo 2002.

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“Gli assenti non mancano mai.”

Pino Caruso (1934–2019) attore italiano

Origine: Il diluvio universale. Acqua passata, p. 247

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“Amare, significa essere assenti da se stessi.”

Joë Bousquet (1897–1950) poeta francese

Origine: Da D'un regard l'autre, Verdier, Lagrasse, 1982, p. 12; citato in postfazione a Corrispondenza, p. 64.

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“Guardando alla vicenda di Seveso, quello che emerge è che un danno all'ambiente può essere riparato, che chi inquina ogni tanto paga, che un deserto di diossina può diventare un parco naturale e che un disastro può rivelarsi, in prospettiva, un'opportunità per aprire gli occhi sull'importanza dell'ambiente come bene da difendere, favorendo localmente l'affermarsi di politiche più attente al territorio.
La lezione di Seveso ci dice al tempo stesso che una collettività può decidere di non voler conoscere fino in fondo gli effetti di un danno ambientale, che la scienza non necessariamente è dotata degli strumenti più adatti per rilevarlo, che perciò il diritto non dà garanzie di risarcirlo. Ancora, che una multinazionale può causare un disastro e semplicemente metterlo in bilancio. […]
Il Bosco delle Querce è oggi un luogo in cui è visibile e collettivamente riconoscibile la riparazione del danno da diossina a Seveso. Ciò non toglie che il significato e la portata di questa riparazione restino per il momento ancora chiusi all'interno della comunità sevesina, restino cioè largamente ancorati all'interpretazione del danno come «disgrazia» e «prova» per la comunità. In tutto questo processo c'è stato un grande assente, la cui presenza è però necessaria perché si possa parlare a pieno titolo di riparazione: l'offensore, la multinazionale Roche.”

Laura Centemeri sociologa economica e saggista italiana

cap. 4.3, p. 184
Ritorno a Seveso

“Ci deve essere qualcosa come l' esperienza religiosa, e credo ci sia. E con la parola «esperienza» voglio dire di conoscitivo, non solo una emozione, sebbene senza dubbio l'emozione l'accompagni. Voglio dire un modo di consapevolezza, unico, non riducibile a qualsiasi altro… se dobbiamo classificarla sotto una delle definizioni familiari, io stesso la chiamerei piuttosto «un senso», un senso del divino; poiché ha questo in comune con i sensi ordinari, che è una sorgente originale di dati sebbene (per altri lati) non è niente come loro: per esempio, nessun organo di senso è connesso con lei… Sembra ci siano molte persone, specialmente nell'epoca nella quale viviamo, nelle quali questa consapevolezza di cui ho parlato è completamente assente. Esse vi direbbero che non hanno mai avuto alcun genere di esperienza religiosa, e che semplicemente non sanno che cosa voglia dire quando parlate di ciò. Arrischio l'ipotesi (naturalmente non è niente di più) che in tali uomini la consapevolezza di cui parlo è repressa, un po' allo stesso modo che desideri e ricordi sono repressi secondo la psicologia di Freud; ed è repressa, penso, perché non va d'accordo con la concezione del mondo e della natura umana che è comunemente accettata nella attuale concezione laica della civiltà ocidentale. Non è molto difficile reprimerla. È descritta nella Bibbia come «una voce calma, piccola». Ciò non toglie che io non creda rimarrà repressa per sempre, più di quanto non pensi che la fase presente della civiltà occidentale durerà per sempre. Verrà il tempo, e penso potrebbe venire abbastanza presto, nel quale la nostra moderna Weltanschauung di ispirazione prettamente naturalistica sembrerà rivoluzionaria, in un tentativo sistematico di mettere le cose seconde prime e le cose prime in nessun luogo.”

H. H. Price (1899–1984) filosofo britannico

da The Socratic, 1952; citato in Donald Nicholl, Il pensiero contemporaneo

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“[Parlando di Maria Elena Boschi] Dal 2011 fino al commissariamento dell'11 febbraio 2015, a causa di un buco di tre miliardi (sei volte il patrimonio netto) il padre, Pierluigi Boschi, era nel consiglio d'amministrazione di Banca Etruria diventando presidente non appena la figlia diventava Ministro. Non solo, il ministro era azionista e suo fratello era un dipendente della banca.Banca Etruria venne commissariata, ma le obbligazioni subordinate vennero ancora vendute a ignari e incolpevoli risparmiatori. Banca d'Italia, constatando, poi, le forti criticità crescenti e una situazione disastrosa, infliggeva multe per due milioni e mezzo di euro al consiglio d'amministrazione e, di questi, 144.000 anche a Pierluigi Boschi, per carente organizzazione nei controlli interni, carente gestione e controllo del credito, violazioni in materia di trasparenza, omesse e inesatte segnalazioni.
Banca Etruria era una banca morta molto prima del commissariamento, eppure si continuava a spendere fino a 15 milioni di euro l'anno in consulenze esterne.
Da fine ottobre 2014 a gennaio 2015 scoppia la crisi della Banca, ma molti, di colpo, si mettono a comprare azioni, convinti che da marzo quelle azioni varranno molto di più. Come mai? Di lì a poco il Governo Renzi, tramite decreto, trasformava le banche popolari con almeno 8 miliardi di attivo in società per azioni e a guadagnarci di più è proprio Banca Etruria, che registra in borsa la miglior performance dell'anno: più 62 per cento in poco tempo.
La ministra Boschi, durante il Consiglio dei ministri che varava rapidamente il decreto, non c'era, era assente, ma qui la sua presenza si sente eccome, perché il Governo è una squadra e ognuno ha il suo compito.”

Giovanni Endrizzi (1962) politico italiano
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“Due anni fa votai per l'Italia dei Valori, soprattutto perché nel mio Piemonte candidava Franca Rame, persona straordinaria che sono felice di aver contribuito a mandare al Senato. Credo proprio che anche stavolta tornerò a votare per il partito di Antonio Di Pietro, che tra le altre cose non candida né condannati né inquisiti. […] Per essere chiari: voterei molto più volentieri per un Einaudi o un De Gasperi redivivi. Ma, in attesa che rinasca qualcuno di simile e riesca a entrare in politica, penso che l'astensione – da cui sono stato a lungo tentato – finisca col fare il gioco della casta, anzi della cosca. Il non voto, anche se massiccio, non viene tenuto in minimo conto dalla partitocrazia: anche se gli elettori fossero tre in tutto, i partiti se li spartirebbero in percentuale per stabilire vincitori e vinti. E infischiandosene degli assenti, che alla fine hanno sempre torto. Dunque penso che si debba essere realisti, votando non il «meno peggio», ma ciò che si sente meno lontano dai propri desideri. A convincermi a votare per l'Idv sono le liste che ha presentato Di Pietro, che ospitano diverse persone di valore, alcune delle quali sono amici miei, di MicroMega, dei girotondi e di chi ha combattuto in questi anni le battaglie per la legalità e la libertà d'informazione. […] E poi c'è Di Pietro che, pur con tutti i suoi difetti, ha saputo pronunciare – da ministro e da leader di partito – una serie di «no» molto pesanti contro le vergogne del centro-sinistra.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

Con Di Pietro, per fare il guastafeste, n.º 2/2008, 25 marzo 2008
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“Il covo della lepre, anche se la lepre è assente, è sempre pieno di paura.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

23 settembre 1899; Vergani, p. 155
Diario 1887-1910