Frasi su sorte

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema sorte, essere, vita, uomo.

Frasi su sorte

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“Ma dimmi chi ti critica | se cambi mezza faccia in clinica, | anche la mimica, | se la qualità è sparita, | hai paura della sorte, naa, io della vita.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Troppi limiti, n. 2
Pensieri scomodi

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“I vecchi sono degli esseri umani? A giudicare dal modo con cui sono trattati nella nostra società, è lecito dubitarne. Per questa società, essi non hanno le stesse esigenze e gli stessi diritti degli altri membri della collettività: a loro si rifiuta anche il minimo necessario. Per tranquillizzare la coscienza della collettività, gli ideologi hanno forgiato miti, del resto contraddittori, che incitano l'adulto a vedere nell'anziano non un suo simile, ma un "altro": il saggio venerabile che domina dall'alto il mondo terrestre, o il vecchio folle stravagante e vanesio. Che lo si ponga al di sopra o al di sotto della nostra specie, resterà in ogni caso un esiliato. Ma piuttosto di travisare la realtà, si preferisce ignorarla radicalmente: la vecchiaia resta un segreto vergognoso, un soggetto proibito. È proprio questo il motivo che mi ha indotto a scrivere queste pagine. Ho voluto descrivere la condizione di questi paria e il loro modo di vivere, ho voluto fare ascoltare la loro voce: saremo costretti a riconoscere che si tratta di una voce umana. Si comprenderà allora che la sorte infelice loro riservata denuncia il fallimento dell'intero nostro sistema sociale: è impossibile conciliarla con la morale umanista professata dalle classi egemoni… Ecco perché bisogna rompere una congiura del silenzio. Chiedo ai lettori di aiutarmi in questa battaglia.”

Simone de Beauvoir (1908–1986) insegnante, scrittrice, saggista, filosofa e femminista francese

La terza età

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“Sinceramente vorrei esser morta; | lei mi lasciò, tra le lacrime | e mi disse: come è terribile, | Saffo, questa nostra sorte, | perché è contro il mio volere che ti abbandono.”

Saffo (-630–-570 a.C.) poetessa greca antica

2010, [fr. 94, Numerazione LP. Vedi discussione voce.]
Frammenti

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“Si è schiavi del denaro o della sorte.”

Euripide (-480–-406 a.C.) tragediografo ateniese

Origine: Citato in Stefano Rodotà, La vita e le regole, p. 136.

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“Dei dolori che toccano in sorte agli uomini sopporta la tua parte con pazienza.”

Pitagora (-585–-495 a.C.) matematico, legislatore, filosofo, astronomo, scienziato e politico greco
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“Patisca la stessa sorte chiunque abbia ad oltrepassare le mie mura.”

Romolo primo leggendario Re di Roma

citato in Tito Livio, I, 7

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“L'amico certo si vede nella sorte incerta.”

Marco Tullio Cicerone (-106–-43 a.C.) avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano

L'amicizia

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“Resta solo un discorso della via:
che "è". Su questa via ci segni indicatori
assai numerosi: che l'essere è ingenerato e imperituro,
infatti è un intero nel suo insieme, immobile e senza fine.
Né una volta era, né sarà, perché è ora insieme tutto quanto,
uno, continuo. Quale origine, infatti, cercherai di esso?
Come e da dove sarebbe cresciuto? Dal non-essere non ti concedo
né di dirlo né di pensarlo, perché non è possibile né dire né pensare
che non è. Quale necessità lo avrebbe mai costretto
a nascere, dopo o prima, se derivasse dal nulla?
Perciò è necessario che sia per intero, o che non sia per nulla.
E neppure dall'essere concederà la forza di una certezza
che nasca qualcosa che sia accanto ad esso. Per questa ragione né il nascere
né il perire concesse a lui la Giustizia, sciogliendolo dalle catene,
ma saldamente lo tiene. La decisione intorno a tali cose sta in questo:
"è" o "non è". Si è quindi deciso, come è necessario,
che una via si deve lasciare, in quanto è impensabile e inesprimibile, perché non del vero
è la via, e invece che l'altra è, ed è vera.
E come l'essere potrebbe esistere nel futuro? E come potrebbe essere nato?
Infatti, se nacque, non è; e neppure esso è, se mai dovrà essere in futuro.
Così la nascita si spegne e la morte rimane ignorata.
E neppure è divisibile, perché tutto intero è uguale;
né c'è da qualche parte un di più che possa impedirgli di essere unito,
né c'è un di meno, ma tutto intero è pieno di essere.
Perciò è tutto intero continuo: l'essere, infatti, si stringe con l'essere.
Ma immobile, nei limiti dei grandi legami
è senza un principio e senza una fine, poiché nascita e morte
sono state cacciate lontane e le respinse una vera certezza.
E rimanendo identico e nell'identico, in sé medesimo giace,
e in questo modo rimane là saldo. Infatti, Necessità inflessibile
lo tiene nei legami del limite, che lo rinserra tutt'intorno,
poiché è stabilito che l'essere non sia senza un compimento:
infatti non manca di nulla; se, invece, lo fosse, mancherebbe di tutto.
Lo stesso è il pensare e ciò a causa del quale è il pensiero,
perché senza l'essere nel quale è espresso,
non troverai il pensare. Infatti, nient'altro o è o sarà
all'infuori dell'essere, poiché la Sorte lo ha vincolato
ad essere un intero ed immobile. Per esso saranno nomi tutte
quelle cose che hanno stabilito i mortali, convinti che fossero vere:
nascere e perire, essere e non-essere,
cambiare luogo e mutare luminoso colore.
Inoltre, poiché c'è un limite estremo, esso è compiuto
da ogni parte, simile a massa di ben rotonda sfera,
a partire dal centro uguale in ogni parte: infatti, né in qualche modo più grande
né in qualche modo più piccolo è necessario che sia, da una parte o da un'altra.
Né, infatti, c'è un non-essere che gli possa impedire di giungere
all'uguale, ne è possibile che l'essere sia dell'essere
più da una parte e meno dall'altra, perché è un tutto inviolabile.
Infatti, uguale da ogni parte, in modo uguale sta nei suoi confini.”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico
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“La sorte che tocca al corpo non ha alcuna importanza per un uomo dalla divina realizzazione.”

Paramahansa Yogananda (1893–1952) filosofo e mistico indiano

Il Maestro disse

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“La felicità e l'infelicità degli uomini dipendono tanto dalla loro buona sorte quanto dal loro umore.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“Anima piccola nella buona sorte si esalta, nell'avversa si annulla.”

Epicuro (-341–-269 a.C.) filosofo greco antico

da Scritti morali

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“Il loro Heysel, un tempo onorevolissimo, è ormai insopportabilmente obsoleto. Ha le due curve in terra battuta con gradini sorretti da pietre malferme: in queste curve gli spettatori sono costretti a stare in piedi. Ammassare oggi folte moltitudini sugli spalti di curve senza posti a sedere significa esporsi a rischiose calamità pubbliche. Per loro disgrazia, i belgi hanno ottenuto dalla Uefa l'incarico di organizzare la Coppa Campioni. Sapevano di aver a che fare con orde di inglesi avvinazzati e feroci. Non hanno riflettuto però che gli spiantati liverpooliani non potevano competere con i ricchi juventini di tutta Italia, e che metà della curva destinata agli ospiti albionici sarebbe stata accaparrata – magari a borsa nera – dagli italiani. Così non hanno ritenuto i belgi di dividere più efficacemente i rappresentanti di due popoli l'uno all'altro inviso per troppo differenti destini passati e presenti. Alla tradizionale spocchia degli inglesi, il visibile benessere degli italiani doveva suonare come un'offesa patente, uno sberleffo tragico della sorte: dunque, ai più scalmanati non è parso vero di farla subito fuori. I pochi sparuti poliziotti belgi sono stati travolti. Gli italiani, prima sorpresi, poi atterriti, si sono ristretti fino a soffocarsi. I vecchi spalti interrati dello Heysel sono divenuti orrendo cimitero. Mortificati e stravolti, i belgi hanno taciuto lì per lì la tragedia, hanno chiamato allo Heysel tutta la polizia a disposizione nel regno: non è bastato. La partita, che pareva giocata per tacitare i manigoldi, si è risolta a favore della Juventus, il cui tripudio ha un po' stupìto dopo tanti decessi. Gli inglesi di Liverpool sono tornati alle loro tane, alla loro quotidiana mortificazione di paria. Gli italiani, fino a ieri sottovalutati e derisi, hanno meritato la sincera comprensione di tutti.”