Frasi su fresca

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema fresca, vita, aria, essere.

Frasi su fresca

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“Respiri piano per non far rumore | ti addormenti di sera e ti risvegli col sole | sei chiara come un'alba | sei fresca come l'aria.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Albachiara, n. 6
Non siamo mica gli americani

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“Com'è fresco il soffio del vento!
La pace è ogni passo.
E fa gioioso il sentiero senza fine.”

Thich Nhat Hanh (1926) insegnante, poeta, monaco (monaco buddista), scrittore, pacifista

Origine: Da La pace è ogni passo, Ubaldini, Roma, 1991.

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“Andiamo via adesso, a comprare un metro di paradiso, a prendere un secchio per buttarci acqua fresca sul viso.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

Andiamo a casa
La vita è adesso

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“Fresche le mie parole ne la sera | ti sien come il fruscìo che fan le foglie | del gelso ne la man di chi le coglie.”

Gabriele d'Annunzio (1863–1938) scrittore, poeta e drammaturgo italiano

vv. 1-3

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“[…] pialla male sul legno stagionato, chi è avvezzo a quello fresco.”

August Strindberg (1849–1912) scrittore e drammaturgo svedese

Origine: Gli isolani di Hemsö, p. 109

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“Ancora non esiste una lana che scaldi fresca, | l'unica a riuscirci per ora è la vodka.”

Dargen D'Amico (1980) rapper e cantautore italiano

da Malpensandoti, n. 4
D' Parte Prima

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“Fresca come l'aria quando è presto così resto più su, ora che ti so, guardami come mi guardi quando ti guardo, stiamo per andare via!”

Dj Gruff (1968) disc jockey, beatmaker e rapper italiano

da Ti Canto
Sandro O.B.

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“Il castello di Nocera è posto in una terra assai fertile e dall'aria salubre: infatti, il suolo di essa produce un ottimo vino bianco e rosso, grano, segale e altri ottimi frutti in grande abbondanza. C'è una bella pianura con intorno alti monti e sorgenti abbondanti ed amene, e gli abitanti di questa valle amena seminano quattro volte all'anno; i campi producono svariati raccolti, dalle viti stese sopra gli olmi si ricava il vino in abbondanza e così l'olio dagli olivi. Le montagne sono coperte d'alberi, soprattutto enormi castagni, su cui crescono le castagne più grandi che io abbia mai visto. Dalla base dei monti dal lato verso la città di Amalfi, fino alla strada che dal castello va a Salerno, vi è una piantagione di noci o noccioli della lunghezza di 3-4 miglia e della larghezza di un miglio, e questi alberi di noci danno ogni anno tanta copia di frutti che basterebbero a molte regioni, se le raccogliessero: ma se ne nutrono i maiali, le cui carni, sia salate che fresche, si mantengono a lungo e sono ottime e saporite e non ho mai visto capponi più grandi e grassi e a buon mercato di quelli che si trovano in questa piana. Perciò i Curiali, finché furono sicuri, vi soggiornarono più volentieri che in qualsiasi altra parte del Regno di Sicilia. Dall'altro lato, verso il castello di Torre, sorge quel fertilissimo monte che chiamano volgarmente Somma, estremamente fruttifero, assai alto e dalla circonferenza assai ampia. Dista otto miglia dal castello di Nocera alla quale somiglia per ubertosità… Vi si producono ottimi vini greci, di almeno tre qualità, grande, mediocre e minore, che vengono portati nei vari luoghi e paesi. Ho sentito ripetere che i loro dazi ammontano ogni anno a più di 200 fiorini. Ogni anno, al tempo della vendemmia, si possono vedere oltre centomila recipienti costruiti dagli abitanti di questa zona con legno dei castagni di quei monti: ognuno di essi ha la capacità di otto barili secondo la misura romana; vi sono inoltre infiniti altri recipienti detti caratelli, che contengono di solito ognuno quattro barili. Il mosto raccolto dalle vigne di questo monte viene riposto in tali recipienti, e poi trasportato nei luoghi di mare, a Napoli, e nei vari paesi del mondo dai mercanti, attraverso il mare che dista dal monte tre miglia italiche. In molte località esso vien venduto come malvasia o altro vino di pregio.”

Teodorico di Nieheim (1340–1418) storico tedesco

libro I, cap. XXXVIII
De schismate libri III

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“Noi non ci accontentiamo di vedere la bellezza, anche se il Cielo sa che gran dono sia questo. Noi vogliamo qualcos'altro, che è difficile descrivere a parole: vogliamo sentirci uniti alla bellezza che vediamo, trapassarla, riceverla dentro di noi, immergerci in essa, diventarne parte. Ecco perché abbiamo popolato l'aria, la terra e l'acqua di dei e dee, ninfe ed elfi che, dato che a noi non è possibile, possano almeno loro, queste proiezioni di noi stessi, godere ritrovando in se stessi quella bellezza, quella grazia, e quel potere di cui la Natura è immagine. Ecco perché i poeti ci narrano tante meravigliose menzogne. Essi parlano come se il Vento dell'Occidente potesse davvero soffiare dentro un'anima umana: ma non è vero. Ci dicono che "la Bellezza nata da un sussurro" passerà in un volto umano: ma non lo farà. Non per ora. E se prendiamo sul serio l'immagine della Scrittura, se crediamo che Dio un giorno ci darà davvero la Stella del Mattino e ci farà indossare lo splendore del sole, allora possiamo credere che gli antichi miti, come la poesia moderna, pur così falsi nel loro significato storico, siano tanto vicini alla verità quanto la profezia. In questo momento noi ci troviamo all'esterno del mondo, dalla parte sbagliata della porta. Possiamo percepire la freschezza e la purezza del mattino, senza però che queste ci possano rendere freschi puri come loro. Non possiamo penetrare lo splendore che vediamo. Ma tutte le foglie del Nuovo Testamento sussurrano frusciando che non sarà sempre così. Un giorno, a Dio piacendo, riusciremo ad entrare. Quando le anime umane saranno diventate così perfette nella loro obbedienza volontaria da uguagliare le creature inanimate nella loro obbedienza senza vita, allora potranno riscoprirsi della medesima gloria della natura, anzi, di quella Gloria ben più grande di cui la natura non è che un primo abbozzo. La Natura è mortale: noi le sopravviveremo. Quando tutti i soli e tutte le nebulose saranno tramontati, ognuno di voi sarà ancora vivo. La Natura non è che un'immagine, un simbolo, ma è il simbolo che la Scrittura mi invita ad usare. Siamo invitati ad entrare attraverso la Natura, oltrepassandola, fino a raggiungere quello splendore che essa è in grado di riflettere solo in parte. E una volta dentro, oltrepassata la Natura, potremo mangiare dell'albero della vita.”

Clive Staples Lewis (1898–1963) scrittore e filologo britannico

Origine: Citato in Gulisano, p. 182.

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“L'amante è come il pesce: pessimo se non è fresco.”

178
Quasi piscis, itidemst amator lenae: nequam est, nisi recens.
Asinaria

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“C'è in me quello che si trova in molti uomini del mondo, amori, spari, qualche frase piena di spine, nessuna voglia di parlarne. Siamo dozzina noialtri uomini. Speciale è solo vivere, guardarsi di sera il palmo di mano e sapere che domani torna fresco di nuovo, che il sarto della notte cuce pelle, rammenda calli, rabbercia gli strappi e sgonfia la fatica.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Tre cavalli
Tre Cavalli
Variante: C'è in me quello che si trova in molti uomini del mondo, amori, spari, qualche frase piena di spine, nessuna voglia di parlarne. Siamo dozzina noi altri uomini. Speciale è solo vivere, guardarsi di sera il palmo di mano e sapere che domani torna fresco di nuovo, che il sarto della notte cuce pelle, rammenda calli, rabbercia gli strappi e sgonfia la fatica.

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“La regina non è riuscita a trovare uova fresche. Non sarebbe possibile avere in qualche modo una dozzina di uova?”

Vittorio Emanuele III di Savoia (1869–1947) re d'Italia dal 1900 al 1946

Al diplomatico statunitense Robert Daniel Murphy che, a Brindisi nel settembre 1943, gli chiedeva se potesse fare qualcosa per aiutarlo
Citazioni di Vittorio Emanuele III
Origine: Citato in Robert Katz, La fine dei Savoia (The Fall of the House of Savoy), traduzione di Maria Vittoria Martinelli, Editori Riuniti, Roma, 1975, p. 444.

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“Spero che tu sia uscito, sorridendo coma un bimbo, nel fresco residuo di un sogno.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

Ode a L.A.
Tempesta Elettrica

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“In Italia! In Italia, ma non quest'anno. È troppo presto; non ho le cognizioni necessarie, mi manca ancora molto. Parigi sarà la mia scuola, Roma la mia università. Giacché essa è una vera Universitas e quando la si è veduta, si è veduto tutto. Perciò non ho fretta d'entrarvi.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

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Origine: Citato in Marino Freschi, Goethe: l'insidia della modernità, p. 45.

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“Questo fatto mostruoso [L'assassinio di Johann Joachim Winckelmann] fece immensa impressione, si levò un lamento e un compianto generale, e la sua morte prematura acuì l'interesse che si aveva per il valore della sua vita.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

Varie
Origine: Citato in Marino Freschi, Goethe: l'insidia della modernità, p. 23.

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“La morte è la notte fresca; la vita, il giorno tormentoso.”

Heinrich Heine (1797–1856) poeta tedesco

Origine: Citato in Jorge Luis Borges, La metafora, in Storia dell'eternità, traduzione di Livio Rocchi Wilcock.

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