Frasi su colpa

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema colpa, essere, vita, cosa.

Frasi su colpa

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“Cammino lungo questa strada da solo, la colpa non è di nessuno, è solo mia, questo è il sentiero che ho scelto di percorrere.”

Eminem (1972) rapper, attore e produttore discografico statunitense

Space Bound

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“Autodistruttivo, colpa di come vivo, dove e cosa vivo che mi rende sempre più cattivo.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Autodistruttivo
Verano Zombie

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“Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù…”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Origine: Da Dialoghi con Pasolini, Vie Nuove, n. 42, 28 ottobre 1961.

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“Non è stata colpa tua» disse. «Non si può decidere come nascere.»”

Cassandra Clare (1973) scrittrice statunitense

Alec

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“Mi piace questa sensazione di essere nato e cresciuto nella città più bella del mondo. Quando i calciatori delle altre squadre, soprattutto straniere, vengono a giocare a Roma, quasi sempre fanno un giro turistico in pullman fra le bellezze della città. […] Sono state partite sempre dure, con difensori rocciosi, che intervenivano spesso ai limiti del regolamento, che mi scalciavano anche un po' più del dovuto. E poi ho capito. In queste occasioni, all'onesto centrocampista della periferia bulgara, al terzino di fascia ucraino, al trequartista moldavo, gli si alza l'indice di rosicamento. Perché noi stiamo a Roma e loro no. Potranno pure strappare un 1-1 con un colpo di fortuna, un gol dell'ex, un offside dubbio, ma al fischio finale io me ne resto qui, a vivere la mia vita a Roma e tu, mediano del Borussia Mönchengladbach, te ne devi tornare nel grigio inverno della Westfalia in una città, Mönchengladbach, che molti ragazzi della Primavera neanche riescono a pronunciare, perché questo benedetto nome si comincia a imparare solo intorno ai vent'anni. Quanti calciatori passano dal Borussia Mönchengladbach al Borussia Dortmund solo per ragioni di pronuncia!!! Niente da fare, quando vengono a Roma, i giocatori stranieri rosicano. Fateci caso alla prossima partita della Roma in Europa se non picchiano giù duro: è per colpa della bellezza dei nostri monumenti. Uno sgambetto per l'Altare della Patria. Un tackle in scivolata per la Domus Aurea. Un'entrata da dietro per le Catacombe di San Callisto.”

Francesco Totti (1976) calciatore italiano

dalla prefazione di E mo' te spiego Roma

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“No senti | stammi a sentire un po' | non è te che detesto in fondo sai | la colpa non è tua | la verità è che al mondo | tu servi così.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da ...E poi mi parli di una vita insieme, n. 2
...Ma cosa vuoi che sia una canzone...

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“Quello che lei cercava non era il mio braccio, ma il braccio di qualcuno. Quello che cercava non era il mio calore, ma il calore di qualcuno. Mi sentivo quasi in colpa ad essere io a occupare quel posto.”

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Variante: Quello che lei cercava non era il mio braccio, ma il braccio di qualcuno. Quello che cercava non era il mio calore, ma il calore di qualcuno. Mi sentivo quasi in colpa ad essere io a occupare quel posto…

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“Nessuno è infelice se non per colpa sua.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

La dottrina morale

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“Le mogli dei politici fanno tutte beneficenza. Per forza! Hanno il senso di colpa per quello che rubano i mariti.”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: anno terzo, Zelig Editore, 1995, § 1858.

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“Se siamo un mondo senza pace, la colpa non è di questi e di quelli, ma di tutti.”

Primo Mazzolari (1890–1959) presbitero, scrittore e partigiano italiano

Tu non uccidere

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“Ricordo tutto. I sanremi, il cilindro e la maglietta a righe, il cappello da esploratore. Io amo i cappelli e forse è colpa sua.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

Origine: Dal libretto https://skydrive.live.com/?cid=8304688d9d5ba48c&id=8304688D9D5BA48C!2409#cid=8304688D9D5BA48C&id=8304688D9D5BA48C!2420 della raccolta E cantavo le canzoni, RCA Italiana, 27 luglio 2010; citato in Stefania Ulivi, Ciao Charlie, l'inedito di Rino Gaetano http://www.corriere.it/spettacoli/10_luglio_22/inedito-rino-gaetano-ulivi_b90b68f8-9572-11df-91c3-00144f02aabe.shtml, Corriere.it, 22 luglio 2010.

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“Non darmi la colpa | se il lavoro che fai non paga bene, | stringi i denti e sopporta.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Mille domande, n. 4
Quorum

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“Preso nella morsa di questa sfida [il nostro ambiente in pericolo], il genere umano diventa per la prima volta uno solo, che lo sappia già o no, saccheggiando la propria dimora terrena, condividendo il destino della propria rovina, essendo l'unico possibile salvatore di entrambi: la terra e se stesso. Una nuova solidarietà di tutto il genere umano sta sorgendo tra noi. Una colpa comune ci lega, un interesse comune ci unisce, un destino comune ci attende, una responsabilità comune ci chiama […]. Lasciatemi concludere con una valutazione simbolica di come la "condizione umana" sia venuta trasformandosi. Una volta era la religione a dirci che eravamo tutti peccatori a causa del peccato d'origine. Oggi è l'ecologia del nostro pianeta che ci accusa di essere tutti peccatori a causa dell'eccessivo sfruttamento dell'ingegno umano. Una volta era la religione a terrorizzarci con il Giudizio universale alla fine dei tempi. Oggi è il nostro torturato pianeta a predirci l'approssimarsi di quel giorno senza alcun intervento divino. L'ultima rivelazione, che non giungerà da alcun monte Sinai né da alcun monte delle beatitudini, né da alcun albero della bodhi di Buddha, è il grido silenzioso delle cose stesse, quelle che dobbiamo sforzarci di risolvere per arginare i nostri poteri sul mondo, altrimenti moriremo tutti su questa terra desolata che un tempo era il creato.”

Hans Jonas (1903–1993) filosofo tedesco

Origine: Da Il concetto di Dio dopo Auschwitz, pp. 48-49.

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“Il buco nell'ozono? La colpa è di Toto Cutugno: usa talmente tanta lacca che ogni volta che si dà un colpo di spazzola si stacca un pezzo di Antartide.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

Origine: Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, Arnoldo Mondadori Editore, 1997.

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“Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sè, sono vuote?… E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele, e io nell'accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d'intenderci, non ci siamo intesi affatto.”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

Uno, nessuno e centomila - Quaderni di Serafino Gubbio operatore

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“I partiti politici specializzati nella denuncia anti-immigratoria non sono nient'altro che partiti demagogici piccolo-borghesi, che cercano di capitalizzare sulle paure e sulle miserie del mondo attuale praticando la politica del capro espiatorio. L'esperienza storica ci ha mostrato verso cosa conducono tali flautisti! Bisogna adesso distinguere l'immigrazione e gli immigrati. L'immigrazione è un fenomeno negativo, in quanto è lei stessa il frutto della miseria e della necessità, e i seri problemi che pone sono ben conosciuti. È quindi necessario cercare, se non di sopprimerla, almeno di rimuovere il carattere troppo rapido e troppo massiccio che la caratterizza attualmente. È chiaramente evidente che non risolveremo i problemi del Terzo mondo invitando i suoi popoli a venire ad installarsi in massa nei paesi occidentali! Nello stesso tempo, bisogna avere uno sguardo più globale dei problemi. Credere che è l'immigrazione a minacciare principalmente l'identità collettiva del paese d'accoglienza è un errore. Ciò che minaccia le identità collettiva, è inanzitutto il tipo di esistenza che prevale oggi nei paesi occidentali e che rischia di estendersi progressivamente al mondo intero. Non è colpa degli immigrati se gli Europei non sono più capaci di dare al mondo l'esempio di un modo di vita che sia loro! L'immigrazione, da questo punto di vista, è una conseguenza prima di essere un causa: costituisce un problema perché, di fronte a degli immigrati che hanno spesso saputo conservare le loro tradizioni, gli Occidentali hanno già scelto di rinunciare alle loro. L'americanizzazione del mondo, l'omogeneità dei modi di produzione e di consumazione, i regno della merce, l'estensione del mercato planetario, l'erosione sistematica delle culture sotto l'effetto della mondializzazione mettono in pericolo l'identità dei popoli molto di più dell'immigrazione.”

Alain de Benoist (1943) scrittore francese

Origine: C'est-à-dire, Les Amis d'Alain de Benoist, 2006.

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“Gran professione quella dell'ingegnere!
Con l'aiuto della scienza ha il fascino di trasformare un pensiero in linee di un progetto per realizzarlo poi in pietra o metallo o energia. Quindi creare lavoro e case per gli uomini elevando il tenore di vita e aggiungendone conforto.
Questo è il grande privilegio dell'ingegnere e anche il grande rischio perché le sue opere, a confronto di quelle di altri uomini e professionisti, sono all'aperto, sotto lo sguardo di tutti.
I suoi atti – passo, passo – sono di dura materia.
L'ingegnere non può seppellire i suoi errori nella tomba come i medici; né può trasformarli in aria sottile o darne colpa ai giudici come gli avvocati. Egli non può coprire i suoi insuccessi con alberi o rampicanti come gli architetti, né, come i politici, riversare gli errori sugli oppositori sperando che la gente dimentichi. L'ingegnere, semplicemente, non può negare quello che ha fatto e viene condannato se l'opera non regge.
D'altra parte, in contrasto con quella dei medici, la sua non è vita in mezzo ai deboli, né la distruzione è il suo scopo, come per i militari, e le contese non sono il suo pane quotidiano come per l'avvocato.
All'ingegnere compete rivestire di vita, conforto e speranza lo scheletro della scienza.
Con il passare degli anni senza dubbio la gente, se mai lo ha saputo, dimentica l'ingegnere che ha costruito. Qualche politico avrà posto il suo nome o quella sarà stata attribuita a qualche promotore che ha fatto uso del denaro altrui.
L'ingegnere, con una soddisfazione che poche professioni conoscono, gode dei benefici senza fine che scaturiscono dai suoi successi: il verdetto dei suoi colleghi è il solo titolo d'onore che egli desidera. (da The Memoirs of Herbert Hoover: Years of Adventure, 1874-1929”

Herbert Hoover (1874–1964) 31º presidente degli Stati Uniti d'America

1951), cap. 11, "The Profession of Engineering"

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“Perché ci sia colpa, deve volerlo la mente, non il corpo.”

I, 58; 1997
[M]entem peccare, non corpus.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Però, se ancora un po' mi piaci, la colpa è dei tuoi baci, che mi hanno preso l'anima… de li mortacci tua!!!”

Daniele Silvestri (1968) cantautore italiano

da Testardo, n. 16
Occhi da orientale – Il meglio di Daniele Silvestri

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“I capi di governo come Blair e Bush non devono più dire che l'islam è ostaggio di una minoranza di terroristi. L'islam è ostaggio di se stesso. Sarebbe più utile se invece convincessero l'Arabia Saudita del fatto che i regimi repressivi, la pressione demografica e un certo metodo di insegnamento religioso producono estremisti.
In Europa e nei Paesi Bassi la maggioranza autoctona può aiutare la minoranza islamica non sottovalutando la gravità della condizione odierna dell'islam – che Afshin Ellian definisce oscurantismo – ma denunciandola. Ai musulmani sono anche utili le domande e le critiche che dopo l'11 settembre vengono mosse all'islam. Che all'integrazione delle minoranze vengano poste condizioni più severe è uno sviluppo positivo, anche se non tutti lo capiranno. Concedendo spazi in Occidente alla voci di dissidenti si può contribuire a controbilanciare la retorica religiosa unilaterale e paralizzante che milioni di musulmani sono costretti a sentire ogni giorno. Lasciate che i Voltaire di oggi possano adoperarsi per l'illuminismo dell'islam in un ambiente sicuro. Nel nostro mondo questa possibilità non viene concessa spesso. L'islam non ha avuto un illuminismo e le società islamiche si trovano ancora a dover affrontare gli stessi problemi della cristianità prima del processo illuministico. La conoscenza della ragione libererebbe lo spirito dei singoli musulmani dal giogo dell'aldilà, dai continui sensi di colpa, e dalla tentazione del fondamentalismo. Inoltre impareremmo ad assumerci la responsabilità della nostra arretratezza e dei nostri problemi. Per questo non abbandonateci al nostro destino, concedeteci un Voltaire.”

Ayaan Hirsi Ali (1969) politica e scrittrice somala

Non sottomessa

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“Mi ricordo ancora piazzale Loreto e una donna che sparava alla testa di Mussolini appeso per i piedi. Spero di vederlo, anzi sono sicuro che lo vedrò ancora. Mio padre è morto per colpa dei fascisti, i fascisti non rompano”

Enzo Jannacci (1935–2013) cantautore italiano

Origine: Da un intervento alla cerimonia di consegna del Premi Isibardi all'associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo, in risposta alle critiche dei consiglieri di Alleanza Nazionale; citato in Leoncavallo premiato. «Ora basta polemiche» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/dicembre/17/Leoncavallo_premiato_Ora_basta_polemiche_co_7_041217019.shtml, Corriere della Sera, 17 dicembre 2004, p. 52.

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“La colpa è proprio l'unico fardello che gli esseri umani non possono sopportare da soli.”

Anaïs Nin (1903–1977) scrittrice statunitense

Origine: Una spia nella casa dell'amore, p. 6

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“Per l'umanità prevedo l'avanzata del cretinismo. Le strutture mentali spariranno per colpa delle macchinette per compilare frasi fatte, ricordare, far di conto, giocare. Fa paura pensare a chi manovrerà l'idiozia.”

Alain Robbe-Grillet (1922–2008) scrittore, regista e sceneggiatore francese

Origine: Citato in Dizionario dei pensieri, delle idee e delle opinioni, De Agostini, pag. 13

“Noi, troppo spesso, esitiamo a fare le rinunce necessarie. In compenso, purtroppo, compiamo volentieri rinunce che sono una colpa.”

Alessandro Pronzato (1932–2018) sacerdote cattolico italiano, giornalista, scrittore e professore

Prega per noi!

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“Già dalla sua conformazione fisica si capisce che la donna non è fatta per grandi lavori materiali né intellettuali. La colpa del vivere essa non la sconta agendo, ma soffrendo: con i dolori del parto, con l'affanno per i figli, con la sottomissione all'uomo.”

Arthur Schopenhauer (1788–1860) filosofo e aforista tedesco

Parerga e Frammenti postumi
Origine: Da Sulle donne, in Parerghi e paralipomeni; citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993.

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“Io credo che il senso di colpa dia più sapore al peccato.”

Mario Benedetti (1920–2009) poeta, saggista e scrittore uruguaiano

Origine: Grazie per il fuoco, p. 26

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“Mia moglie sarebbe capace di uccidermi, riuscendo a farmi sentire in colpa.”

Diego Cugia (1953) giornalista, scrittore e regista italiano

L'Incosciente

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“Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa.”

Ponzio Pilato (-12–38 a.C.) politico romano

da Giovanni, 19, 4

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“La grave colpa che aleggia in quest'Aula, da parte di chi crede di potere cancellare la democrazia che questo Paese ha conquistato nella storia per darla in pasto ai banchieri e agli speculatori finanziari, dimostra tutta la vostra disonestà, mista ad un'abbondante dose di analfabetismo democratico.”

Danilo Toninelli (1974) politico italiano

Origine: Citato in Camera dei Deputati – Legislatura XVII – Aula – Resoconto stenografico della Seduta n. 544 di lunedì 11 gennaio 2016 http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0544&tipo=stenografico#sed0544.stenografico.tit00070.sub00010.int00100. Roma, 11 gennaio 2016.

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“La signorina Julie è un carattere moderno e non perché in ogni epoca non ci siano state è un tipo che si spiana la strada, che oggi si vende per il potere, le onorificenze, distinzioni e diplomi, come in passato per i soldi, ed è un sintomo di degenerazione. Non è un buon elemento perché non ha resistenza, anche se purtroppo si perpetua con la sua pochezza; pare, infatti, che i degenerati sovente la preferiscano a livello inconscio, permettendole di riprodursi, generando esseri incerti che penano a sopravvivere e fortunatamente infine periscono, ora incapaci di adeguarsi alla realtà ora a causa dell'ineluttabile affioramento degli istinti repressi ora per la disperazione di non poter raggiungere il maschio. Il tipo è tragico, offre il quadro di un atroce conflitto contro la natura, è tragico come retaggio romantico, ormai indebitamente carpito dal naturalismo che persegue soltanto la felicità, quella felicità che solo le razze sane e vigorose possono attingere. Ma la signorina Julie è anche un resto di antica aristocrazia guerriera che oggi viene soppiantata dalla nuova aristocrazia dei nervi e del cervello; una vittima delle disarmonie familiari create dalla «colpa» di una madre, una vittima dei traviamenti di un'epoca, delle contingenze, nonché della sua costituzione debole, ciò che nel suo complesso corrisponde all'arcaico concetto di Destino ovvero di Legge Universale. Certo il naturalista ha eliminato, insieme a Dio, la colpa, tuttavia le conseguenze di un atto, pena, prigione o paura della galera, non possono essere rimosse”

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La signorina Julie, Prefazione