Frasi su sepolto

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema sepolto, essere, ancora, vita.

Frasi su sepolto

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“Le emozioni non espresse non muoiono mai. Loro sono sepolte vive e verranno fuori nei modi peggiori.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

“L'intera esistenza altro non è che la gioia e la fatica di liberare tutta la luce sepolta in noi.”

Ermes Ronchi (1947) presbitero e teologo italiano

Sciogliere le vele

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“Dormi sepolto in un campo di grano | non è la rosa non è il tulipano | che ti fan veglia dall'ombra dei fossi | ma sono mille papaveri rossi.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da La guerra di Piero, n. 9
Tutto Fabrizio De André

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“Il sepolto è risorto: è certo perché è impossibile.”

Tertulliano (155–220) teologo

Origine: Da De carne Christi, 5, 4.

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“Vive sepolto chi si consegna ad altri. | E chi all'altro che sepolto ha in sé.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

da Abdicazione, p. 113
Poesie, Pessoa ortonimo, Messaggio, Poesie

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“Chi vive nell'ozio senza il conforto delle belle lettere, è come morto, è un sepolto vivo.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

82, 3

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“Ho indossato una faccia nuova, su un vestito da cerimonia ed ho sepolto il desiderio intrepido di averti affianco.”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

da Guarda l'alba
Per niente stanca

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“L'inconscio ci comunica coi sogni frammenti di verita sepolte.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Caffè de la Paix

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“Antiche civiltà sepolte! Ma tanto cosa le hai sepolte a fare, che poi arriva Alberto Angela con la sua paletta!”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da L'ottavo nano, episodio 7
Personaggi originali, Vulvia

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“Sotto l'immenso volto stellato | ch'io sia sepolto, ch'io sia lasciato. || Lì si riposi chi, ormai quieto, | viveva lieto, lieto morì. || Tu solo questo scrivi per me: | quivi lui dorme ove volle, ov'è. || Così si torna dai flutti foschi, | così, la sera, a casa dai boschi.”

Epitaffio
Origine: Traduzione di Giorgio Bassani. Citato in Domenico Scarpa, L'arcipelago, prefazione a Robert Louis Stevenson, L'isola del tesoro, traduzione di Lilla Maione, Universale Economica Feltrinelli, X ed., Milano, 2014, p. 25

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“In piedi davanti al caminetto, c'era un uomo di media statura, di aspetto nobile e altero, con gli occhi penetranti, la fronte ampia, un volto smagrito e ancor più allungato dal pizzo e dai baffi. Benché quell'uomo avesse trentasei o trentasette anni appena, capelli, baffi e pizzo cominciavano a farsi grigi. Quell'uomo non aveva spada, ma sembrava, in tutto il resto, un uomo di guerra: i suoi stivali di pelle di bufalo leggermente coperti di polvere indicavano che nella giornata era stato a cavallo. Quell'uomo era Armand Jean Duplessis, cardinale di Richelieu, non quale viene di solito rappresentato a noi, affranto come un vecchio, sofferente come un martire, il corpo piegato, la voce spenta, sepolto in una grande poltrona come in una tomba anticipata, vivo solo per il suo genio e capace ancora di sostenere la lotta con l'Europa soltanto per la forza del suo pensiero, diuturnamente applicato, ma quale egli era realmente in quel tempo, vale a dire destro e galante cavaliere, già debole nel corpo, ma sostenuto da quella potenza morale che ha fatto di lui uno degli uomini più straordinari che siano mai esistiti; quale egli era in quel tempo in cui si preparava, dopo aver validamente appoggiato il duca di Nevers nel ducato di Mantova, dopo aver preso Nimes, Castres e Uzès, a cacciare gli inglesi dall'isola di Ré, e ad assediare la Rochelle.”

cap. XIV L'uomo di Meung
I tre moschettieri

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“A che pro sventolare lo spauracchio dei camerati? Semplice, caduto Silvio e sepolto – almeno per ora – l'antiberlusconismo, è indispensabile costruire un nuovo nemico.”

da È sparito il nemico Berlusconi. Spuntano i fascisti immaginari http://www.liberoquotidiano.it/news/920291/E--sparito-il-nemico-Berlusconi-Spuntano-i-fascisti-immaginari.html, Libero, 27 gennaio 2012

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“In fondo alla Moldava vanno le pietre, | sepolti a Praga riposano tre re. | A questo mondo niente rimane uguale, | la notte più lunga eterna non è.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Origine: Da Canzone della Moldava, traduzione di Giorgio Strehler.

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“Sì, questa è stata la mia sorte fin dalla mia prima infanzia! Tutti leggevano sul mio viso i segni di brutte qualità che non avevo; ma le supponevano, e coì sono nate. Ero riservato; mi rimproveravano di essere malizioso; così sono diventato chiuso. Sentivo profondamente il bene e il male; nessuno mi coccolava, tutti mi offendevano: così sono diventato permaloso; ero cupo mentre gli altri bambini erano allegri e chiacchieroni; io mi sentivo superiore a loro, e loro mi consideravano inferiore. Sono diventato invidioso. Ero pronto ad amare tutto il mondo, ma nessuno mi ha capito: allora ho imparato a odiare. La mia giovinezza incolore è trascorsa nella lotta contro me stesso e il mondo; i miei sentimenti migliori, per timore di venire deriso, li ho sepolti nel profondo del cuore: e lì sono morti. Dicevo la verità, ma non mi credevano: ho cominciato a ingannare; dopo avere conosciuto bene il mondo e le molle della società mi sono fatto esperto dell'arte di vivere e ho visto che gli altri erano felici senz'arte, godevano gratis di quei vantaggi che io cercavo di ottenere così instancabilmente. Allora nel mio petto è nata la disperazione: non quella disperazione che si cura con un colpo di pistola, ma una disperazione fredda, impotente, nascosta dietro l'amabilità e un sorriso benevolo. Sono diventato un invalido morale: una metà della mia anima non esisteva, si era disseccata, era evaporata, era morta, io l'ho amputata e gettata via; invece l'altra reagiva e viveva al servizio di ognuno, ma questo nessuno lo ha notato, perché nessuno sapeva dell'esistenza dell'altra metà morta.”

1996, p. 126
Un eroe del nostro tempo

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“La mia terra è dove i miei morti giacciono sepolti.”

Cavallo Pazzo (1840–1877) nativo americano della tribù degli Oglala Lakota
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“A Pietroburgo ci incontreremo di nuovo | come se vi avessimo sepolto il sole, | e una beata insensata parola | per la prima volta pronunceremo. || Nel nero velluto della notte sovietica, | nel velluto del vuoto universale, | cantano sempre i cari occhi di donne beate, | sempre fioriscono fiori immortali.”

Osip Ėmil'evič Mandel'štam (1891–1938) poeta russo

Origine: Da A Pietroburgo ci incontreremo di nuovo, traduzione di Angelo Maria Ripellino; citato in Incontrarsi a Pietroburgo. Osip Mandel’štam https://www.quotidiano.net/blog/marchi/incontrarsi-a-pietroburgo-osip-mandelstam-83.34023, Quotidiano.net, 26 dicembre 2015.

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“Miratelo, un marine: mera ombra e rimembranza d'un essere umano, uomo tumulato vivo e all'impiedi, sepolto sotto le armi, con accompagnamento di marce funebri…”

Henry David Thoreau (1817–1862) filosofo, scrittore e poeta statunitense

da Disobbedienza civile; citato in Gustav Hasford, Nato per uccidere, traduzione di Pier Francesco Paolini, Bompiani, 1989

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“Una vecchia zitella può essere scusata soltanto se ha sofferto trent'anni per un uomo adesso sepolto sotto la neve o sposato ad un'altra donna.”

William Somerset Maugham (1874–1965) scrittore e commediografo britannico

Origine: La Signora Craddock, p. 21

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“A tutti gli effetti pratici un reddito troppo basso è, nella determinazione dei disturbi mentali, un fattore almeno altrettanto importante quanto un sepolto complesso di Edipo o un trauma sessuale.”

Edward Sapir (1884–1939) etnologo e linguista statunitense

da Psychiatric and Cultural Pitfalls in the Business of Getting a Living, 1939, tr. it. in Cultura, linguaggio e personalità, Torino, Einaudi, 1972

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“Il duca di Blacas è sepolto ai piedi di Re Carlo X, senza iscrizione, senza lapide sepolcrale: nobile umiltà degna di un cuor fedele sino alla morte.”

Georges de Pimodan (1822–1860) militare francese, al servizio dell'Austria-Ungheria e dello Stato pontificio

Origine: Memorie, p. 8

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