Frasi su stanza
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“Una delle più penose condizioni per i gelosi (e gelosi sono tutti nella nostra vita di società) è trovarsi costretti a quelle relazioni mondane che mettono in una grande e pericolosa intimità gli uomini e le donne. Bisogna diventar ridicoli oppure permettere l'intimità nei balli, l'intimità tra i medici e le loro clienti, l'intimità con gli artisti, i pittori e specialmente i musicisti. Le persone si occupano insieme della più nobile tra le arti, la musica: perciò è necessaria quella tale intimità, e quell'intimità non ha nulla di biasimevole: soltanto un marito scioccamente geloso può vedervi qualcosa di male. E intanto tutti sanno che proprio a mezzo di occupazioni, e specialmente della musica, avviene la maggior parte degli adultèri nel nostro mondo. Evidentemente li avevo messi nella medesima situazione penosa nella quale mi trovavo io: per un pezzo non mi riuscì di dir nulla. Ero come una bottiglia capovolta dalla quale l'acqua non esce perché è troppo piena. Volevo ingiuriarlo, scacciarlo, ma invece sentivo che dovevo invece mostrarmi amabile e affettuoso con lui. E così feci. Finsi di approvare tutto, per quello stesso strano sentimento che mi obbligava a rivolgermi a lui con tanta maggiore gentilezza quanto più la sua presenza mi era penosa. Gli dissi che mi affidavo al suo gusto e consigliai lo stesso a mia moglie. Egli rimase ancora un poco, quanto bastava per cancellare la sgradevole impressione che aveva prodotto la mia subitanea entrata nella stanza, con quel viso stravolto e quel mio silenzio, e poi se ne andò, figurando di aver finalmente deciso quel che si dovesse suonare. Io ero interamente persuaso che a paragone di ciò che li preoccupava la questione dei pezzi da suonare era per loro senza alcuna importanza.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

cap. XXI, 1968

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“Il sol, che chiaro a tutti gli altri splende, | A me d'oscurità velato appare.”

Angelo di Costanzo (1507–1591) storico e poeta italiano

da Stanze I
Rime amorose

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“Vivevo in una stanza piena di specchi, tutto quello che riuscivo a vedere era me stesso.”

Jimi Hendrix (1942–1970) chitarrista e cantautore statunitense

Origine: Citato in Charles R. Cross, La stanza degli specchi, traduzione e note di Riccardo Vianello, Universale Economica Feltrinelli.

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“Avere l'impressione di restare sempre al punto di partenza e chiudere la porta per lasciare il mondo fuori dalla stanza.”

Noemi (1982) cantautrice, personaggio televisivo, regista di videoclip e sceneggiatrice italiana

da Sono solo parole
RossoNoemi

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“La stanza la stizza l'astuzia
di quando vivevi a Venezia
ed eri zanzara… la pazza
zanzara – che all'alba è un'inezia.”

Toti Scialoja (1914–1998) pittore e poeta italiano

La stanza la stizza l'astuzia

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“L'aver un certo mobile arredato un tempo le stanze di Maria Antonietta può dare un brivido anche a un'anima delicata, oltre che scuotere la grossolana fibra d'un parvenu.”

Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena (1755–1793) regina consorte di Francia e di Navarra e moglie di Luigi XVI

Mario Praz
Citazioni su Maria Antonietta

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“Non penso assolutamente che il fatto di essere il chitarrista di una rock band famosa possa cambiare il modo in cui sono e in cui mi comporto. Sono cosciente della fama che hanno i Red Hot, ma non mi faccio spaventare facilmente. Poi magari finirò per distruggere stanze di alberghi, corrompere giovani ragazze, farmi tutti i tipi di droghe e spaccare chitarre sul palco.”

Josh Klinghoffer (1979) chitarrista, polistrumentista e produttore discografico statunitense

Origine: Citato in Marcello Marabotti, Red Hot Chili Peppers Intervista http://www.onstageweb.com/interviste/red-hot-chili-peppers-intervista/, Onstageweb.com, 6 dicembre 2011

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“XVIII ALLA SUA DONNA                Cara beltà che amore             Lunge m’inspiri o nascondendo il viso,             Fuor se nel sonno il core             Ombra diva mi scuoti,         5  O ne’ campi ove splenda             Più vago il giorno e di natura il riso;             Forse tu l’innocente             Secol beasti che dall’oro ha nome,             Or leve intra la gente       10  Anima voli? o te la sorte avara             Ch’a noi t’asconde, agli avvenir prepara?                Viva mirarti omai             Nulla spene m’avanza;             S’allor non fosse, allor che ignudo e solo       15  Per novo calle a peregrina stanza             Verrà lo spirto mio. Già sul novello             Aprir di mia giornata incerta e bruna,             Te viatrice in questo arido suolo             Io mi pensai. Ma non è cosa in terra       20  Che ti somigli; e s’anco pari alcuna             Ti fosse al volto, agli atti, alla favella,             Saria, così conforme, assai men bella.                Fra cotanto dolore             Quanto all’umana età propose il fato,       25  Se vera e quale il mio pensier ti pinge,             Alcun t’amasse in terra, a lui pur fora             Questo viver beato:             E ben chiaro vegg’io siccome ancora             Seguir loda e virtù qual ne’ prim’anni       30  L’amor tuo mi farebbe. Or non aggiunse             Il ciel nullo conforto ai nostri affanni;             E teco la mortal vita saria             Simile a quella che nel cielo india.                Per le valli, ove suona       35  Del faticoso agricoltore il canto,             Ed io seggo e mi lagno             Del giovanile error che m’abbandona;             E per li poggi, ov’io rimembro e piagno             I perduti desiri, e la perduta       40  Speme de’ giorni miei; di te pensando,             A palpitar mi sveglio. E potess’io,             Nel secol tetro e in questo aer nefando,             L’alta specie serbar; che dell’imago,             Poi che del ver m’è tolto, assai m’appago.       45     Se dell’eterne idee             L’una sei tu, cui di sensibil forma             Sdegni l’eterno senno esser vestita,             E fra caduche spoglie             Provar gli affanni di funerea vita;       50  O s’altra terra ne’ superni giri             Fra’ mondi innumerabili t’accoglie,             E più vaga del Sol prossima stella             T’irraggia, e più benigno etere spiri;             Di qua dove son gli anni infausti e brevi,       55  Questo d’ignoto amante inno ricevi.”

Canti: Poems / A Bilingual Edition

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“Susie – ci vuole poco a dire quanto si è soli – chiunque può farlo, ma portare la solitudine accanto al cuore per settimane, quando dormi, e quando sei sveglia, con sempre qualcosa che ti manca, questo, non tutti riescono a dirlo, e mi sconcerta. Ne dipingerei un ritratto che indurrebbe alle lacrime, se avessi la tela per farlo, e la scena sarebbe la solitudine, e le figure – solitudine – e le luci e le ombre, ciascuna una solitudine. Potrei riempire una stanza con paesaggi così solitari, la gente si fermerebbe là a piangere; poi andrebbe di fretta a casa, per ritrovare una persona amata.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

a Susan Gilbert, novembre-dicembre 1854, 176
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Variante: Susie – ci vuole poco a dire quanto si è soli – chiunque può farlo, ma portare la solitudine accanto al cuore per settimane, quando dormi, e quando sei sveglia, con sempre qualcosa che ti manca, questo, non tutti riescono a dirlo, e mi sconcerta. Ne dipingerei un ritratto che indurrebbe alle lacrime, se avessi la tela per farlo, e la scena sarebbe la solitudine, e le figure – solitudine – e le luci e le ombre, ciascuna una solitudine. Potrei riempire una stanza con paesaggi così solitari, la gente si fermerebbe là a piangere; poi andrebbe di fretta a casa, per ritrovare una persona amata. (a Susan Gilbert, novembre-dicembre 1854, 176

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“Se la preghiera è un fatto così spirituale, perché ti inginocchi nella stessa stanza dove ti siedi a cacare?”

Stephen King (1947) scrittore e sceneggiatore statunitense

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“Talvolta non si conosce qualcosa che si vuole nel buio ma si sa che non si potrà trovare; allora viviamo la nostra vita come in una stanza sbarrata dove si ha paura.”

Robert Musil (1880–1942) scrittore e drammaturgo austriaco

Origine: La tentazione della silenziosa Veronika, p. 261

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“E questa è la stanza in cui il futuro si riversa nel passato, attreverso il batter d'occhi dell'adesso.”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Origine: Serie del Mondo Disco, 11. Il tristo mietitore (1991), p. 8

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“Dispersi per il vasto deserto delle acque
Noi mortali viviamo a milioni in solitudine.”

Matthew Arnold (1822–1888) poeta e critico letterario britannico

(da To Marguerite, in Returning a Volume of the Letters of Ortis (1852), stanza 1)
Dotting the shoreless watery wild, | We mortal millions live alone.

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“Ahi Pistoia, Pistoia, ché non stanzi | d'incenerarti sì che più non duri, | poi che 'n mal fare il seme tuo avanzi?”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

XXV, 10-12

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“Un'opera d'arte si spegne, impallidisce nelle stanze dove ha un prezzo, ma non un valore.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

Origine: Le api di vetro, p. 61

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“Meno possiede la gente e più sono piene le stanze.”

Kurt Tucholský (1890–1935) scrittore, poeta e giornalista tedesco

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“La stanza sembrava uscita da un verbale di polizia, quasi la fotografia del luogo del delitto.”

Kurt Tucholský (1890–1935) scrittore, poeta e giornalista tedesco

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