Frasi sul dubbio
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“Le grandi domande esistenziali non mi interessano. Chi siamo e dove andiamo sono cose su cui non mi sono mai soffermato. Quelle bischerate là servono solo ad alimentare l'angoscia.”

Mario Monicelli (1915–2010) regista italiano

Origine: Dall'intervista di Simonetta Robiony, Monicelli tutto lavoro, La Stampa, 18 marzo 1994, p. 23.

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“Invidio i professori universitari: sono pagati per fare domande a gente che non sa niente e che fa di tutto pur di dire qualcosa, mentre io interrogo persone che sanno tutto e fanno il possibile per non dire neanche una parola.”

Piercamillo Davigo (1950) magistrato italiano

Origine: Da una dichiarazione durante un incontro presso il "Centro Balducci" di Zugliano (UD), 20 maggio 2011. Video http://www.youtube.com/watch?v=GHa68PiARbI&feature=relmfu disponibile su Youtube.com.

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“Qui c'è qualcosa che riguarda anche te, | cose di cui mi chiedo il perché.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Mille domande, n. 4
Quorum

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“[«Da uno a cento la moralità di Conte quant'è?»] Penso più del massimo, insomma centodieci e lode perché non si può mettere in dubbio.”

Giorgio Chiellini (1984) calciatore italiano

Origine: Citato in Chiellini a Cassano: «Moralità di Conte è da centodieci e lode» http://video.sky.it/sport/calcio-italiano/chiellini/v141173.vid, Sky Sport, 15 novembre 2012.

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“I capi di governo come Blair e Bush non devono più dire che l'islam è ostaggio di una minoranza di terroristi. L'islam è ostaggio di se stesso. Sarebbe più utile se invece convincessero l'Arabia Saudita del fatto che i regimi repressivi, la pressione demografica e un certo metodo di insegnamento religioso producono estremisti.
In Europa e nei Paesi Bassi la maggioranza autoctona può aiutare la minoranza islamica non sottovalutando la gravità della condizione odierna dell'islam – che Afshin Ellian definisce oscurantismo – ma denunciandola. Ai musulmani sono anche utili le domande e le critiche che dopo l'11 settembre vengono mosse all'islam. Che all'integrazione delle minoranze vengano poste condizioni più severe è uno sviluppo positivo, anche se non tutti lo capiranno. Concedendo spazi in Occidente alla voci di dissidenti si può contribuire a controbilanciare la retorica religiosa unilaterale e paralizzante che milioni di musulmani sono costretti a sentire ogni giorno. Lasciate che i Voltaire di oggi possano adoperarsi per l'illuminismo dell'islam in un ambiente sicuro. Nel nostro mondo questa possibilità non viene concessa spesso. L'islam non ha avuto un illuminismo e le società islamiche si trovano ancora a dover affrontare gli stessi problemi della cristianità prima del processo illuministico. La conoscenza della ragione libererebbe lo spirito dei singoli musulmani dal giogo dell'aldilà, dai continui sensi di colpa, e dalla tentazione del fondamentalismo. Inoltre impareremmo ad assumerci la responsabilità della nostra arretratezza e dei nostri problemi. Per questo non abbandonateci al nostro destino, concedeteci un Voltaire.”

Ayaan Hirsi Ali (1969) politica e scrittrice somala

Non sottomessa

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“Il clericale domanda la libertà per sé in nome del principio liberale, salvo a sopprimerla negli altri, non appena gli sia possibile, in nome del principio clericale.”

Gaetano Salvemini (1873–1957) storico, politico e antifascista italiano

Origine: Da Memorie di un fuoriuscito, a cura di Gaetano Arfè, Feltrinelli, Milano, 1960.

“[Alla domanda: Come si fa a correre per 100 Km? ] Ci vuole sicuramente tanta testa, quella è la prima cosa, non bisogna lasciarsi prendere dalla paura.”

Giorgio Calcaterra (1972) atleta italiano

Origine: Dall'intervista di Elisabetta Mazzeo per ReteSole, Vite da campione, 18 aprile 2013; visibile su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=mQPC6MJNpk0.

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“Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande.”

Naguib Mahfouz (1911–2006) romanziere egiziano

citato in Focus n. 105, p. 168

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“La vita è sacra? E chi l'ha detto? Dio? Ehi, se leggi la storia, ti rendi conto che Dio è una delle principali cause di morte. È successo per migliaia di anni! Hindu, musulmani, ebrei, cristiani; tutti a uccidersi l'un l'altro perché Dio ha detto loro che era una bella pensata. La spada di dio, il sangue dell'agnello, la vendetta è mia; milioni di figli di puttana morti. Milioni di figli di puttana tutti morti perché hanno dato la risposta sbagliata alla domanda di Dio: "Credi in Dio?" "No." BAM! Stecchito. "Credi in Dio?" "Sì." "Credi nel mio Dio?" "No." BAM! Stecchito. "Il mio Dio ha un cazzo più grande del tuo Dio!"”

George Carlin (1937–2008) comico, attore e sceneggiatore statunitense

Life is sacred? Who said so? God? Hey, if you read history, you realize that God is one of the leading causes of death. Has been for thousands of years. Hindus, Muslims, Jews, Christians all taking turns killing each other 'cuz God told them it was a good idea. The sword of God, the blood of the land, vengeance is mine. Millions of dead motherfuckers. Millions of dead motherfuckers all because they gave the wrong answer to the God question. "You believe in God?" "No." *Pdoom*. Dead. "You believe in God?" "Yes." "You believe in my God?" "No." *Poom*. Dead. "My God has a bigger dick than your God!"
Back in Town
Origine: Trascritto in George Carlin On the Sanctity of Life http://windupwire.com/tag/george-carlin/, windupwire.com.

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“Il rock è come un albero grande, che tutti i suoi frutti ti dà: | per quanti gliene domandi, sempre uno ne troverà. | Ti dà il fiore, il frutto, la foglia: | il rock per te di tutto se spoglia.”

Richard Benson (1955) conduttore televisivo, conduttore radiofonico e chitarrista italiano

da Cocktail micidiale; disponibile su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=MwfiRIXz2Fk

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“Se raccogliessero tutte le frasi che ho detto capirebbero che sono un idiota e la smetterebbero di farmi domande.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

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“La scienza, che cominciò come ricerca della verità, sta divenendo incompatibile con la veridicità, poiché la completa veridicità tende sempre più al completo scetticismo scientifico. Quando la scienza è considerata contemplativamente, non praticamente, ci si accorge che ciò che crediamo lo crediamo per la nostra fede animale, e che alla scienza dobbiamo solo i nostri disinganni. Quando, d'altro canto, la scienza si considera come una tecnica per la trasformazione di noi stessi e di quanto ci sta attorno, vediamo che ci dà un potere del tutto indipendente dalla sua validità metafisica. Ma noi possiamo solo usare questa potenza, cessando di rivolgerci delle domande metafisiche sulla natura della realtà. Eppure queste domande sono la testimonianza dell'atteggiamento di amore verso il mondo. Così, solo in quanto noi rinunciamo al mondo come amanti, possiamo conquistarlo da tecnici. Ma questa divisione dell'anima è fatale a ciò che vi è di meglio nell'uomo. Non appena si comprende l'insuccesso della scienza considerata come metafisica, il potere conferito dalla scienza come tecnica si otterrà solo da qualcosa di analogo alla adorazione di Satana, cioè, dalla rinuncia dell'amore… La sfera dei valori sta al di fuori della scienza, salvo nel tratto in cui la scienza consiste della ricerca del sapere. La scienza, come ricerca del potere, non deve ostacolare la sfera dei valori, e la tecnica scientifica, se vuole arricchire la vita umana, non deve superare i fini a cui dovrebbe servire.”

Bertrand Russell (1872–1970) filosofo, logico e matematico gallese

cap. XVII, 1931
La visione scientifica del mondo

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“Ma vi sono risposte che non avrei la forza di ascoltare e perciò evito di porre le domande.”

Simone de Beauvoir (1908–1986) insegnante, scrittrice, saggista, filosofa e femminista francese

Origine: Da Una donna spezzata.

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“Io, insieme a qualcosa come 5 milioni di persone, abbiamo voluto un assicurazione che ci permettesse di andare in ospedale il giorno che volevamo, all'ora che volevamo e con il medico che volevamo.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

dalla risposta alle domande in una conferenza stampa per le elezioni generali, 4 giugno 1987

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“Se non ho sentito male, lei stava dicendo che Gesù non è mai esistito?" chiese cortesemente lo straniero. "No, non ha sentito male" disse Berlioz. Ah, com'è interessante!, e, scusate se sono importuno, voi oltretutto non credete neppure in Dio? – fece gli occhi impauriti e aggiunse – giuro che non lo dirò a nessuno". "Sì, noi non crediamo in Dio, siamo atei – rispose Berlioz sorridendo della paura del turista straniero – ma se ne può parlare con assoluta libertà". A questo punto il forestiero si alzò e strinse la mano all'allibito direttore dicendo: "Permetta che la ringrazi di tutto cuore dell'informazione che per me, viaggiatore, è eccezionalmente interessante! – e lo straniero volse lo sguardo impaurito alle case attorno, quasi temesse di vedere un ateo ad ogni finestra – ma ecco il problema che mi turba: se Dio non esiste, allora, mi domando, cosa dirige la vita umana e in generale tutto l'ordine della terra?" "L'uomo stesso li dirige" si affrettò a rispondere Bezdomnyj irritato. "Chiedo scusa – replicò dolcemente lo sconosciuto – ma per dirigere bisogna per questo avere un piano preciso per un periodo di tempo almeno rispettabile. E come può dirigere l'uomo, se non soltanto gli manca la possibilità di fare un piano anche per un periodo di, poniamo mille anni, ma non può disporre neppure del proprio domani? Immagini che lei, ad esempio, cominci a dirigere, a disporre di sé e degli altri, insomma a prenderci gusto, quando improvvisamente le capita… eh… eh… un sarcoma al polmone – e lo straniero socchiuse gli occhi come un gatto – ed ecco che tutto il suo dirigere è finito! Nessun destino, a parte il suo, le interessa più. I parenti cominciano a mentirle mentre lei si precipita prima dagli specialisti, poi dai ciarlatani, se non addirittura dalle chiromanti. E alla fine, colui che s'immaginava di dirigere qualcosa si trova a giacere in una cassa di legno, e gli altri lo cremano in un forno. E capita anche di peggio! Uno ha appena deciso di andare in villeggiatura, un progetto da nulla, sembrerebbe, ma non può attuare nemmeno quello perché tutt'un tratto scivola e finisce sotto un tram!" disse lo sconosciuto strizzando l'occhio a Berlioz, che effettivamente aveva deciso di andare in villeggiatura.”

Michail Bulgakov (1891–1940) scrittore e drammaturgo russo
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“[Alla domanda da dove venisse:] Sono cittadino del mondo intero.”

Diogene di Sinope (-404–-322 a.C.) filosofo greco antico

citato in Diogene Laerzio, Vita di Diogene il cinico

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“Il talento vero è possedere le risposte quando ancora non esistono le domande.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

Questa Storia

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“Non bisogna dunque porre ad un qualsiasi scienziato ogni possibile domanda, né uno scienziato dovrà rispondere a ogni domanda su qualsiasi argomento.”

Aristotele (-384–-321 a.C.) filosofo e scienziato greco antico

Origine: Da Analitici Secondi.

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“[Alla domanda «cosa pensi dei Megadeth?»] Non dico niente riguardo ai Megadeth; dico solo che ci hanno copiato un po' il genere… Dave… Dave… vatti a ricoverare… e non solo per la droga e la birra…”

James Hetfield (1963) cantante e chitarrista statunitense

citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie: intervista quando e dove?.
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“Fino a pochi anni fa, il bar era luogo di sedentari, la cui unica attività fisica era il sollevamento di bicchieri, boccette o mazzi di carte. Ma soprattutto negli ultimi anni, è diventato il centro di smistamento di tutta una serie di attività sportive contrassegnate dall'abbigliamento specializzato e da un'assoluta dedizione. Ecco alcuni dei più comuni atleti da bar.

I maratoneti

Gruppo di signori con pantaloncini di raso e canottiere traforate da cui erompono savane di peli. Sotto pance da gestanti nascondono marsupi pieni di misteriose pasticche rinvigorenti e bibite energomiche. Si involano in branchi verso i tornanti collinari e tornano sudatissimi, dicendo di aver percorso decine di chilometri. Alcuni si controllano il battito cardiaco, altri segnano i tempi sulla tabella di allenamento. Proprio quando credono di aver convinto tutti delle loro imprese sportive entra un amico con un borsello e dice: ""Ehi ragazzi, chi di voi ha dimenticato questo al ristorante, un'ora fa?"".

Il maratoneta solitario

Uomo magrissimo, di età indefinibile, sempre bagnato anche in estate, che corre con un'espressione di grande sofferenza sul volto, si tocca la gamba, si massaggia il fegato, tossisce e sputa ma continua a correre, nello smog cittadino e tra i clacson delle auto, alle due del pomeriggio in agosto e sotto la neve in gennaio, sempre con quel look da Calvario e un paio di occhiali gialli che forse nascondono lacrime. La domanda è: quale peccato deve scontare il maratoneta solitario?”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
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“[Alla domanda di Gianni Agnelli nell'intervallo di una partita: «Ma come Michel? Un atleta come lei fuma nell'intervallo?»] Avvocato, l'importante è che non fumi Bonini, è lui quello che deve correre. Io sono Platini.”

Michel Platini (1955) calciatore francese

Origine: Citato in Fabio Caressa, Gli angeli non vanno mai in fuorigioco, Edizioni Mondadori, 2012, pp. 102-103 http://books.google.it/books?id=z_TYDXuywscC&pg=PT102&dq=platini+bonini+fuma&hl=es&sa=X&ei=2UmYUPjyM4qV0QHxpYDoDA&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false, ISBN 8852025537.

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“La durata della vita è al primo posto tra le domande a proposito degli avvenimenti dopo la nascita.”

Claudio Tolomeo (100–170) astrologo, astronomo e geografo greco

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“Ricordo che un grande attore un giorno mi domandò: «Ora che siamo arrivati, Charlie, che cosa abbiamo ottenuto?». «Arrivati dove?» risposi.”

Charlie Chaplin (1889–1977) attore, regista, sceneggiatore, compositore e produttore britannico

Origine: La mia autobiografia, p. 214

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“La pornografia provoca pensieri sessuali. Nessuno si pone queste quattro domande: "Si?", "E?", "Con?", "Ciò?". Quando il sesso è diventato una cosa sgradevole? Mi sono perso un'assemblea? "Bill, c'è stata un'importante votazione, scopare è vietato. Tu dormivi…"”

Bill Hicks (1961–1994) comico statunitense

Posso ancora votare?
Pornography causes sexual thoughts. No one asks this four questions: “Yes?”, “And?”, “So?”, “What?”. When did sex become a bad thing? Did I miss a meeting? "Bill, we had a big vote: fucking is out, you were asleep..." Can I still vote?
Relentless

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“[…] il vero problema dell'attuale stato della nostra civiltà è che abbiamo smesso di farci delle domande.”

Zygmunt Bauman (1925–2017) sociologo e filosofo polacco

introduzione; p. 8
Dentro la globalizzazione

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“Travaglio è il capolavoro di Santoro, televisivamente inventato da lui come Sgarbi fu inventato da Maurizio Costanzo, come Lorella Cuccarini da Pippo Baudo. E ha funzionato benissimo finché Santoro lo ha diretto nel ruolo di attor giovane, gli ha permesso di leggere la sua pungente letterina senza contraddittorio, senza esporlo mai, senza risposte da dare e senza domande da fare, e infatti non ne fece neppure a Berlusconi quando finalmente se lo trovò davanti. Chiuso e dunque protetto nel recinto del monologo sprezzante, Travaglio era il momento militare, l'esibizione per sadici in panciolle del campione di batteria, un grande spettacolo di ferocia "il cui core business", gli disse Berlusconi, "sono io", non corrida ma rodeo, il combattimento del Selvaggio West ma sotto il tendone da circo. Ogni tanto il padre padrone Santoro gli muoveva qualche dolce rimprovero paterno, "buono, stai buono", che era anche il segnale del viatico dal padrino al figlioccio, dal professore all'allievo, dal vecchio al giovane, dall'uomo al cucciolo. Come sappiamo, quella narrazione e quell'epica sono finite. E senza più il nemico – dicono gli esperti – sta morendo il talk show come spettacolo.”

Francesco Merlo (1951) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Travaglio in fuga dalla piazza tv http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/10/18/travaglio-in-fuga-dalla-piazza-tv37.html, la Repubblica, 18 ottobre 2014.

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“L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Origine: Citato in Focus, n. 105, p. 168.

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“"Andiamo meglio?" domandò il medico illustre prendendo il polso di Tito. "Andiamo meglio?".
"Sì. Andiamo."
E spirò.”

Pitigrilli (1893–1975) scrittore e aforista italiano

da Cocaina, 1921

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“« Siete pronte? » domandò alla fine Klaus.
« No » rispose Sunny.
« Neanch'io » disse Violet, « ma se aspettiamo di essere pronti aspetteremo tutta la vita. Andiamo ».”

Lemony Snicket (1970) pseudonimo dello scrittore Daniel Handler e personaggio immaginario del suo universo narrativo

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“«Le strade di Fantàsia», disse Graogramàn, «le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri. E ogni volta puoi procedere soltanto da un desiderio al successivo. Quello che non desideri ti rimane inaccessibile. Questo è ciò che qui significano le parole 'vicino' e 'lontano'. E non basta volere soltanto andar via da un luogo. Devi desiderarne un altro. Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri.»
«Ma io non desidero affatto andarmene da qui», ribatté Bastiano.
«Dovrai trovare il tuo prossimo desiderio», replicò Graogramàn in tono quasi severo.
«E quando l'avrò trovato», fece Bastiano di rimando, «come potrò andarmene da qui?»
«Ascolta, mio signore», disse Graogramàn a voce bassa, «in Fantàsia c'è un luogo che conduce ovunque e al quale si può giungere da ogni parte. Viene chiamato il Tempio delle Mille Porte. Nessuno lo ha visto dall'esterno, perché non ha un esterno. Il suo interno consiste in un labirinto di porte. Chi lo vuole conoscere deve avere il coraggio di inoltrarsi in quel labirinto.»
«Ma come è possibile, se non ci si può avvicinare dall'esterno?»
«Ogni porta», continuò il leone, «ogni porta in tutta Fantàsia, persino una comunissima porta di cucina o di stalla, sicuro, persino l'anta di un armadio, può in un determinato momento diventare la porta d'ingresso al Tempio delle Mille Porte. Passato quell'attimo, torna a essere quello che era, una porta qualsiasi. Perciò nessuno
può passare per più di una volta dalla stessa porta. E nessuna delle mille porte riconduce là da dove si è venuti. Non esiste ritorno.»
«Ma una volta che si è dentro», domandò Bastiano, «si può uscirne?»
«Sicuro», rispose il leone, «però non è così facile come nei soliti edifici. Perché attraverso il labirinto delle Mille Porte ti può guidare solo un vero desiderio. Chi non lo ha è costretto a continuare a vagarci dentro fino a quando sa esattamente che cosa desidera. E questo talvolta richiede molto tempo.»
«E come si fa a trovare la porta d'ingresso?»
«Bisogna desiderarlo.»
Bastiano rifletté a lungo e poi disse:
«È strano che non si possa semplicemente desiderare quello che si vuole. Ma, per la verità, da dove ci vengono i desideri? E che cos'è un desiderio?»
Graogramàn guardò il ragazzo a occhi spalancati, ma non rispose.

Qualche giorno più tardi ebbero un altro colloquio molto importante.
Bastiano aveva mostrato al leone la scritta sul rovescio dell'amuleto. «Che cosa può significare?» domandò. «FA' CIO' CHE VUOI, questo vuol dire che posso fare tutto quello che mi pare, non credi?»
Il volto di Graogramàn assunse d'improvviso un'espressione di terribile serietà e i suoi occhi divennero fiammanti.
«No», esclamò con quella sua voce profonda e tonante, «vuol dire che devi fare quel che è la tua vera volontà. E nulla è più difficile.»
«La mia vera volontà?» ripeté Bastiano impressionato. «E che cosa sarebbe?»
«È il tuo più profondo segreto, quello che tu non conosci.»
«E come posso arrivare a conoscerlo?»
«Camminando nella strada dei desideri, dall'uno all'altro, e fino all'ultimo. L'ultimo ti condurrà alla tua vera volontà.»
«Ma questo non mi pare tanto difficile.»
«Di tutte le strade è la più pericolosa», replicò il leone.
«Perché?» domandò Bastiano. «Io non ho paura.»
«Non è di questo che si tratta», ruggì Graogramàn, «ciò richiede la massima sincerità e attenzione, perché non c'è altra strada su cui sia tanto facile perdersi definitivamente.»”

Michael Ende (1929–1995) scrittore tedesco
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