Frasi su sacro

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema sacro, vita, essere, mondo.

Frasi su sacro

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“Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro. […] Sono scandaloso. Lo sono nella misura in cui tendo una corda, anzi un cordone ombelicale, tra il sacro e il profano.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Origine: Citato in Enzo Siciliano, Il mio corpo nella lotta https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1992/ottobre/22/mio_corpo_nella_lotta_co_0_9210224747.shtml, Corriere della Sera, 22 ottobre 1992.

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“Quando il governo viola i diritti del popolo, l'insurrezione, per il popolo e per ogni parte del popolo, è il più sacro di tutti i diritti e il più indispensabile di tutti i doveri.”

Gilbert du Motier de La Fayette (1757–1834) generale e politico francese

dal discorso all'Assemblea Costituente del 20 febbraio 1790 in Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1793, art. 35

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“Tu inventasti questo "io" e questo "noi" | per giocar con Te stesso il sacro gioco | dell'adorazione, affinché tutti | questi "io" e "tu" divengan unica vita.”

Gialal al-Din Rumi (1207–1273) poeta e mistico persiano

Mathanawi, I, 1787
Citazioni di Rūmī
Origine: Citato in Ananda K. Coomaraswamy, Induismo e Buddismo, traduzione di Ubaldo Zalino, Rusconi, Milano, 1994, p. 30. ISBN 88-18-70053-7.

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“Noi abbiamo coscienza in questo momento di assumere un compito sacro, solenne e gravissimo: quello di continuare nel tempo e di dilatare sulla terra la missione di Cristo.”

Papa Paolo VI (1897–1978) 262° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Dal discorso di inizio pontificato.

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“[…] non ci interessa un sacro che non sia fioritura d'umano, che non accada al centro della vita.”

Ermes Ronchi (1947) presbitero e teologo italiano

Sciogliere le vele

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“Voglio recingere il mio sacro fuoco. Essere semplice, nero & pulito. Un nulla indistinto.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Tempesta Elettrica

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“L'idea cioè che quelle più brave a fare le cose orali siano le donne moralmente bacate. Prostitute maiale. Vorrei osservare che siamo di fronte a persone che non hanno capito un belino del mondo. Non hanno capito che il rapporto orale è qualche cosa di sacro, un modo di esprimere tenerezza, accoglienza, propensione a accudire… Il rapporto orale è una delle più grandi invenzioni dell'umanità, siamo gli unici animali (insieme ai bonobo, deliziosi scinpanzé) a praticarlo fino all'orgasmo. Negli animali infatti l'eccitazione sessuale spinge automaticamente alla penetrazione. Lo scopo dell'istinto è la procreazione. Noi abbiamo fatto del succhiare il pene e la passera un'arte nobile, una chiave per penetrare in un profondo livello emotivo, una via per l'ascesi mistica. Sì! Mistica. Non sto esagerando. Nell'età dell'oro dell'umanità, ai tempi del Matriarcato, prima dell'invenzione della guerra (tra il 12 mila e il 3500 avanti Cristo) il pompino era un atto sacro. Vi si dedicavano le sacerdotesse per iniziare alla contemplazione dell'Universo i giovani. Se qualcuno ha qualche dubbio si vada a rivedere le pitture egizie che rappresentano Iside intenta a resuscitare Osiride tramite una fellazio. Non so se ci capiamo: la dea fa pompini da far resuscitare i morti!”

Jacopo Fo (1955) scrittore, attore e regista italiano

Origine: Da Buoni pompini a tutti http://www.jacopofo.com/sesso_gratis_politici_corrotti_ministri, 9 luglio 2008.

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“Tutto quello che vive è sacro.”

1970, p. 160
Furore

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“Il tempio è sacro perché non è in vendita.”

(da Canto XCVI)
The temple is holy because it is not for sale.
Cantos

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“Una donna che non aveva se non gli onori senza il potere, una principessa straniera, il più sacro degli ostaggi, trascinarla dal trono al patibolo, attraverso ogni sorta d'oltraggi, vi è in ciò qualcosa di peggio del regicidio.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

citato in Cesare Giardini, I processi di Luigi XVI e Maria Antonietta (1793)

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“Non esiste alcuna istituzione che possa permettere di far concorrere ogni persona all'esercizio del potere, dal momento che il potere è il comando, e non è possibile che tutti comandino. La sovranità del popolo non è altro che una finzione, e una finzione che, alla lunga, può essere soltanto distruttiva delle libertà individuali. Il medioevo non ha affatto conosciuto questo genere di difficoltà; per esso la legge era fissa, la legge era data. Solo dal momento che la legge divina verrà respinta come superstizione e la consuetudine come routine, sarà indispensabile fare la legge. Occorre allora una potenza legislativa. Autrice della regola suprema, essa sarà una potenza necessariamente suprema [quindi lesiva della libertà individuale].
Siamo abituati a considerare l'assolutismo monarchico con la sua organizzazione oppressiva, come l'opposto dello Stato moderno. Il sovrano è finalmente riuscito a sbarazzarsi di quanto di sacro e inviolabile gli stava sopra e ne arginava l'azione. Ma in origine valeva per esempio l'imprecazione dell'antica legge norvegese: "Se il re viola la dimora di un uomo libero, tutti andranno verso di lui per ucciderlo". Ci si chieda pure chi e quanti erano allora gli uomini liberi; resta il fatto che il concetto di libertà nacque associato alla fede nell'esistenza di diritti individuali intangibili, superiori a qualunque autorità. E gli uomini liberi facevano valere con energia questi loro diritti: la Rivoluzione d'Inghilterra incomincia, in nome del diritto di proprietà offeso, come resistenza a un'imposta territoriale lieve, la shipmoney.
Ci si aggrappa a quel grido di "libertà!" che risuona all'inizio di qualsiasi rivoluzione, e non ci si accorge che non è mai esistita rivoluzione che non sia sfociata in un pesante accrescimento del potere. Prima c'era l'autorità di Carlo I, di Luigi XVI, di Nicola II. Poi vi sarà quella di Cromwell, di Napoleone, di Stalin. Questi sono i padroni verso i quali si troveranno assoggettati i popoli che si erano sollevati contro la "tirannide" dello Stuart, del Borbone o del Romanov.”

Bertrand de Jouvenel (1903–1987) filosofo (futurista), economista

da Del potere: storia naturale della sua crescita

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“Il sacro è la violenza.”

René Girard (1923–2015) critico letterario e antropologo francese

da Delle cose nascoste fin dalla fondazione del mondo, p. 50

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“Sacro, per me anche un solo sguardo è sacro | un battito del tuo cuore per me è sacro…”

Mike Oldfield (1953) compositore e polistrumentista britannico

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“Prima del dì della vecchiezza, | del sacro ardore giovanil | vogliam goder tutta l'ebbrezza | in un radioso eterno April.”

Corrado Corradino (1852–1923) critico letterario, storico dell'arte e poeta italiano

Inno del Foot-Ball Club Juventus (1915)

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“[…] Io crederei, Beatissimo Padre, che a rimunerare in qualche modo la fede ardente del sig. Duca, V. S. dovesse avere la benignità di conferire o a lui, o a suo fratello Don Rodrigo, canonico della cattedrale di Tolosa, la sacra porpora, la quale egli si ha già acquistato con le sue escursioni tingendola nel sangue maledetto di quegli sciagurati.
Basta che in questi paesi si senta il suo nome perché gli eretici Albigesi tremino da capo a piedi. Il suo costume è di andare per le corte spacciando in un sol colpo i più arrabbiati. Quanti gliene capitano nelle mani, costringe a professare la nostra fede con la formola ingiunta da V. S. Se ricusano, li fa battere ben bene mentre che si accende il rogo. Quindi interrogati se si sien pentiti ed ascoltato che no, conchiude: "O credi o muori". Li mettono ad ardere a fuoco lento per dare loro tempo di pentirsi, e di meritare l'eterno perdono.
Alcuno di questi miserabili, benché assai raramente, sullo spirare ha dato segni di ritrattazione e di orrore della morte che meritamente subiva; ed io mi consolavo nel Signore osservando quegli atti che potevano essere indizio di pentimento. Quando più essi si dibattevano tanto più noi godevamo nella speranza che quelle brevi pene fruttassero loro il gaudio eterno, dove speriamo di trovarli salvi nel santo paradiso quando al Signore piacerà di chiamarci agli eterni riposi.
Intorno poi agli altri che furono sedotti, e perciò meno rei, non si costuma di condannarli subito, ma per esercitare con essi quella carità che il nostro Salvatore comanda, da principio si risparmia loro la vita ed invece si adoprano alcuni tormenti i quali per quanto siano gravi alla carne, sono infinitamente più lievi degli altri riserbati allo spirito nelle fiamme eterne. Si adoprano rotelle, eculei, letti di ferro, stirature, tenaglie ed altre simili mortificazioni del corpo, che secondo la legge del nostro Signor G. Cristo dev'essere macerato in terra per averlo glorioso nella vita eterna.
In altra mia mi farò un dovere di rallegrare il cuore della Santità Vostra, con più minuta narrazione di questa opera che il Signore si compiace di fare per nostro mezzo. Intanto, prostrato al sacro piede della S. V., imploro per me e per questi miei collaboratori e compagni l'apostolica benedizione e mi dichiaro
della S. V. Re dei Re e Pastore dei Pastori
l'ultimo dei servi e figli
Domenico Guzman.”

Domenico di Guzmán (1170–1221) presbitero spagnolo

Citato in Giuseppe Garibaldi, Il governo dei preti, Kaos edizioni, 2006

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“Ha il sacro fuoco della recitazione.”

Meryl Streep (1949) attrice, doppiatrice e produttrice cinematografica statunitense

citato sul periodico Acchiappafilm, dicembre 2008

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“Quando non ci si consideri a vicenda come anime sante impegnate in un sacro viaggio, allora non si riesce a vedere lo scopo, il motivo, celato dietro ogni rapporto.”

Neale Donald Walsch (1943) scrittore

L'anima è venuta al corpo e il corpo alla vita con lo scopo di evolversi. Ti stai evolvendo, ti stai adottando. E ti stai servendo dei tuoi rapporti per decidere quello che stai diventando.
Conversazioni con Dio

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“Non disonorare il sacro nome d'amico, dandolo ad uomo di niuna o poca virtù.”

Silvio Pellico (1789–1854) scrittore, poeta e patriota italiano

Dei doveri degli uomini

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“Non può esserci un cristianesimo che non stia a priori ed intimamente in un essenziale contatto con il tronco sacro, come il ramo con la radice.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Dialogo solitario
Origine: Il tronco sacro è l'ebraismo, secondo l'immagine dell'olivo e dell'oleastro proposta da San Paolo.

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“La più grande debolezza è il sacro terrore di sembrare deboli.”

Jacques Bénigne Bossuet (1627–1704) scrittore e vescovo cattolico francese

Origine: Da Politique Tirée de l'Écriture Sainte.

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“Lionello: Affé mia, avete perduto la ferula, perché lo «spettegolatoio» pubblico è già occupato!
Barrildo: Come vi è andata a Salamanca?
Lionello: Storia lunga da raccontare.
Barrildo: Sarete diventato un Bartolo!
Lionello: Nemmeno un barbiere! Come vi dicevo, è cosa ben nota in questa facoltà quello che vi riferisco.
Barrildo: Mi sembra che abbiate tratto molto profitto dagli studi.
Lionello: Ho cercato di imparare quello che più importa.
Barrildo: Da quando escono tanti libri per le stampe, non c'è nessuno che non presuma di saper tutto.
Lionello: È appunto per questo, a mio parere, si sa ancor meno, poiché l'eccesso di nozioni genera confusione e risolve in vana schiuma i tentativi di sapere, sicché persino chi è più avvezzo a leggere si sente confondere a vedere tante pagine stampate. Io certamente non nego che l'arte della stampa abbia permesso a mille ingegni di distinguersi dalla massa dei ciarloni, e che custodisce quasi in luogo sacro le sue opere, poesie al riparo dalle offese del tempo, il quale poi le distribuisce e le classifica. Questa invenzione si deve a Gutemberg, um famoso tedesco di Magonza, la cui fama supera ogni altro valore. Tuttavia molti che ebbero idee degne di considerazione, le persero proprio per aver dato alle stampe le loro opere, senza contare che molti stamparono sciocchezze dandosi arie di sapienti, mentre altri, vittime di bassa invidia, scrissero indegne insulsaggini e le mandarono in giro per il mondo, stampate, sotto il nome di coloro che essi odiavano.
Barrildo: Non sono di codesta opinione.
Lionello: È fatale che l'ignorante si vendichi del letterato.
Barrildo: La stampa è una cosa molto importante, Lionello!
Lionello: Il mondo è rimasto per molti secoli privo di essa! Né vediamo nel secolo presente personalità eccelse come quelle di un san Gerolamo o di un sant'Agostino…
Barrildo: Lasciamo codesto discorso, e accomodatevi, ché mi parete stanco.”

Atto II, scena II, p. 30-31.
Fuenteovejuna

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“In nome di tutto ciò che è sacro nelle nostre speranze per il genere umano, esorto quelli che amano la felicità e la verità a fare ragionevole esperimento del sistema vegetariano.”

Percy Bysshe Shelley (1792–1822) poeta inglese

Origine: By all that is sacred in our hopes for the human race, I conjure those who love happiness and truth, to give a fair trial to the vegetable system. (da A Vindication of Natural Diet, F. Pitman – J. Heywood, Londra – Manchester, 1884, p. 18 https://archive.org/stream/vindicationofnat00shelrich#page/18/mode/2up)

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