Frasi su poco
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“Il filosofo non tiene affatto conto di tutto ciò che vale poco o niente e guida il suo volo dappertutto, come dice Pindaro: «Sondando gli abissi della terra, e misurandone le superfici, seguendo il cammino degli astri nelle profondità del cieli e, di ciascuna realtà, scrutando la natura nel suo dettaglio e nel suo insieme senza mai lasciarsi irretire da ciò che è immediatamente vicino»
«Che vuoi dire con questo, Socrate?»
«Voglio dir questo. Un giorno Talete osservava gli astri, Teodoro, e con lo sguardo rivolto al cielo finì per cadere in un pozzo; una sua giovane serva della Tracia, intelligente e graziosa, lo prese in giro dicendogli che con tutta la sua scienza su quel che accade nei cieli, non sapeva neppure vedere quel che aveva davanti ai piedi. La morale di questa storia può valere per tutti coloro che passano la vita a filosofare, ed effettivamente un uomo simile non conosce né vicini né lontani, non sa cosa fanno gli altri uomini o altri esseri viventi. Ma che cosa sia un uomo, in che cosa per sua natura deve distinguersi dagli altri esseri nella attività o nella passività che gli è propria, ecco, di questo il filosofo si occupa a questa ricerca consacra le sue pene. Immagino che tu mi segua, Teodoro, o mi sbaglio?»
«Ti seguo e quel che dici è la verità»
«È questo dunque, mio buon amico, nei rapporti privati il nostro filosofo; ed è così anche nella vita pubblica, come ti dicevo all'inizio. Quando nei tribunali o altrove bisogna che, contro la sua volontà, tratti di cose che sono davanti a lui, sotto i suoi occhi, finisce non soltanto per far ridere la donne di Tracia, ma cade effettivamente nei pozzi, non esce dalle difficoltà della vita per mancanza di esperienza e la sua terribile goffaggine gli fa fare la figura dello stupido. Infatti, se è costretto a subire le cattiverie della gente, non sa lanciare a nessuno degli insulti perché non sa nulla dei mali di ciascuno: non se ne è mai occupato. Messo così in difficoltà, appare ridicolo. Di fronte agli elogi, all'arroganza di cui altri si gloriano, non fa affatto finta di ridere, ma ride davvero, e in modo così aperto da essere scambiato per uno stupido.»”

Teeteto

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“In fondo è proprio un gran bel gioco a far l'amore tanto e non bere poco.”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Black-out
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“[I quattro gradi dell'amore]
[…] bisogna che il nostro amore cominci dalla carne. Se poi è diretto secondo un giusto ordine, […] sotto l'ispirazione della Grazia, sarà infine perfezionato dallo spirito. Infatti non viene prima lo spirituale, ma ciò che è animale precede ciò che è spirituale. […] Perciò prima l'uomo ama sé stesso per sé […]. Vedendo poi che da solo non può sussistere, comincia a cercare Dio per mezzo della fede, come un essere necessario e Lo ama.
Nel secondo grado, quindi, ama Dio, ma per sé, non per Lui. Cominciando però a frequentare Dio e ad onorarlo in rapporto alle proprie necessità, viene a conoscerlo a poco a poco con la lettura, con la riflessione, con la preghiera, con l'obbedienza; cosí gli si avvicina quasi insensibilmente attraverso una certa familiarità e gusta pura quanto sia soave.
Dopo aver assaporato questa soavità l'anima passa al terzo grado, amando Dio non per sé, ma per Lui. In questo grado ci si ferma a lungo, anzi, non so se in questa vita sia possibile raggiungere il quarto grado.
Quello cioè in cui l'uomo ama sé stesso solo per Dio. […] Allora, sarà mirabilmente quasi dimentico di sé, quasi abbandonerà sé stesso per tendere tutto a Dio, tanto da essere uno spirito solo con Lui. Io credo che provasse questo il profeta, quando diceva: "-Entrerò nella potenza del Signore e mi ricorderò solo della Tua giustizia-".”

Bernardo di Chiaravalle (1090–1153) religioso, abate e teologo francese

[…]
cap. XV
De diligendo Deo

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“La Grecia che cazzo c'ha? C'ha le isolette, c'ha il formaggio, c'ha il Partenone e poco altro. Noi [in Italia] abbiamo l'industria, la piccola media impresa, l'artigianato, abbiamo i tre quarti delle opere d'arte del mondo.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Da un suo discorso in occasione della presentazione di un libro a Bergamo; citato in Video - Salvini, gaffe sulla Grecia: «Che caz... ha? Le isolette e il formaggio» http://video.corriere.it/salvini-gaffe-grecia-che-caz-ha-isolette-formaggio/233af438-b340-11e4-8ea5-42a1b52c991f, Corriere.it, 13 febbraio 2015.

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“Giorno afoso, una cuccia e un cane alla catena. | Poco più in là una ciotola ricolma d'acqua. | Ma la catena è corta e il cane non ci arriva. | Aggiungiamo al quadretto ancora un elemento: | le nostre sono molto più lunghe | e meno visibili catene | che ci fanno passare accanto disinvolti.”

Wisława Szymborska (1923–2012) poetessa e saggista polacca

Origine: Da Basta così, Adelphi, 2012; citato nel sito http://www.rai.it/dl/radio1/2010/programmi/articoli/ContentItem-2c15b9c8-250a-40b4-83e4-47b891d83ee7.html della trasmissione Con parole mie di Radio 1.

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“Quest'uomo, meglio conosciuto sotto il nome di Tigre della Malesia, che da dieci anni insanguinava le coste del mar malese, poteva avere trentadue o trentaquattro anni.
Era alto di statura, ben fatto, con muscoli forti come se fili d'acciaio vi fossero stati intrecciati, dai lineamenti energici, l'anima inaccessibile a ogni paura, agile come una scimmia, feroce come la tigre delle jungla malesi, generoso e coraggioso come il leone dei deserti africani.
Aveva una faccia leggermente abbronzata e di una bellezza incomparabile, resa truce da una barba nera, con una fronte ampia, incorniciata da fuligginosi e ricciuti capelli che gli cavedano con pittoresco disordine sulle robuste spalle. Due occhi di una fulgidezza senza pari, che magnetizzavano, attiravano, che ora diventavano melanconici come quelli di una fanciulla, e che ora lampeggiavano e schizzavano come fiamme. Due labbra sottili, particolari agli uomini energici, dalle quali, nei momenti di battaglia, usciva una voce squillante, metallica, che dominava il rombo dei cannoni, e che talvolta si piegavano a un melanconico sorriso, che a poco a poco diventava un sorriso beffardo fino al punto di trovare il sorriso della Tigre della Malesia, quasi assaporasse allora il sangue umano.
Da dove mai era uscito questo terribile uomo, che alla testa di duecento tigrotti, non meno intrepidi di lui, aveva saputo in poco volger d'anni farsi una fama sì funesta? Nessuno lo avrebbe potuto dire. I suoi fidi stessi lo ignoravano, come ignoravano pure chi egli fosse.”

Le tigri di Mompracem

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“Perché la carne di maiale sia proibita dalla legge ebraica è tuttora poco chiaro e alcuni studiosi ritengono che la Torah suggerisca semplicemente di non mangiarla in certi ristoranti.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Rivincite (Getting Even), Racconti Hassidici

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“Come 'l ramarro sotto la gran fersa | dei dì canicular, cangiando sepe, | folgore par se la via attraversa, | sì pareva, venendo verso l'epe | de li altri due, un serpentello acceso, | livido e nero come gran di pepe; | e quella parte onde prima è preso | nostro alimento, a l'un di lor trafisse; | poi cadde giuso innanzi lui disteso. | Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; | anzi, co' piè fermati, sbadigliava | pur come sonno o febbre l'assalisse. | Elli 'l serpente e quei lui riguardava; | l'un per la piaga e l'altro per la bocca | fummavan forte, e 'l fummo si scontrava. | Taccia Lucano omai là dov'e' tocca | del misero Sabello e di Nasidio, | e attenda a udir quel ch'or si scocca. | Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio, | ché se quello in serpente e quella in fonte | converte poetando, io non lo 'nvidio; | ché due nature mai a fronte a fronte | non trasmutò sì ch'amendue le forme | a cambiar lor matera fosser pronte. | Insieme si rispuosero a tai norme, | che 'l serpente la coda in forca fesse, | e 'l feruto ristrinse insieme l'orme. | Le gambe con le cosce seco stesse | s'appiccar sì, che 'n poco la giuntura | non facea segno alcun che si paresse. | Togliea la coda fessa la figura | che si perdeva là, e la sua pelle | si facea molle, e quella di là dura. | Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, | e i due piè de la fiera, ch'eran corti, | tanto allungar quanto accorciavan quelle. | Poscia li piè di rietro, insieme attorti, | diventaron lo membro che l'uom cela, | e 'l misero del suo n'avea due porti. | Mentre che 'l fummo l'uno e l'altro vela | di color novo, e genera 'l pel suso | per l'una parte e da l'altra il dipela, | l'un si levò e l'altro cadde giuso, | non torcendo però le lucerne empie, | sotto le quai ciascun cambiava muso. | Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, | e di troppa matera ch'in là venne | uscir li orecchi de le gote scempie; | ciò che non corse in dietro e si ritenne | di quel soverchio, fé naso a la faccia | e le labbra ingrossò quanto convenne. | Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, | e li orecchi ritira per la testa | come face le corna la lumaccia; | e la lingua, ch'avëa unita e presta | prima a parlar, si fende, e la forcuta | ne l'altro si richiude; e 'l fummo resta.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

XXV, 79-135

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“Possiamo vedere solo poco davanti a noi, ma possiamo vedere tante cose che bisogna fare.”

Alan Turing (1912–1954) matematico, logico e crittografo britannico

dal suo articolo sul test di Turing

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“L'importante è comunicare con il pubblico. Il resto conta molto poco. Il guaio è che in Italia ci sono ancora troppi cantanti alla Claudio Villa.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

Origine: Da Marcello D'Antoni, Intervista polemica con Lucio Battisti. «Canto i motivi che mi piacciono. L'opinione del pubblico non mi interessa.», Sogno, n. 28, 13 luglio 1969.

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“Basta poco | a fare bella figura, | basta poco, | basta esser buoni la domenica mattina.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Basta poco, n. 12
Il mondo che vorrei

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“Per un boccone di carne prendiamo a un animale il sole e la luce e quel poco di vita e di tempo, gioire dei quali sarebbe stata la sua destinazione.”

Plutarco (46–127) biografo, scrittore e filosofo greco antico

citato in Karlheinz Deschner, Sopra di noi... niente, Ariele, 2008

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“È primo canone dell'arte politica essere franco e fuggire dall'infingimento; promettere poco e mantenere quel che si è promesso.”

Luigi Sturzo (1871–1959) sacerdote e politico italiano

da Coscienza politica, Zanichelli

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“Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.”

Ettore Petrolini (1884–1936) attore italiano

Origine: Citato in Costanza Baldini (a cura di), Aforismi sul denaro, Rubbettino Editore, 2003, p. 31 http://books.google.it/books?id=BS7OhalNa1YC&pg=PA31.

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“Se c'è chi provoca tu non alimentargli il fuoco, | tanto serve a poco e faresti il suo gioco.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Fuck the violenza, n. 7
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“L'appartenenza | è un'esigenza che si avverte a poco a poco | si fa più forte alla presenza di un nemico, di un obiettivo o di uno scopo.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Canzone dell'appartenenza, n. 6
Gaber 96/97

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“Le donne son fatte così. Ogni giorno che sorge porta loro una nuova interpretazione del passato. Dev'essere una vita poco monotona la loro.”

Zeno's Conscience
Argo e il suo padrone
Variante: Le donne sono fatte così. Ogni giorno che sorge porta loro una nuova interpretazione del passato. Dev'essere una vita poco monotona la loro.

“L'esperienza alla Nunziatella mi ha insegnato a lottare contro il privilegio, a ribellarmi alla competizione per arrivare primi, alla guerra contro il collega, mi ha insegnato che bisogna restare uniti. In tutte le altre scuole ti insegnano il contrario: se studi arriverai primo e avrai un privilegio maggiore di quello che arriva ultimo. Se accetti il privilegio sei finito. Non ti insegnano a lavorare perché credi in quello che fai e vuoi costruire qualcosa. No! Se sei primo, ti danno la sede vicino a casa tua, se sei primo ti fanno la macchina più bella, se sei primo ti danno la cravatta migliore. È per questo che non sopporto la cravatta bella, la macchina bella, non me ne frega nulla di stare vicino a casa. […] Alla Nunziatella dormivamo nei corridoi in 15-20 persone, tutti insieme, e ricordo che delle sere tornando ero contento che tutti i miei amici fossero lì a dormire. Pensavo: "siamo tutti qui", ed ero felice. In ogni altro ambiente di lavoro non è così, ci si scanna. Ti voglio dire una cosa importante: il papà di un mio amico, un collega della Nunziatella, che mi ospitava quando ero a Napoli, era malato, e poco prima di morire aveva telefonato al figlio e aveva chiesto di salutare anche me, che occasionalmente stavo lì; mi disse al telefono: "vogliatevi bene", quasi ossessivamente, "vogliatevi bene sempre" – io gli chiedevo come stava – e lui rispondeva: "ricordatelo, vogliatevi bene sempre, ricordatelo, ricordatelo"”

Sergio De Caprio (1961) carabiniere italiano

si vede che lui già sapeva... Anche lui era della Nunziatella, per me.
Origine: Citato in Maurizio Torrealta, Ultimo. Il capitano che arrestò Totò Riina, Feltrinelli Editore, 2001, pp. 31-32 http://books.google.it/books?id=eNBwKglWafUC&pg=PA31. ISBN 8807815486

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“Da molto tempo mi sono convinta che i vedenti vedono molto poco.”

Helen Keller (1880–1968) scrittrice, attivista e insegnante statunitense
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“Se pensi a tutto quello che è successo fino ad ora | Viviamo poco più di una farfalla.”

Tha Supreme (2001) produttore musicale e rapper italiano

da no14, n. 14
23 6451

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“La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata. – mi spiegò mia madre poco prima di andarsene. – Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te.”

Mi ricorderò di te – le promisi. [...] Poi mi prese una mano e con gli occhi mi disse quanto mi amava, finché il suo sguardo non divenne nebbia e la vita uscì da lei senza amore.
Eva Luna

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“Il genio […] è poco più che la facoltà di percepire in un modo inconsueto.”

William James (1842–1910) psicologo e filosofo statunitense

Principi di psicologia

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“Perché non vi siano né l'oppressione del popolo né le inutili guerre, e perché nessuno s'indigni più contro coloro che sembrano essere i colpevoli di tutto ciò, occorrerebbe in realtà ben poco, e precisamente e unicamente che gli uomini capiscano come stanno veramente le cose, e le chiamino con il loro nome; e sappiano che un esercito è uno strumento d'omicidio e che il costruire e comandare un esercito – ovverosia ciò di cui si occupano con tanta disinvoltura i re, gli imperatori, i presidenti – è soltanto una preparazione all'omicidio.
Basterebbe che ogni re, imperatore, o presidente comprendesse che i suoi doveri di comandante in capo delle forze armate non sono affatto un incarico onorevole e importante, come gli fan credere i suoi adulatori, bensì un malvagio e vergognoso prepararsi all'omicidio; e che ogni privato cittadino comprendesse che il pagamento delle tasse, con le quali si arruolano e si armano i soldati, e a maggior ragione il prestar servizio militare, non sono affatto azioni senza importanza, bensì azioni malvagie e vergognose, e costituiscono non soltanto una connivenza ma una vera e propria complicità ad un omicidio – e subito si vanificherebbe da sé tutto quel potere degli imperatori, dei presidenti e dei re che tanto ci indigna, e per il quale adesso si continua ad assassinarli.
Per cui non occorre assassinare gli Alessandri, i Carnot, gli Umberti e gli altri, ma occorre spiegar loro che sono essi stessi degli assassini, e occorre soprattutto non permettere loro di assassinare altra gente, rifiutare di assassinare su loro comando.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo
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“Chi non riesce a donare un po' di se stesso, dona sempre troppo poco.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Udienze, Si è fatto uomo, 9 gennaio 2013

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“La filosofia, se così vuol chiamarsi, che s'incarna in Wuthering Heights che tutto il creato, animato o inanimato, fisico e psichico, è espressione di certi vivi principi spirituali: da un lato quel che può definirsi il principio della tempesta – l'aspro, lo spietato, il selvaggio, il dinamico – dall'altro il principio della calma – il dolce, il demente, il passivo, il mansueto. I due principi sono in contrasto, e insieme compongono un'armonia. Così osserva David Cecil (Early Victorian Novelists, Londra 1934). […] Ai personaggi della Brontë è applicabile l'ordinaria antitesi tra bene e male. Essi non cercano di por freno alle loro passioni devastatrici, non si pentono dei loro atti di distruzione; ma siccome quegli atti e quelle passioni non sgorgano da impulsi di natura distruttiva, bensì da impulsi che son distruttivi solo perché stornati dal loro corso naturale, essi non sono " cattivi ". […] Sicché il conflitto a cui assistiamo nel suo libro non è quello consueto dei romanzi vittoriani, tra bene e male; è piuttosto un contrasto tra simile e dissimile. [.. ] In verità il sesso ha poco a che fare coi personaggi della Brontë: l'amore di Catherine è esente da sensualità come la forza che attrae la marea alla luna, il ferro alla calamita, e non ha più tenerezza che fosse odio. […] Da un lato Wuthering Heights, la terra della tempesta, su nell'arida brughiera, nuda all'assalto degli elementi, naturale dimora della famiglia Earnshaw, indomiti figli della tempesta. Dall'altro, protetta dalla frondosa valle sottostante, Thrushcross Grange, l'appropriata dimora dei figli della calma, i gentili, passivi, timidi Linton. […] È la distruzione (a opera di Heathcliff) e la restaurazione di quest'armonia che, secondo l'analisi del Cecil forma il tema del racconto. Che è molto complesso: c'è infatti una seconda generazione in cui la netta distinzione tra i figli della tempesta e i figli della calma s'è smussata; essi partecipano d'entrambe le nature. […] Tale lo schema del romanzo, logico come il profilo d'una fuga musicale, per adoperare la felice similitudine del Cecil: schema da poema epico e da tragedia più che da romanzo. Forse Chesterton ha toccato la nota giusta quando ha detto (in The Victorian Age in Literature): «Wuthering Heights avrebbe potuto essere scritto da un'aquila». Sta sospeso così tra cielo e terra, più vicino al cielo che alla terra: romanzo meteorico.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: La letteratura inglese: Dai romantici al Novecento, p. 144-46

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“In pieno rock'n'roll e scusami se è poco…”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da In pieno rock'n'roll, n. 11
Fuori come va?

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“Le persone di poco carattere conoscono solo due comportamenti: o disprezzo o servilismo.”

Erica Jong (1942) scrittrice, saggista e poetessa statunitense

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