Frasi sugli uomini
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“Per essere uno scrittore istintivamente fai ciò che nutre te e le parole, che ti protegge contro la morte in vita. Per ognuno è una cosa diversa. E per ognuno è una cosa che cambia. Per me una volta significava bere tantissimo, bere fino a uscire pazzo. Mi affilava le parole, le portava fuori. E avevo bisogno di pericolo. Avevo bisogno di mettermi in situazioni pericolose. Con gli uomini. Con le donne. Con le automobili. Con il gioco. Con la fame. Con qualsiasi cosa. Nutriva le parole. Per decenni è stato così. Ora è cambiato. Ora ho bisogno di qualcosa di più sottile, di più invisibile. È una sensazione nell'aria. Parole dette, parole sentite. Cose viste. Qualche bicchiere mi serve sempre. Ma ora cerco le sfumature e le ombre. Le parole mi vengono da cose di cui sono quasi inconsapevole. Va bene. Ora scrivo porcherie di genere diverso. Qualcuno se n'è accorto.
"Hai sfondato il muro," è ciò che mi dicono quasi sempre.
Capisco perfettamente quello che sentono. Lo avverto anch'io. Le parole sono diventate più semplici ma allo stesso tempo più calde, più scure. Mi alimento a nuove fonti. La vicinanza con la morte rinvigorisce. Ho tutti i vantaggi. Riesco a vedere e sentire cose che ai giovani sono nascoste. Sono passato dall'energia della gioventù a quella della vecchiaia.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

23/6/92, 12:34 AM; 2000, pp. 100-101
Il capitano è fuori a pranzo

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“Così mi disse una volta il diavolo: "Anche Dio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

II, Dei compassionevoli)

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“L'uomo non vive soltanto la sua vita personale come individuo, ma – cosciente o incosciente – anche quella della sua epoca e dei suoi contemporanei, e qualora dovesse considerare dati in modo assoluto e ovvio i fondamenti generali e obiettivi della sua esistenza ed essere altrettanto lontano dall'idea di volerli criticare quanto lo era in realtà il buon Castorp, è pur sempre possibile che senta vagamente compromesso dai loro difetti il proprio benessere morale. Il singolo può avere di mira parecchi fini, mete, speranze, previsioni, donde attinge l'impulso ad elevate fatiche e attività; se il suo ambiente impersonale, se l'epoca stessa, nonostante l'operosità interiore, è in fondo priva di speranze e prospettive, se furtivamente gli si rivela disperata, vana, disorientata e al quesito formulato, coscientemente o no, ma pur sempre formulato, di un ultimo significato, ultrapersonale, assoluto, di ogni fatica e attività, oppone un vacuo silenzio, ecco che proprio nel caso di uomini dabbene sarà quasi inevitabile un'azione paralizzante di questo stato di cose, la quale, passando attraverso il senso morale psichico, finisce con l'estendersi addirittura alla parte fisica e organica dell'individuo. Per aver voglia di svolgere un'attività notevole che sorpassi la misura di ciò che è soltanto imposto, senza che l'epoca sappia dare una risposta sufficiente alla domanda "a qual fine?", occorre o una solitudine e intimità morale che si trova di rado ed è di natura eroica o una ben robusta vitalità.”

La montagna incantata

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“Quanto più s'allarga la nostra conoscenza dei buoni libri, tanto più si restringe il cerchio degli uomini la cui compagnia è gradita.”

Ludwig Feuerbach (1804–1872) filosofo tedesco

Origine: Citato in Le frasi celebri, Tex, n. 104, p. 2, ottobre 1972.

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“Ricordo sempre il Che come una delle persone più straordinarie, uno degli uomini più nobili e disinteressati che io abbia mai conosciuto.”

Fidel Castro (1926–2016) rivoluzionario e politico cubano

Origine: Autobiografia a due voci, p. 556

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“Mi piace il lavoro, mi affascina. Potrei stare per ore seduto ad osservarlo…”

Jerome Klapka Jerome (1859–1927) scrittore e giornalista britannico

da Tre uomini in barca (per tacere del cane)

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“Tutti gli uomini devono percorrere la strada che porta al loro giorno dell'indipendenza”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

The River

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“Tutti gli uomini si nutrono, ma pochi sanno distinguere i sapori.”

Confucio (-551–-479 a.C.) filosofo cinese

da Il giusto mezzo, 4

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“Il Maestro disse: Non è grave se gli uomini non ti conoscono, è grave se tu non li conosci.”

Confucio (-551–-479 a.C.) filosofo cinese

I, 16, traduzione di R. Pilone

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“Alcuni uomini, con inganno maligno, sogliono portare ovunque il Nome, pur compiendo azioni indegne di Dio: costoro li dovete scansare come bestie feroci.”

Ignazio di Antiochia (35–108) vescovo cattolico e teologo romano

Origine: Da Lettera agli Efesini, in Testi Mariani del primo millennio, a cura di G. Gharib, M. Toniolo, L. Gambero, G. Di Nola, Città Nuova, 2001.

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“Solo gli uomini sono davvero capaci di rinunciare a tutto ciò che posseggono.”

Yukio Mishima (1925–1970) scrittore, drammaturgo e saggista giapponese

L'amore dell'abate di Shiga

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“Nella fervida speranza che possiate risorgere come uomini e come guerrieri.”

Yukio Mishima (1925–1970) scrittore, drammaturgo e saggista giapponese

nell'atto di uccidersi, il 25 novembre 1970; citato in Lydia Origlia, Nota a La voce degli spiriti eroici, 1998, p. 91

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“Sono molto contenta quando gli uomini che rispetto si sposano con delle donne in gamba. L'attrazione che un uomo prova nei confronti dell'intelligenza è uno dei migliori parametri per valutarne il carattere.”

Annalina Aldurren a Kahlan Amnell
I do love it when men I respect marry smart women. Nothing marks a man's character better than his attraction to intelligence.
L'anima del fuoco

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“Se non riesci ad amare gli uomini prova con i cani.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da Carlo Zannetti e "La giravolta di Loris", romanzo sociale padovano http://www.lavocedivenezia.it/carlo-zannetti-giravolta-loris-romanzo-padova/, La voce di Venezia.it, 4 dicembre 2016.

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“Tu conoscerai che gli uomini, quando sono sventurati, subiscono le sventure che si sono scelte.”

Pitagora (-585–-495 a.C.) matematico, legislatore, filosofo, astronomo, scienziato e politico greco

12, p. 311
Citato in Giamblico, Summa pitagorica

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“Quando la vita si distrae cadono gli uomini.”

Francesco Gabbani (1982) cantante italiano

da Occidentali's Karma, n. 3
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“Ho amato quella lingua per la sua flessibilità di corpo allenato, la ricchezza del vocabolario nel quale a ogni parola si afferma il contatto diretto e vario delle realtà, l'ho amata perché quasi tutto quel che gli uomini han detto di meglio è stato detto in greco.”

L'imperatore Adriano
Memorie di Adriano
Variante: Ho amato quella lingua per la sua flessibilità di corpo allenato, la ricchezza del vocabolario nel quale a ogni parola si afferma il contatto diretto e vario della realtà, l’ho amata perché quasi tutto quel che gli uomini han detto di meglio è stato detto in greco.

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“Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

libro Odio gli indifferenti
Variante: Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare

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“Sognava rocce alte, spazi aperti e cielo sopra la testa. Senza, era triste.”

Mauro Corona (1950) scrittore, alpinista e scultore italiano

libro Gli occhi del bosco Storie di animali e uomini

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“Il cielo stellato è piatto, senza vita né profondità. Non è più ordine, vibrazione, la nota unica che sottende il concerto universale. Forse il cielo è morto. Ma se è morto, non l'ha ucciso la guerra. Lo uccide questa società edonistica che - per bruciare la vita nel consumo del presente - occulta i conflitti, li contrabbanda come evento pulito.
Un sistema che cancella meticolosamente i segni della morte non può sopportare ciò che dura e rammenta l'eterno, universo incluso. Così, privati dell'orizzonte, ci ritroviamo a cercare le nostre luci primordiali senza più avere l'alfabeto per leggerle, a cercare stelle di plastica e soli da supermercato, frugando alla rinfusa sotto le voci superstizione, creme abbronzanti, oroscopo, estasi mistica, canzonette, esoterismo. A viaggiare nel delirio cosmico, tra svastiche e soli alpini, guru, orge equinoziali e ossessioni suicide di gruppo.

La regolarità degli astri, che ha orientato gli uomini per millenni, non mi rassicura più. Il cielo è diventato patrimonio di pochi. Ai berberi e ai tuareg le stelle sono ancora essenziali per navigare nel grande mare di sabbia chiamato Sahara. In un libro sull'Afghanistan di Niccolò Rinaldi, un piccolo profugo di guerra così racconta la fuga della sua gente verso il Pakistan attraverso il Passo Kyber: "Quando la luna e le stelle scomparvero dietro le montagne ci dicemmo: chissà magari non torneranno. Invece la notte successiva rieccole di nuovo sopra la nostra testa; eppure eravamo in un posto diverso e lontano. Allora non abbiamo più avuto paura di scappare.”

Paolo Rumiz (1947) giornalista e scrittore italiano
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“Un funerale tra gli uomini è forse una festa di nozze tra gli angeli.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

da Le parole dell'amore, a cura di Isabella Farinelli, Paoline

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“Agli uomini per i quali la parola «democrazia» è sinonimo di rivoluzione, anarchia, distruzioni, stragi, ho tentato di dimostrare che la democrazia poteva governare la società rispettando le fortune, riconoscendo i diritti, risparmiando la libertà, onorando la fede; che se il governo democratico sviluppava meno di altri talune belle facoltà dell'animo umano (rispetto al governo aristocratico), recava tuttavia benefici grandi; e che, forse, la volontà di Dio era di diffondere una felicità parimenti mediana per tutti, e non di rendere alcuni estremamente felici e pochi soltanto quasi perfetti. Ho inteso anche ricordare loro che, quale che fosse l'opinione di ognuno a tal riguardo, non era più tempo di deliberare, poiché la società si veniva sviluppando in una certa direzione e li trascinava con sé, tutti, verso l'uguaglianza di condizioni, sì che non restava da far altro che scegliere tra mali inevitabili. Il nostro problema, oggi, non è affatto di sapere se si può instaurare un regime democratico o un regime aristocratico, ma di scegliere tra una società democratica che progredisca senza grandezza ma con ordine e moralità, e una democrazia disordinata e depravata, in preda a furori frenetici o sottoposta a un giogo più greve di tutti quelli che hanno oppresso gli uomini dalla caduta dell'impero romano fino a oggi.”

Alexis De Tocqueville (1805–1859) filosofo, politico e storico francese

da una lettera del 1835; citato in Zagrebelsky 2008, p. 142

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“Inevitabilmente tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Aforismi e pensieri

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